Oltre le scatole (senza romperle) – Puntata 1

La nostra intervista doppia agli autori di giochi da tavolo, Francesco Testini e Marco Legato

Quest’oggi inizieremo un viaggio, con questa nuova rubrica proveremo a sfondare la scatola che separa il davanti dal dietro del “mondo dei giochi” ma soprattutto cercheremo di conoscere meglio chi i giochi li crea e li pensa… non la classica intervista impostata…. ma domande veloci, schiette e senza troppi fronzoli.

Ad inaugurare questo spazio non sarà un solo autore ma bensì 2!

Se vi dicessi esercito di terracotta? Chi e cosa vi vengono in mente?

Esatto! oggi sarà il turno di Francesco Testini e Marco Legato

 

Per cominciare benvenuti, preparatevi a sopravvivere a questa chiacchierata…

Iniziamo dalle basi, presentatevi:

-MARCO: Ciao a tutti ! Sono Marco e sono 72 giorni che non gioco ad un gioco da tavo…aaahhh che incubo ! Dicevamo…ho 43 anni, sono sposato con Benedetta ed abbiamo due figli bellissimi: Lorenzo e Francesco. Vivo e lavoro a Chieri (vicino a Torino) e mi occupo di logistica e spedizioni da molto tempo ormai.

– FRANCESCO: Ciao, sono Francesco, ho 41 anni e faccio l’informatico. Giuro che non compro un gioco da tavolo da 26 giorni (applauso).

 

Descrivi con 3 aggettivi il tuo compare:

– MARCO: Determinato, gentile, appassionato (di Cina).

– FRANCESCO: Socievole, propositivo, spiritoso.

 

Con questo viaggio esploreremo il passato, il presente ed il futuro…

Cominciamo dal passato…Come vi siete avvicinati al mondo dei giochi?

– MARCO: Mi ricordo che già all’età di 10 anni, quando vivevo a Bruxelles, a scuola ho partecipato ad un ‘corso’ pomeridiano di giochi da tavolo e sono anche arrivato primo…figata ! Ho iniziato a giocare con Brivido, Hotel, Marco Polo, L’isola di fuoco, Las Vegas e Blood Bowl (prima edizione). Quest’ultimo è durato poco perché, in un attimo di follia/creatività, l’ho trasformato in un gioco di basket. Con il tempo, e grazie ai ragazzi di GiocaTorino, ho conosciuto i giochi moderni e mi sono innamorato di ‘Puerto Rico’ che rimane ad oggi il mio preferito insieme a ‘1960: The making of the president’.

– FRANCESCO: Da piccolo grazie ad alcuni giochi ricevuti in regalo da mio padre. Recentemente, giocando sul sito di brettspielwelt.

 

Avete mai pensato, in passato, che un giorno sullo scaffale ci sarebbe stata una scatola con il vostro nome?

– MARCO: Ci speravo ma non ci avrei scommesso molto. Servono buone idee, un buon compare, un buon editore e un pizzico di fortuna. Non è così semplice.

– FRANCESCO: L’ho sognato diverse volte.

 

Cosa volevate fare da grandi?

– MARCO: L’uomo Tigre. Ma non ho il fisico adatto…

– FRANCESCO: L’astronauta, il giornalista e l’inventore di non si sa cosa.

 

Molti dicono che con la grande mole di giochi che escono ogni anno si è persa un po’ la possibilità di creare dei veri e propri evergreen come accadeva in passato…. si stava meglio quando si stava peggio oppure no?

– MARCO: Per i giocatori a mio avviso era meglio 10 anni fa. C’erano meno titoli sul mercato e si facevano 15-20 partite (ma anche più) ad un gioco, scoprendo così tutte le sue potenzialità e sfaccettature. Per gli aspiranti game designers è meglio la situazione attuale perché hanno più possibilità di trovare un editore e di realizzare i loro progetti.

– FRANCESCO: Sono aumentati i giochi, ma non le idee in proporzione.

 

Dopo questo tuffo nel passato torniamo con i piedi per terra ed affrontiamo il presente…

Iniziamo con il segmento fotografico: Le regole sono semplici, guardate una foto e dite tutto ciò che vi evoca, non ci sono risposte sbagliate o cose fuori tema…tutto è concesso!

