LE ORME ROSSE: Recensione Di Un Libro Game Che Mi Ha Sconvolto! (No Spoiler)

Oggi vi parlo di un libro game che mi ha fatto davvero star male. Un personaggio davvero atipico in un contesto altrettanto particolare. Crudeltà ed efferatezza che però portano un messaggio potente come pochi.

PANORAMICA GENERALE

Uganda, 1999.

Il nostro nome è Sean e non siamo affatto raccomandabili. Nella nostra vita abbiamo fatto cose indicibili in nome del denaro ma ora toccherà a noi vivere nei suoi panni, in tutta la sua crudeltà.

Le orme rosse è un libro game diviso in due atti, per un totale di 6 capitoli e 211 paragrafi, scritto ed ideato da Alberto Orsini e  Aldo Rovagnati e prodotto da Lambda House.

Siete pronti ad interpretare un personaggio davvero immorale e crudele che vi farà fare un viaggio davvero inaspettato?

Io l’ho vissuto e ora vi racconto la mia esperienza che mi ha davvero sconvolto.

 

TRAMA

Noi saremo Sean, 31 anni, mercenario di professione.

In questo momento siamo in Uganda e siamo tra le fila di un’organizzazione (L’esercito di resistenza del Signore) che usa la violenza, il sangue e la guerra per prendere il potere nella nazione e governarla secondo i dettami della bibbia, in una sorta di estremismo cattolico.

La cosa ancor più marcia, è che in realtà siamo stati pagati dallo stesso Governo ugandese per aiutare questa organizzazione a creare il caos e il panico nel paese in modo da avere così un nemico comune, rafforzare il consenso popolare e sviare l’attenzione dalle difficoltà economiche, brogli elettorali e problemi governativi.

Quello che più interessa a noi è di essere pagati e non ci importa di quante gole taglieremo e quale sia l’entità della scia di sangue e distruzione che lasceremo alle nostre spalle.

La nostra ascesa nell’organizzazione è stata velocissima, anche grazie alla nostra freddezza e crudeltà.

Il nostro compito sarà dunque mettere a ferro e a fuoco i vari villaggi per provocare paura nel paese, assoldare bambini per l’organizzazione e razziare tutto ciò che è possibile.

Qualcosa però nei piani non va come dovrebbe…

 

REGOLAMENTO

Il libro si struttura come un classico libro a bivi.

Partiremo dal primo paragrafo, lo leggeremo e faremo una scelta tra quelle disponibili che ci porterà ad un diverso paragrafo che ci porterà ad un’altra scelta e così via cascata, influenzando e cambiando il corso degli eventi a nostro piacimento.

La vera particolarità del libro è che l’intero arco narrativo è diviso in 6 parti che però vivremo non nell’ordine giusto, saltando tra passato, presente e futuro, provocando smarrimento e spaesamento (voluto) nel lettore.

Quello che ne viene fuori è la stessa sensazione che si con la visione del film “Memento” di Cristopher Nolan: infatti la struttura è la stessa e la pellicola è un piccolo capolavoro. All’inizio sarete confusi, non capirete molto ma man mano che la storia procederà, i vari pezzi si incastreranno dando poi il quadro completo solo alla fine e rivelando così i diversi colpi di scena.

Il libro richiederà di risolvere piccoli enigmi e di annotare le informazioni che pensiamo siano importanti: potrebbero essere richieste per il proseguimento (a buon fine) dell’avventura.

Alcuni paragrafi ci porteranno ad un finale prematuro dell’avventura ma tranquilli che i diversi capitoli funzioneranno come dei checkpoint. In caso dovessimo ricominciare, partiremo dal primo paragrafo del capitolo corrente.

Riuscirete ad arrivare alla fine del libro e a rimettere assieme tutti i pezzi ma soprattutto il corso degli eventi per capire cosa sia successo?

 

CONSIDERAZIONI FINALI

Per scrivere questa recensione ho dovuto aspettare un po’, decantare le mie emozioni e ragionarci a freddo.

Leggere questa storia è stato davvero difficile per me.

