Un gioco che permetterà agli amanti del genere di trovare pane per i propri denti
Soulgivers è un progetto davvero molto particolare. Se da un lato si presenta come un gioco astratto i cui personaggi sono rappresentati da delle semplici pedine (ma dal design accattivante), dall’altro affonda le proprie radici in una storia ben caratterizzata e dalle tinte fortemente fantascientifiche: il Primo Anello è un pianeta capace, con la sua sola esistenza, di regolare l’energia in tutto l’universo; la sua distruzione, che avviene per motivi sconosciuti, genera il caos in tutte le popolazioni. L’effetto più evidente di questo “mancato ordine” è la Decadenza, ovvero un fenomeno per il quale tutti gli esseri viventi iniziano piano piano a deperire, fino ad arrivare alla morte. Nella disperata ricerca di una soluzione, si viene a conoscenza dell’esistenza del Frammento, ovvero un residuo del Primo Anello che permetterà di far sopravvivere il popolo che ne entrerà in possesso. Da qua inizia la guerra, nella quale i due popoli principali, chiamati Gusci e Spettri, lotteranno disperatamente per prendere il Frammento ed assicurare un futuro alla propria specie.
Tutte queste premesse narrative sono fondamentali per comprendere alcune interessanti scelte di gameplay che vedremo a breve. A proposito di quest’ultimo, Soulgivers è un gioco tattico/strategico per due giocatori, che si sfideranno in una specie di “capture the flag”: prendendo il controllo di tre personaggi alla volta, dovranno muoversi all’interno del campo di gioco per prendere il Frammento, posto al centro di esso, e riportarlo nella propria base.
La plancia su cui si svolge la partita è modulare e composta da 25 tessere, disposte casualmente in un quadrato 5×5. Ciascuna tessera è suddivisa in 4 caselle, cioè quelle su cui si muoveranno le pedine; ogni pedina corrisponde ad un personaggio, ciascuno con un movimento differente ed abilità speciali, proprio come se fossero differenti pezzi di una scacchiera.
Come dicevamo, potranno essere messe in gioco al massimo tre pedine alla volta, nonostante i personaggi di ogni fazione siano dieci. Ad inizio partita, infatti, sceglierete con quali dare il via alle danze, mentre gli altri entreranno in gioco (in ordine quasi del tutto casuale) solo alla morte di una pedina alleata.
Entriamo così nell’aspetto più interessante del gioco, ovvero la morte dei personaggi. Se è vero che questi potranno morire per un attacco dell’avversario, è altresì vero che la morte potrebbe sopraggiungere con il semplice passare dei turni. Ricordate infatti quella Decadenza di cui abbiamo parlato poco fa? Questa, a livello di gioco, si traduce in un dado a sei facce da porre sopra ad ogni personaggio, che parte dal numero 1 e aumenta dopo ogni attivazione; quando arriverà al numero 6 il personaggio morirà. Ogni volta che muore un personaggio, indipendentemente dal modo in cui succede, dovete togliere la pedina e mettere al suo posto l’Anima di quel personaggio, ovvero un’altra pedina colorata. Tale Anima potrà essere raccolta da un alleato (e solo da un alleato) semplicemente passandoci sopra; questo permette di acquisirne le abilità speciali, da aggiungere alle proprie, e di avere un punto vita aggiuntivo. In un certo senso, perciò, far morire una propria pedina potrebbe essere in certi casi una scelta tattica per far diventare più forte un altro vostro personaggio in gioco.
Oltre a questa meccanica molto interessante, una partita di Soulgivers si suddivide in turni, durante ciascuno dei quali un giocatore attiva tutti i suoi tre personaggi prima di passare all’attivazione dell’avversario. Oltre a delle azioni gratuite che possono essere svolte nel vostro turno, come muoversi e recuperare l’anima di un alleato morto, avrete tre segnalini Tributo da distribuire a vostro piacimento tra i tre personaggi per attivare le azioni a pagamento. Quest’ultime sono molto numerose, alcune possedute da tutti (come l’attacco, la raccolta del frammento, ecc.) e altre specifiche di un determinato personaggio. Vi accorgerete ben presto che i tre segnalini a disposizione si riveleranno essere ben pochi per tutte le cose che vorrete fare!
Un’altra meccanica interessante, che spezza (in modo positivo) il ritmo di gioco, è quello delle carte Anomalia, ovvero delle carte istantanee che si possono acquisire in vari modi e che vi permetteranno, durante il turno dell’avversario, di svolgere delle azioni di vario tipo che vi daranno un notevole vantaggio.
Oltre a tutte queste considerazioni sulle meccaniche, un aspetto che risalta subito all’occhio è il comparto artistico, che riesce ad immergere nell’atmosfera quasi angosciante e ad immedesimarsi nel migliore dei modi in questa ambientazione.
Insomma, il tutto riesce a confluire in un progetto lodevole e ricco di passione, che riuscirà ad emozionare gli amanti del genere.
Quello che non vi abbiamo detto è che il gioco non è ancora disponibile. Infatti vedrà la luce su Kickstarter il 15 marzo, giorno a partire dal quale potrete supportare la campagna e acquistare una copia del gioco.
[…] davvero affascinanti. Di questo titolo abbiamo già parlato nell’ottimo articolo degli A4+ che qui vi linko. Dateci una letta se volete approfondire oppure ,se vi piacciono gli astratti per 2 giocatori, […]
[…] rubrica di marzo (la campagna è stata poi posticipata) e nell’ottimo articolo degli A4+ che qui vi linko. Mi auto cito “Gioco astratto competitivo per 2 giocatori che in qualche modo ricorda una dama […]