THE HORROR GAMEBOOK: Recensione del Libro Game Ispirato Ad Edgar Allan Poe (No Spoiler)

Oggi vi parlo di un libro game davvero particolare. Questa è la recensione più difficile che io abbia dovuto scrivere. Straniante, disturbante, magnetica: l’ambientazione di questo libro è tutto questo e molto di più. Riuscirai a scoprirne tutti i segreti?

PANORAMICA GENERALE

Ore 23:32.

Sono qui, seduto sul mio letto con il portatile sulle gambe a fissare lo schermo bianco mentre digito tasti e scrivo.

Nel frattempo riordino le idee e cerco di uscire da questa esperienza che mi ha davvero immerso in un qualcosa di tetro e disturbante.

Sono davanti ad una delle recensioni più difficili che io abbia mai scritto ( o meglio che io debba scrivere).

Cercare di trasporre questo libro game senza spoiler è davvero difficile ma ci proverò.

Ho appena concluso la seconda run (lettura) di The Horror Gamebook, un libro game di Valentino Sergi, edito da Officina Meningi con un totale di 184 paragrafi.

Entriamo nell’oscuro mondo di Edgar Allan Poe e dei suoi racconti. Noi li vivremo, in una specie di sogno/realtà davvero singolare.

 

TRAMA

Il libro mi accoglie con un’introduzione che mi invita a fare una cosa davvero “strana”: Non leggere l’introduzione stessa.

Ovviamente non riesco e la curiosità prevale. Più leggo e più le righe mi dicono di non continuare. Vado dritto ed effettivamente non mi spiega nulla se non che le mie scelte mi porteranno a finali diversi e che il linguaggio usato vuole essere inclusivo.

Giro pagina e mi ritrovo catapultato in quello che si rivelerà un incubo, un’allucinazione o la mia nuova realtà.

Ora andrò a riassumervi solo le righe del primo paragrafo. Essendo il primo non mi sentirei di dire che questo è uno spoiler, anche perchè il libro nasconde un’infinità di altri segreti.

Ci risvegliamo improvvisamente a causa di centinaia di zampette che corrono sopra di noi. Noi siamo stesi, sulla pietra umida e moltissimi ratti ci circondano e ci sovrastano. Rimaniamo immobili, fermi, lucidi.

Cerchiamo di liberarci da quella situazione ma non appena ci muoviamo, i denti di alcuni ratti affondano nella nostra carne, causandoci un dolore acuto ma maledettamente familiare.

Tutto questo accade mentre cerchiamo a forza di tenere gli occhi chiusi, serrati… per non vedere tutto quell’orrore  o peggio aprirli e scoprire che non c’è nulla da vedere a causa della mancanza di luce.

Ed è proprio qui che inizia il nostro viaggio in questo libro, dove i riferimenti ai racconti del maestro di questo genere sono molteplici: troveremo l’emblematico Gatto nero, La caduta della casa degli Usher, il pendolo e il Pozzo, il corvo e moltissimi altri.

 

IL LIBRO

La trama si suddivide in diversi macro momenti.

All’inizio dovremo cercare di capire e fuggire da una situazione davvero “disorientante”, poi ci sarà una sorta di fuga senza meta che vi porterà a vivere una sorta di loop infernale necessario per calarvi ancor di più nel libro e fare poi un incontro che vi farà accedere alla vostra missione principale, al vostro scopo finale.

Se riuscirete nell’impresa, questa vi porterà ad un epilogo che cambierà a seconda delle vostre scelte fatte durante l’avventura e alle vostre “abilità”.

Riuscirete a rimettere in ordine tutti i pezzi per capire qualcosa in più?

 

PERSONAGGI

Ovviamente non posso dirvi chi incontrerete o perchè. Una cosa però ve la posso dire e che mi ha colpito davvero tanto.

Non non vestiremo i panni di qualcuno: saremo realmente NOI STESSI a giocare. Il libro e i diversi narratori parleranno su più livelli.

Romperanno la quarta parete per parlare direttamente a noi lettori e parleranno anche al nostro avatar, una sorta di personaggio che noi possiamo “pilotare” per svariati motivi.

Questa suddivisione, oltre a livello narrativo, è rappresentato anche a livello grafico con il corsivo, mentre le cose in maiuscolo sono degli ordini legati al meccanismo del libro game.

 

DISAGIO E DISORIENTAMENTO

Non so se avete mai visto quelle serie Netflix, tipo appunto La caduta della Casa degli Usher, dove all’inizio non si capisce niente.

Tutto appare sconnesso, senza senso. Come se si saltasse da una scena all’altra a caso senza apparentemente senso logico con uno stacco a nero.

Questo libro fa esattamente la stessa cosa e non ti spiega nulla all’inizio.

