Recensione di Cyclades: compiacete gli Dèi, conquistate le Cicladi!

Nella lotta per la conquista del Mar Egeo, ogni strategia potrebbe essere vincente per riuscire a fondare il vostro impero. Mitiche divinità, potenti creature, eserciti poderosi. Cosa sceglierete?

Edizione Italiana: Asmodee
Edizione Inglese: Matagot
Giocatori: 2-5
Età: 13+
Durata: 60-90 min

Nell’idilliaco arcipelago delle Cicladi infuria la guerra.

Le grandi Poleis greche, Sparta, Atene, Argo, Tebe e Corinto, si contendono le isole, ingaggiando feroci combattimenti navali, sanguinosi scontri tra opliti, costruendo imponenti strutture e, soprattutto, ingraziandosi il volere degli Dei ed evocando terribili creature mitologiche.

In Cyclades ci troviamo di fronte ad un gioco ben riuscito che fonde una meccanica ad aste con quelle più tipiche dei wargames, riuscendo a divertire pur con una durata di gioco contenuta e un regolamento semplice e chiaro.

DENTRO LA SCATOLA

Le Cicladi, campo di battaglia di potenti armate e temibili mostri.

Tabellone di gioco: diviso in 3 parti, le prime due ricreano, in maniera assolutamente fantasiosa, l’arcipelago delle Cicladi, il tutto diviso in caselle di forma circolare, per permettere lo spostamento di navi e uomini.

Il tabellone è stato stampato fronte retro, con una plancia di gioco apposita per partite a 2 o 3 giocatori.

La terza parte del tabellone presenta invece vari spazi dove si porranno durante la partita le tessere divinità, le offerte e le creature mitologiche.

Carte: in Cyclades utilizzeremo 3 tipi di carte: sacerdote, filosofo e creatura mitologica.

I sacerdoti, ottenibili tramite Zeus, sconteranno di una moneta, per ogni sacerdote posseduto, l’offerta alle divinità.

I filosofi, ottenibili tramite Atena, non hanno alcun potere. Semplicemente all’ottenimento del quarto filosofo andranno scartati per piazzare una metropoli.

Il terzo tipo carte rappresenta invece creature mitologiche uniche che durante il gioco potranno essere evocate dai giocatori, ognuna dotata di un potere diverso.

Tessere divinità: sono 4 spesse tessere in cartoncino che rappresentano Atena, Ares, Poseidone e Zeus. Ognuna riporta i propri poteri e favori, descritti tramite simboli in maniera chiara e semplice.

Questi 4 dèi, più Apollo (che è già stampato sul tabellone), saranno gli dei a cui i giocatori potranno offrire il proprio denaro in cambio dei loro favori.

  • Atena permette di reclutare filosofi e costruire università;
  • Ares permette di reclutare opliti, muovere e/o attaccare con questi, e costruire caserme;
  • Poseidone permette di reclutare triremi, muovere e/o attaccare con queste, e costruire porti;
  • Zeus permette di costruire templi, reclutare sacerdoti e scartare una creatura mitologica non acquistata per pescarne una nuova;
  • Apollo invece dona 1 moneta e un segnalino prosperità al primo giocatore che lo sceglie, solo la moneta (o 4 se si possiede una sola isola) ai giocatori successivi, in quanto è l’unico dio che non necessita di offerte in denaro e che può essere scelto da più giocatori.

Segnalini vari: sono presenti

  • un centinaio di monete d’oro (MO), la valuta del gioco;
  • alcuni segnalini prosperità, che incrementano di 1 MO la rendita delle isole su cui vengono posti;
  • segnalini territorio per tutti i giocatori, necessari quando si lascia un’isola che si controlla senza soldati;
  • 40 edifici, divisi in templi (1 MO di sconto per ogni tempio per l’acquisto di creature mitologiche), università (nessun potere, necessaria per la metropoli), fortezze (+1 in difesa in un attacco terrestre nell’isola che contiene la o le caserme) e porti (+1 in difesa in un attacco navale nelle zone di mare adiacenti all’isola dove è costruito il porto).
  • 10 segnalini metropoli, ottenibili durante la partita o possedendo 4 edifici diversi, o 4 filosofi, o conquistandola ad un avversario.

In ordine: monete d’oro, segnalini territorio e prosperità, edifici, filosofi e sacerdoti.

Miniature: completano la dotazione 8 miniature di opliti e 8 di triremi, per ogni giocatore, 5 miniature di creature mitologiche e 5 schermi giocatore, dietro i quali si terranno le MO per

evitare che gli altri giocatori sappiano precisamente il vostro “potere d’acquisto”.

Gli schermi in particolare sono degni di nota perché, solo tramite l’ausilio di simboli e immagini, riassumono in maniera chiara lo svolgimento dei turni di gioco, i poteri di tutte le creature mitologiche, degli edifici, delle carte sacerdote, filosofo e degli Dei.

IL GIOCO

Una partita a Cyclades si suddivide in vari cicli (che simpaticoni gli autori!) e si conclude quando un giocatore costruisce o conquista la sua seconda metropoli.

Ogni ciclo consta di 5 fasi:

Fase 1: aggiornamento delle creature mitologiche, il cui prezzo per essere evocate passa da 4 a 3 a 2 monete, per poi venire scartate se non comprate da nessuno.

Fase 2: disposizione degli dei, che vanno mescolati, posizionati sul tabellone e poi rivelati. In base al numero di giocatori alcuni dei non saranno disponibili durante un ciclo, nel qual caso andranno automaticamente nella prima o prime posizioni del ciclo successivo.

Fase 3: introiti; ogni giocatore guadagna tante MO quanti sono i segnalini prosperità presenti sulle isole che controlla, sia “mobili” che stampati sul tabellone.