Vestire i panni di questo personaggio davvero crudele con chiunque, sanguinario e senza scrupoli mi ha fatto stare  male. Mi costringeva ad empatizzare con un soggetto che non volevo nemmeno esplorare visto la sua crudeltà.

Ammetto di essermi fermato un paio di volte nella lettura perchè troppo potente, soprattutto per quanto riguarda il reclutamento e l’uccisone di minori.

Mi chiedevo durante la lettura perchè uno dovrebbe o vorrebbe vestire i panni di una persona del genere, trovavo il tutto come una cattiveria gratuita.

Mi ripetevo che tutto era frutto della fantasia, magari con ispirazione a ciò che la guerra ci insegna, ma che comunque quelli non erano personaggi veri e ciò mi ha aiutato a finire il racconto.

Poi sono arrivato alla fine e le ultime 4-5 righe mi hanno letteralmente lacerato il cuore ma hanno dato un senso enorme e potente al libro.

Il massacro raccontato nel libro purtroppo è successo davvero, così come esiste l’organizzazione citata prima. I numeri e i dati inseriti in queste righe (non li riporto per non rendere troppo pesante la lettura e lasciarvi scoprire la potenza leggendoli a fine libro) sono davvero crudi ma ci permettono in pochissimo tempo di passare “dall’altra parte”.

In un secondo infatti rivivremo tutti i fatti (almeno a me è successo così) vivendoli dalla parte delle vittime, con la consapevolezza che tutto ciò è reale e questo mi ha fatto davvero male.

Un male però che sono grato di aver vissuto, mi ha permesso di conoscere un qualcosa che non sapevo perchè magari lontana da noi e si sa che se qualcosa non ci riguarda perchè distante, difficilmente entra nelle nostre vite.

Una storia ed una ferocia di questo genere però DEVONO ENTRARE nelle nostre vite, per farci capire lo schifo che c’è  là fuori.

Tornando un attimo al meccanismo del libro, è volutamente semplice per  dare risalto alla storia. Il fatto che sia scomposta e non in ordine temporale permette di rimanere confusi e scombussolati. Infatti ci sono 3 luoghi principali che vivremo: il villaggio, la base e la nave.

Riordinare tutto ciò sarà parte dell’esperienza narrativa e il finale riesce a trasmetterti lo stupore e un plot twist che non ti aspettavi. Si poteva intuirlo perchè qualcosa non quadrava ma non risulta chiamato, stupendo il lettore in maniera positiva.

L’introduzione di piccoli enigmi durante il racconto, rende ancor più immersiva l’esperienza, perchè porta il lettore ad essere ancora più attivo nel ruolo.

Inoltre se proveremo a far fare delle cose più “morali” al protagonista, ci si ritorceranno contro costringendoci ad essere spietati come lui per capire meglio il contesto e la realtà.

Mi sento davvero di consigliarvi questo racconto che, seppur crudo e duro, porta a conoscenza di eventi e fatti che non possiamo lasciar correre sotto al nostro naso in un ambientazione fatta di guerra, sangue, follia, estremismo, povertà, sesso e confusione.

Se siete sensibili, andateci piano ma affrontatelo perchè ne vale la pena.

Indelebile.

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Stefano Stievano

Mi sono avvicinato a questo mondo fin da piccolo ma solo da qualche anno ho deciso di accostarmi in maniera diversa ai giochi da tavolo. Dopo aver creato qualche prototipo, inventato cene con delitto, costretto i miei amici a fare da cavie tra giochi, quiz tv e quant'altro ho deciso da un po' di tempo di unire la passione per la scrittura e quella dei giochi da tavolo. Mi piace raccontare me stesso attraverso loro, le mie esperienze, i miei amici, la mia vita e la mia quotidianità. I miei giochi preferiti sono quelli tematici o deduttivi, meglio se con un pizzico di bluff e con ruoli segreti... ma difficile scegliere una categoria.... Spero un giorno di riuscire a coinvolgere il maggior numero di persone possibile dentro al nostro folle e divertente mondo. Buon viaggio!

Una risposta a “LE ORME ROSSE: Recensione Di Un Libro Game Che Mi Ha Sconvolto! (No Spoiler)”

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