– MARCO: ‘Attenzione, usare con cautela e parsimonia’. Sono stato anche io un fervido videogiocatore (ricordo nottate intere passate a giocare a Scudetto) ma ora che ho dei figli cerco di procrastinare il più possibile il loro avvicinamento al mondo dei videogiochi e dei cellulari. I bambini hanno bisogno di giocare insieme ai loro amici e di stare in contatto fisico con loro nella realtà vera, crescendo avranno tutto il tempo di ‘isolarsi’ e di cercare il contatto ‘virtuale’ attraverso i telefonini e i social.

– FRANCESCO: Viola e Michele, non prendete esempio da questo bimbo.

– MARCO: ‘Il dado, amore e odio’. Sono prevalentemente un giocatore ‘german’ quindi preferisco dei bei cubetti di legno ai dadi colorati. C’è da dire però che ultimamente, a causa della penuria di ‘german’ di peso medio e del proliferare di cinghialoni difficili da digerire (a 43 anni la mia testa non è più lucida come a 20 anni), mi sto avvicinando al mondo ‘american’ (il mio preferito al momento è Star Wars Rebellion).

– FRANCESCO: Ho appena avuto una bellissima idea per un nuovo gioco, vi darò una percentuale.

– MARCO: ‘Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato’. Non sono gli Umpa Lumpa del mitico Willy ? Comunque le statue dei guerrieri le avrebbero effettivamente potute fare di cioccolato anziché di terracotta ! Così in 5 copie di Xi’An avremmo potuto mettere il biglietto d’oro per vincere uno splendido weekend a Tor Vajanica o Quarto Oggiaro con me e Francesco.

– FRANCESCO: Le statue del gioco di Xi’an sono più belle.

 

Innegabile il successo di xi’an, un gioco molto ben studiato ed intrigante…

Come è nata l’ispirazione per questo titolo? cosa vi ha fatto dire: “facciamo un gioco sull’esercito di terracotta” ?

– MARCO: Xi’An è il ‘gioco nel cassetto’ di Francesco. L’idea di base e la tematica sono esclusivamente un prodotto della sua mente. Insieme abbiamo poi lavorato principalmente sulle meccaniche, l’ambientazione è rimasta sempre quella iniziale, non è mai stata modificata.

– FRANCESCO: L’ispirazione è arrivata dai miei studi orientali e dal fatto che ancora non esistesse alcun titolo con questo tema. A Marco è piaciuto subito quando l’ho proposto.

 

Chi ha vinto più partite tra di voi?

– MARCO:  Francesco sicuramente. (in realtà l’ho lasciato vincere per non dargli dispiacere ?)

– FRANCESCO: Ovviamente io.

 

E’ arrivato il momento TWEET! Descrivete xi’an in un tweet, cioè utilizzando massimo 140 caratteri, spazi compresi… (si, perchè anche se ora sono 280 mi piace essere cattivo e complicare le cose….)

– MARCO: Xi’an è un gioco ‘german style’ che, rispetto a molti ‘german’ che ci sono sul mercato, ha il pregio di avere una durata contenuta ed una ambientazione forte. #weplayxian (+18 caratteri)

FRANCESCO: In Xi’an da 2 a 4 costruttori di statue cercheranno di onorare l’imperatore e superare il record di punti (96) di Pierpaolo Paoletti.

 

Dateci un consiglio, una dritta strategica per vincere a Xi’an.

– MARCO: Xi’an è il gioco del ‘carpe diem’, adattate la vostra strategia alla vostra mano di carte e state attenti a non rimanere senza monete… E non sottovalutate i vantaggi che può dare il giocare per primi…

– FRANCESCO: Completate il mausoleo, dipingete 4 statue, comprate 3 equipaggiamenti e costruite una bella statua da 10 punti nella retroguardia.

 

Dopo questo sforzo, torniamo alle domande… c’è un luogo oppure un momento della giornata che fomenta la vostra creatività?

– MARCO: La botta creativa e le idee arrivano nei momenti e nei luoghi più disparati (in auto, in chiesa, nel letto). Per svilupparle però servono poi un luogo tranquillo ed un buon compare di brainstorming.

– FRANCESCO: Prendo spesso appunti mentre dormo.