Fase 4: l’asta per il favore delle divinità.

A sinistra gli schermi del giocatore. A destra la plancia di mostri e divinità.

In ordine di turno, ogni giocatore può puntare una determinata cifra di monete (ovviamente mai superiore a quelle che realmente possiede) su una divinità.

I giocatori seguenti potranno fare lo stesso su un’altra divinità oppure rilanciare su una divinità già occupata con un’offerta più alta, nel qual caso il giocatore scalzato dovrà a sua volta o scegliere un’altra divinità su cui puntare, o scegliere Apollo e in definitiva passare il turno.

Il gioco infatti non permette di rilanciare sulla stessa divinità da cui si è stati appena scalzati, e questo solitamente crea interessanti e divertenti scalzamenti a catena.

Fase 5: risoluzione delle azioni.

In base all’ordine definito dalle divinità, ogni giocatore può eseguire tutte le azioni riportate sulla tessera divinità che si è aggiudicato, nell’ordine che desidera, purché ne rispetti i vari costi.

Valutate bene l’uso di ogni creatura, perché se non sarà con voi, probabilmente sarà contro di voi…

È durante quest’ultima fase che si possono acquistare le creature mitologiche (tranne se si è scelto Apollo).

Queste hanno tutte effetti istantanei, come rubare un filosofo ad un giocatore (il satiro), distruggere un edificio (il gigante), rubare monete (il grifone) e così via.

Le 5 creature mitologiche che possiedono una miniatura (il kraken, il minotauro, Polifemo, Chirone e Medusa) hanno invece un effetto che dura fino all’ultima fase del turno successivo, e che riguarda solo l’isola o la zona marina dove la loro pedina è stata posta.

Quando tutti i giocatori hanno risolto la loro fase delle azioni, se nessun giocatore possiede 2 metropoli, il ciclo termina e ne inizia uno nuovo.

Rimane da parlare della fase bellica del gioco, che pur se non fondamentale è comunque una parte importante dell’esperienza.

Solo il giocatore che ha ottenuto il favore di Ares potrà effettuare attacchi con le truppe di terra, e solo quello che ha ottenuto Poseidone potrà effettuare attacchi via mare.

Questo da un lato limita le battaglie che possono avvenire ogni ciclo, che sono a loro volta limitate dal fatto che spostare/attaccare, costa monete d’oro.

Per le truppe di terra inoltre è necessario un “ponte” di navi per spostarsi da un’isola all’altra e poter attaccare.

Scegliete una Polis, e portatela alla conquista. Con ogni mezzo.

Risulta chiaro quindi come sia Poseidone che Ares diventino assolutamente fondamentali per qualunque strategia offensiva, strategia che per essere messa in atto necessita solitamente di almeno 2 cicli, se tutto va secondo i piani (il primo con Poseidone per spostare le triremi, il secondo con Ares per attaccare con gli opliti)

Il combattimento vero e proprio è semplicissimo: ogni giocatore somma il numero delle unità che partecipano alla battaglia, il difensore aggiunge i modificatori di eventuali porti, caserme o metropoli, poi entrambi tirano un dado (che va da 0 a 4). Chi ottiene il risultato più alto vince il round, e il perdente rimuove una pedina. In caso di pareggio entrambi i giocatori rimuovono una pedina.

Il combattimento procede così fino a quando uno dei due contendenti ha esaurito le truppe o decide di ritirarsi o cessare l’attacco.

Il combattimento in buona parte è preda della fortuna (la Tyche, per i greci), sebbene un contingente o una flotta numerosa possano contrastare un lancio sfortunato. Badate però che ogni giocatore possiede solo 8 triremi e 8 opliti, non pensate quindi di andarvene in giro con eserciti immensi.

VALUTAZIONI

Pur inserendosi nel filone dei wargames leggeri, in realtà in Cyclades si potrà rimanere, dal punto di vista bellico, anche abbastanza pacifici pur puntando alla vittoria.

Una parte molto importante dell’interazione tra giocatori avviene infatti durante la fase delle aste, quando scalzare o essere scalzati da un avversario vi costringerà ad elaborare sul momento nuove strategie.

La fase delle aste è anche quella in cui si sviluppa la propria strategia, ed importante sarà sì adattarsi ai cambiamenti del momento, ma anche cerca di pianificare le proprie mosse sul lungo periodo.

Le creature mitologiche aiutano a variare le strategie, a fare lo scatto finale verso la vittoria o a rallentare un avversario che sta vincendo.

Il titolo inoltre è facilmente intavolabile perché in un certo senso finisce da solo, dal momento che con lo scorrere dei cicli tutti i giocatori piano piano si ritroveranno in condizioni di vincere.

Il fatto che non si possa attaccare l’ultima isola di un giocatore a meno che facendolo non si vinca la partita, aiuta a rimanere in gioco anche coloro che hanno sbagliato qualche mossa, e non è raro che possa vincere un giocatore che si riteneva indietro.

A volte potrebbero crearsi, invece, fastidiose situazioni in cui tutti i giocatori si coalizzano contro il giocatore più forte, ma questo piccolo difetto è riscontrabile in numerosi titoli, e in ogni caso l’abilità sta anche nel non farsi troppi nemici e nel puntare alla vittoria non in modo eccessivamente plateale.

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Il Dado è Tratto

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2 risposte a “Recensione di Cyclades: compiacete gli Dèi, conquistate le Cicladi!”

  1. […] aver recensito il gioco base, rieccoci di nuovo al largo delle isole Cicladi, a cercare di ottenerne la supremazia fondando […]

  2. […] perdetevi anche la nostra recensione del gioco base e dell’espansione […]