Siete pronti ad immergervi nell’apocalisse zombie più famosa degli ultimi anni?
The Walking Dead: All Out War è un gioco da tavolo con un po’ di anni sulle spalle, dato che è uscito sul mercato nel 2016 a seguito di una campagna Kickstarter di successo, tuttavia ha saputo costruirsi una bella cerchia di appassionati che lo sta mantenendo in vita ancora oggi.
Siamo di fronte ad un gioco skirmish a movimento libero per uno o due giocatori, che possono giocare in cooperativa o l’uno contro l’altro, ognuno con il suo piccolo gruppo di sopravvissuti. In entrambi i casi gli zombie presenti in gioco sono controllati autonomamente e non sarà affatto facile sopravvivere alle orde di non morti che vi si pareranno davanti.
All’interno del suo genere di appartenenza possiede delle regole piuttosto semplici, che tuttavia potrebbero non essere immediate per chi non è abituato ad un gioco di questo tipo.
Dopo aver scelto il terreno di gioco su cui svolgere la partita (nella confezione è presente una plancia in carta da poter utilizzare, ma potete giocare su qualunque superficie) viene il momento di schierare in gioco gli elementi scenici (macchine, alberi, ecc.) e i vostri personaggi. La modalità di gioco principale è quella 1 vs 1, all’interno della quale voi ed il vostro avversario dovrete gareggiare per cercare di raccogliere quanti più segnalini rifornimento possibile. Questi segnalini sono sparsi per la mappa e, oltre ad essere gli obiettivi da raggiungere, vi forniranno armi ed equipaggiamenti extra con cui potenziare i personaggi.
A proposito di personaggi, è bene evidenziare che le squadre dovranno avere lo stesso numero di punti, da concordare ad inizio partita con il vostro avversario. Con la scatola base arriverete a difficoltà a fare una partita a 100 punti, ma con tutte le espansioni disponibili potreste tranquillamente raggiungere i 500!
La partita si svolge in una serie di turni, ciascuno dei quali è a sua volta suddiviso in quattro fasi. La prima fase, ovvero la “fase delle azioni”, è quella principale e vi permetterà di attivare (uno alla volta e alternandovi con l’avversario) i sopravvissuti. Quando un personaggio si attiva può fare fino a due azioni tra quelle esistenti, come ad esempio muoversi, sparare o ricercare, per raccogliere i segnalini rifornimento di cui parlavamo prima.
Quando si sono attivati tutti i personaggi arriva il momento degli zombie. Nella fase due, ovvero la “fase evento”, prima muoverete a contatto con i sopravvissuti gli zombie che si trovano vicino ad essi e dopo girerete una carta evento. Le carte evento possono avere numerosi effetti, perlopiù negativi, ma la cosa più importante è che potrebbero aumentare il livello di minaccia. La minaccia è infatti regolata da un apposito indicatore: più aumenterà e peggiori saranno gli eventi che vi capiteranno. Non solo, all’aumento della minaccia i vostri personaggi potrebbero fuggire (visto che ognuno è dotato di un certo grado di coraggio) e inoltre se raggiungete il massimo livello di minaccia la partita terminerà immediatamente.
La terza fase è quella “delle mischie”: tutti i personaggi che sono a contatto con zombie o con avversari devono svolgere una mischia. Il funzionamento è molto semplice, vi basterà decidere se attaccare o difendere e tirare il corrispettivo numero di dadi (indicati sulla carta del personaggio). Chi fa più risultati vince lo scontro. I dadi sono customizzati e non sono rappresentati da semplici dadi a sei facce; in base all’abilità del vostro personaggio e alle armi che possedete, potreste tirare dadi più o meno forti e avere quindi più probabilità di vincere. Attenzione, perché se perdete in mischia contro uno zombie rischierete di essere morsi ed infettati, cosa che rappresenta una lenta e sofferente condanna a morte!
Infine, la quarta fase è quella conclusiva, in cui svolgete tutti i passaggi necessari ad iniziare un nuovo turno.
Insomma, The Walking Dead: All Out War è un gioco molto schematico ed anche piuttosto veloce da giocare (se confrontato con prodotti simili). Riesce a dare il meglio di sé in due giocatori, mentre nella modalità a giocatore singolo ha delle criticità che richiedono delle “pezze” per poter apprezzare al meglio l’esperienza, soprattutto a causa di carte evento del tutto illogiche e che distruggono letteralmente tutta l’atmosfera orrorifica creatasi con tutte le altre meccaniche, come ad esempio la possibilità di muovere gli zombie in direzioni a propria scelta nonostante si trovino ad un passo da voi. La possibilità di espandere il gioco permette una rigiocabilità pressoché infinita, che tuttavia non è così elevata se acquistate solo la scatola base, che mette a disposizione solamente sei personaggi (con una scelta piuttosto discutibile, visto che quelli “famosi” saranno soltato Rick e Carl). Perciò la scatola base ha la funzione di introdurre al gioco, invogliando il giocatore a comprare varie espansioni, fattore che potrebbe non piacere a tutti.
E infine sì, in The Walking Dead si chiamano “vaganti”, non “zombie”, ma sono la stessa identica cosa.
[…] trovare in modo indipendente le migliori strategie per sopravvivere agli elementi. Ma non solo, la presenza degli zombie regala al gioco anche un’atmosfera horror molto apprezzata dai giocatori, che gli hanno dato […]