 

L’inusuale scelta cromatica (a mio avviso altra chicca) per Xi’an ha una storia dietro oppure è una cosa casuale?

– MARCO: E’ un segreto che nessuno sa (a parte l’editore).

– FRANCESCO: Sicuramente non era possibile scegliere i colori primari perché ci sono i minerali abbinati alle carte; in più andavano scelti colori chiari e vivi per ipnotizzare i giocatori.

 

Bene, chiudiamo la fase presente e apriamo l’ultima: il futuro.

Progetti futuri?

– MARCO: Insieme a Luca Feliciani (autore di Mythomakya e Odissea) stiamo sviluppando un gioco di carte che potrebbe rovinare molte amicizie… Per il resto ho tante idee in testa ma poco tempo per svilupparle.

– FRANCESCO: Ad agosto giocherò a Tang Garden in un vero giardino cinese a Suzhou.

 

Vi piacerebbe ( e magari è già in cantiere) un’espansione per Xi’an? Suvvia, dateci questo scoop!

– MARCO: Ci piacerebbe molto ed abbiamo tante belle idee. Vedremo.

– FRANCESCO: Xi’an pecore e colline? Diciamo che non ci faremmo trovare impreparati in caso ci fosse la possibilità, il gioco si presta a tante belle varianti.

 

Come vi vedete tra 10-15 anni?

– MARCO: Sinceramente non ci ho mai pensato… Mi piacerebbe essere già in pensione (utopia!) ed avere tanto tempo libero per giocare e creare giochi…ma forse sono troppo ottimista.

– FRANCESCO: A creare un gioco con Marco Legato.

 

Per concludere questa intervista vi sottoporrò al cosidetto FUOCO DI FILA!

E’ molto semplice… vi metto davanti a due scelte, scegliete quella che più vi si addice, senza pensarci troppo…unica regola: scegliere…SEMPRE e senza poter giustificare…

3…2…1…VIA!

Cioccolato o vaniglia?

– MARCO: Cioccolato (come non ci fosse un domani!)

– FRANCESCO: Vaniglia

Salato o dolce?

– MARCO: Dolce

– FRANCESCO: Salato

Vino o birra?

– MARCO: Birra (forever)

– FRANCESCO: Entrambi

Gioco competitivo oppure cooperativo?

– MARCO: ‘Coopetitivo’

– FRANCESCO: Competitivo

Agricola o Caverna?

– MARCO: Agricola

– FRANCESCO: Agricola

American o German?

– MARCO: German

– FRANCESCO: German con qualche dado, si può?

App che supportano i giochi: si o no?

– MARCO: no (sono vecchio dentro)

– FRANCESCO: Vade retro

Monopoly o Risiko? (Ricordatevi la regola… scegliere sempre…)

– MARCO: Risikopoly!

– FRANCESCO: Risiko

Brivido o l’isola di fuoco?

– MARCO: Brivido di fuoco (mmm…sembra un film per adulti)

– FRANCESCO: Pensavo mi avresti chiesto Terra Mystica o Gaia Project. Comunque dico sempre Agricola.

 

Grazie davvero per aver inaugurato questa nuova rubrica e per esservi messi in gioco!

Vi auguro davvero un in bocca al lupo per i vostri progetti futuri e alla prossima!

 

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Stefano Stievano

Mi sono avvicinato a questo mondo fin da piccolo ma solo da qualche anno ho deciso di accostarmi in maniera diversa ai giochi da tavolo. Dopo aver creato qualche prototipo, inventato cene con delitto, costretto i miei amici a fare da cavie tra giochi, quiz tv e quant'altro ho deciso da un po' di tempo di unire la passione per la scrittura e quella dei giochi da tavolo. Mi piace raccontare me stesso attraverso loro, le mie esperienze, i miei amici, la mia vita e la mia quotidianità. I miei giochi preferiti sono quelli tematici o deduttivi, meglio se con un pizzico di bluff e con ruoli segreti... ma difficile scegliere una categoria.... Spero un giorno di riuscire a coinvolgere il maggior numero di persone possibile dentro al nostro folle e divertente mondo. Buon viaggio!

2 risposte a “Oltre le scatole (senza romperle) – Puntata 1”

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