Ero davvero disorientato, tanto da tornare spesso al paragrafo precedente per controllare se fossi andato realmente a quello giusto.

La trama poi ci porterà a morire (non spessissimo ma capita) e non sempre ci fa ripartire dal paragrafo 1 e anche questa cosa è davvero particolare… come fosse una “non morte”.

Altra cosa davvero particolare è quella che il nostro “personaggio” ricorda tutte le esperienze precedenti. E se ci pensate, ha senso visto che la nostra memoria (nella vita reale) non si azzera ad ogni inizio.

Alcune scelte poi che farete, saranno IRREVERSIBILI e le porterete con voi ad ogni rigenerazione.

 

L’AVATAR

Come vi ho anticipato prima, c’è una netta (ma allo stesso tempo anche labile) distinzione tra il noi lettore e il noi personaggio.

Quest’ultimo, l’avatar, avrà anche una sorta di rapporto con il noi reale che cambierà a seconda delle nostre azioni e delle nostre scelte.

Non sottovalutate questo rapporto, sarà fondamentale per la risoluzione del racconto.

Capiterà anche di comunicare con l’avatar ma ahimè, di più non posso dirvi.

 

UN FIUME DI CONSIDERAZIONI

L’esperienza di gioco è davvero accattivante e per alcuni versi innovativa. Niente combattimenti, lanci di dadi o altro: solo un’ambientazione MAGISTRALMENTE riportata su carta e reimpastata per creare questa avventura straniante.

Ho passato ore, immerso in questo libro che all’inizio era confusionario, quasi frustrante ma che poco a poco rischiarava le tenebre attorno,  dando sempre più struttura ad una storia che  è riuscita a catturarmi ed immergermi totalmente.

Se l’ambientazione, lo stile, il meccanismo e l’immersività mi sono piaciute tantissimo, mi soffermo su quello che secondo me poteva essere fatto diversamente.

Il gioco presenta molti enigmi logici da risolvere. A fine libro ci sono le soluzioni per non bloccare il lettore ma avrei preferito ci fossero dei suggerimenti per aiutarmi a ragionare su quelli che per me erano più ostici.

Uno o due enigmi secondo me sono un po’ troppo tirati ed alcuni non sono molto ambientati e contestualizzati, ed è davvero un peccato visto come è ben strutturata l’ambientazione e tutto ciò che ci circonda.

Altri enigmi invece sono davvero ben fatti e mi sono piaciuti molto. Sappiate che comunque son ben presenti e fanno parte della narrazione e del meccanismo di gioco…quasi come fosse un escape book.

Ultima cosa che ho notato, è che non sempre le conseguenze delle nostre scelte sono prevedibili. Questo ci porterà inevitabilmente a fare più tentativi per scoprire la migliore e quella utile allo svolgimento della trama.

Ma oltre a questo, secondo me tutto il resto ha funzionato a meraviglia.

I finali conclusivi principali sono due e dopo molti tentativi sono arrivato a trovarli.

Entrambi sono davvero iconici e pregni di significato, anche se a mio avviso quello più d’effetto è quello dove qualcuno o qualcosa ci chiederà di fare un’azione nella VITA REALE.

Questo fondere le diverse realtà è una cosa che ho sempre amato nei giochi e qui, in questo contesto, ci sta benissimo.

La rigiocabilità secondo me è alta, perchè arrivare a trovare QUEL FINALE non è affatto semplice ma una volta trovato e letto, sarà il libro stesso a dirci che è davvero finita. Ho amato quella parte.

Per finire una nota di merito va anche all’illustratore che ha fatto un lavoro sopraffine nel disegnare diverse tavole, mappe ed enigmi. Lo stile calza perfettamente con quello del racconto e allo stesso tempo si discosta da tutti gli altri.

Se ve lo consiglio?

Senza ombra di dubbio.

Un consiglio grande grande? Non demordete e arrivate alla fine. Non fatevi disorientare perchè se resisterete avrete in cambio un’esperienza unica.

 

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Stefano Stievano

Mi sono avvicinato a questo mondo fin da piccolo ma solo da qualche anno ho deciso di accostarmi in maniera diversa ai giochi da tavolo. Dopo aver creato qualche prototipo, inventato cene con delitto, costretto i miei amici a fare da cavie tra giochi, quiz tv e quant'altro ho deciso da un po' di tempo di unire la passione per la scrittura e quella dei giochi da tavolo. Mi piace raccontare me stesso attraverso loro, le mie esperienze, i miei amici, la mia vita e la mia quotidianità. I miei giochi preferiti sono quelli tematici o deduttivi, meglio se con un pizzico di bluff e con ruoli segreti... ma difficile scegliere una categoria.... Spero un giorno di riuscire a coinvolgere il maggior numero di persone possibile dentro al nostro folle e divertente mondo. Buon viaggio!

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