Dietro le quinte di “Fragments of the Past”

Possa tu essere amato dagli Dei Immortali! Così viene introdotto il nuovo gdr italiano che andremo a scoprire insieme!

Oggi siamo in compagnia di Massimiliano Nigro, autore ed illustratore di questo nuovo gdr che si affaccia al panorama ludico italiano e non: Fragments of the Past, infatti, è disponibile anche in Inglese!

Traendo ispirazione dall’omonimo Artbook narrativo, disponibile su https://bit.ly/FOTPstore, Fragments of the Past si concentra sulla mitologia a noi vicina, quella del Mediterraneo, riproponendola nel meraviglioso mondo di Askedoria. Ma come nasce questo gioco? Partiamo insieme per il nostro viaggio, alla scoperta della sua creazione!

Ciao Massimiliano e benveuto! Partiamo subito con la prima domanda: da dove nasce l’idea per la stesura del nuovo manuale? 

Ciao a tutti!

È un’idea che sorge da molteplici fonti: la prima è una viscerale fascinazione per il Mediterraneo e la sua storia, per la misteriosa e splendida combinazione di culture, per i profumi delle sue onde. Da questa passione nasce il desiderio di ridare voce ad una serie di archetipi, simboli e temi tipici delle culture antiche che abitarono le sponde di questo mare meraviglioso. L’esempio più significativo per una simile impresa è quello fornito da Tolkien, nella sua opera egli ricrea il mito scandinavo e le leggende anglosassoni intrecciandole con i temi della cristianità medioevale. Per esempio, Rohan, Gondor, non sono civilità direttamente collegate ai regni della Gran Bretagna, non ricalcano la storia o i costumi di alcun popolo storicamente esistito in maniera esatta, ma appaiono come mondi culturali autonomi e vitali. Queste erano le premesse per la creazione dell’ambientazione, ma c’è un altro elemento cruciale per capire cosa ci ha spinto a credere in questo progetto: la nostalgia per una comunità e per la creazione collettiva di miti. Permettimi di chiarire tramite un’immagine: il banchetto antico, il simposio dell’Età del Bronzo, quando una compagnia di amici si riuniva intorno ai fuochi notturni per udire dalla bocca di un Aedo il racconto di gesta meravigliose. Quei fatti, quelle storie erano profondamente legate agli ascoltatori, parlavano di un passato comune nel quale si potevano riconoscere mitici antenati o i fondatori della città nella quale si viveva: Cassandra, Aiace, Elena o Telemaco non erano personaggi lontani. Allo stesso modo, Fragments of the Past vuole ricreare un momento nel quale i giocatori siano allo stesso tempo gli ascoltatori e i protagonisti di un poema, mentre l’Aedo/Narratore racconta le storie terribili nelle quali hanno conosciuto il trionfo e la rovina.

Chi sono stati i vostri “mentori”, da cui avete preso spunto per ideare un nuovo GDR e le sue illustrazioni?

Prima di tutto l’esempio di Tolkien, ma anche quello di un illustratore straordinario: James Gurney, che ha saputo creare nei libri di Dinotopia una realtà vivida e profonda. Molto del mio lavoro come scrittore si basa sulla storiografia, l’epica, la mitologia e la tragedia antica, non necessariamente di origine ellenica. Mi sono ispirato ad Etruschi, Micenei, Minoici, Ittiti, Celti, Iberici, Sciiti, Egizi come anche alla cultura Vedica o Azteca, i temi d’altronde sono universali e non c’è da stupirsene, rappresentano una visione sacra del mondo che giunge alle medesime rivelazioni simboliche. Altri esempi importanti sono per me gli Orientalisti o i pittori amanti dell’antico come Alma-Tadema o Gustave Moreau.

Qual è la parte più difficile della creazione delle illustrazioni?

Tutte! Dipingere le scene o elaborare i design di Fragments of the Past è inebriante per me quanto frustrante, sempre cerco di catturare un sentimento, una meraviglia che provo nei confronti del mare e delle culture che amo e sempre ho l’impressione di aver fallito, di non essere riuscito ad esprimere la gioia che provo. È un processo costante di avvicinamento e allontanamento, talvolta mi sembra di essere giunto più vicino, altre di aver sbagliato strada.

Raccontaci un episodio divertente avvenuto durante la creazione del manuale.

Giunti alla fine della stesura abbiamo creato la pagina dei “credits” e per una ragione di impaginazione / simmetria ci mancava un collaboratore, ovvero avevamo bisogno di un nome aggiuntivo per rendere la pagina bella dal punto di vista estetico. Dopo un momento di smarrimento, mi sono ricordato della persona più importante, di colei che ha ispirato lo stesso popolo degli Iskuzai, la mia sublime gatta dai molteplici nomi. Come avevamo potuto dimenticarla? Con un profondo senso di colpevolezza per la nostra mancanza le abbiamo assegnato il posto che meritava e ora ella figura come Papuzzini, il gatto preferito.

Quale messaggio sperate di lanciare ai futuri fruitori del vostro manuale?

La realtà è sacra, terribile, meravigliosa e gli esseri umani non sono da meno. La società borghese, la routine, l’ordine sociale tendono a comprimere, ridurre e complicare l’esistenza, nonostante gli innegabili benefici che elargiscono, non possiamo totalmente appiattirci secondo le loro norme. Dobbiamo mantenere vivo il nostro senso di stupore e la sensibilità per la bellezza del cosmo e del passato. Fragments of the Past è un mondo immaginario di intrighi, viaggi, conflitti, tradimenti e amori, ma credo che immergendoci nella sua realtà fantastica si possa poi tornare alla nostra vita con occhi più sensibili a cogliere la sua bellezza.

Un consiglio per master e giocatori?

Fragments of the Past è una realtà intrisa di potere, ogni gesto è carico di conseguenze. Uccidere un daino in una foresta sacra a Phoeraia è un’empietà, per quanto fosse la fame a spingerci alla caccia, non si rischia forse di venire consumati dalla follia per questo gesto imprudente? Consacrare un banchetto brindando in onore degli Dèi Immortali può farci guadagnare il loro favore, ma perché non organizzare un rito di sangue, una sfida sacra armati di lunghi coltelli prima di inebriarsi con il miele fermentato? Certo i Beati troveranno piacere ad assistere alla contesa. I giocatori e il narratore devono sentirsi liberi di esplorare questo mondo vasto e ardente dove potenti Matriarche regnano su isole remote coperte da platani sempreverdi e dove atleti affrontano tori selvaggi armati solo di affilati pugnali. Tutto in questa realtà è sacro e importante e la manifestazione della potenza divina non è mai grossolana, non si esprime come una rottura dell’ordine naturale, è la stessa Natura a testimoniare lo splendore degli Immortali. Questo è Fragments of the Past.

Grazie Massimiliano per essere stato con noi! Per saperne di più e ricevere gratuitamente la Quickstart, visitate il link https://fragmentsofthepast.dev9k.com/quickstart/

 

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Miriam Policastro

Nata e cresciuta in una famiglia di giocatori di D&D, i giochi da tavolo e di ruolo, i fumetti e il fantasy l’hanno sempre appassionata: insomma, una nerd patentata. Crescendo, questa passione l’ha spinta a conoscere persone che condividessero la sua passione e a trasmetterla ad altri: si affilia, così, all'associazione ludica “ La Gilda del Grifone” e a all'associazione culturale “Sentieri Tolkieniani”. E se l’uomo non smette di giocare perché invecchia ma invecchia perché smette di giocare, allora lei vuole essere un’eterna bambina.

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