Nei panni di temerari astronauti avremo il compito di rendere il suolo marziano sempre più adatto all’umanità studiando il pianeta e tentando di sopravvivere ai mille pericoli della vita nello spazio.
Sembra la moda del momento quella lanciata da titoli come “Pocket Mars” o “Terraforming Mars” di utilizzare il suolo marziano come una delle attrattive per rendere l’ambientazione di un gioco da tavolo entusiasmante e coinvolgente. Novità tra gli scaffali italiani dei negozi di giochi da tavolo è “First Martians: Avventure sul pianeta rosso” che ci mette nei panni di un gruppo di astronauti alle prese con la complicata esistenza su un territorio ancora non adatto alla vita terrestre.
DENTRO LA SCATOLA
La pesante scatola che racchiude tutto il materiale di gioco è ricca di ogni tipologia di componentistica. Si parte con un tabellone bello grande che fa trovare posto ai vari alloggiamenti delle strutture di cui è composta la base marziana, dai pannelli per generare elettricità fino alla fattoria dove sorgeranno le prime piantine, dal garage fino ad arrivare al centro di ricerca. Per identificare le varie strutture ci sono delle schede che hanno degli alloggiamenti per i cubetti che avranno, a seconda del tipo di edificio, vari significati: dalla generazione di piante nelle serre fino alla verifica del funzionamento di determinate zone.
Il suolo di Marte verrà contrassegnato su una mappa generata man mano durante il gioco attraverso dei tasselli a semicerchio di varie grandezze, ricchi di icone, mentre ogni personaggio avrà una propria scheda in cui è definito il ruolo all’interno dello staff: ad ogni ruolo sono associate delle carte abilità che renderanno la dinamica di gioco meno complicate. Tra le carte troviamo anche quelle avarie che andranno a danneggiare man mano parti della struttura, nuove carte struttura che permetteranno di aumentare la dimensione della base, carte ricerca con le quali aumentare la vivibilità sul pianeta o addirittura carte AOM che renderanno più facili l’accesso alle azioni.
Moltissimi i segnalini in cartone per definire i punti di interesse, i segnalini obiettivo, le tessere miglioramento o l’utilissimo morale che man mano andrà scemando viste le terribili condizioni di vita. Varie tipologie di dado colorate saranno utili in determinati momenti, come la fase avarie o l’attuazione di azioni, le pedine azioni saranno da piazzare sulle varie zone del tabellone per poterle svolgere e una miriade di cubetti, a seconda del colore, verrà usato per vari scopi.
IL GIOCO
Non è possibile iniziare una partita a “First Martians” senza l’utilizzo di un supporto virtuale, infatti una parte della missione verrà raccontata e seguita attraverso un’app gratuita facilmente scaricabile dai principali store. Per giocare servirà innanzitutto scegliere se effettuare una semplice missione o iniziare una modalità campagna che prevede di giocare 5 missioni e di avere accesso a delle buste segrete contenute nella scatola e da aprire solo ed esclusivamente quando richiesto.
In ogni caso si dovrà avviare l’app, selezionare la modalità e la missione scelte e seguire le istruzioni su schermo per impostare la partita. L’app segnalerà celermente anche la prima fase di ogni turno, quella degli eventi, in cui accadrà quasi sempre qualcosa di negativo da sistemare durante il turno in corso o uno dei 3 successivi. La seconda fase implicherà il morale dello staff, da sistemare in base al segnalino sul tracciato relativo. La terza fase è quella produttiva, che farà crescere le piante nelle serre, servirà a nutrire l’equipaggio e a definire la quantità di ossigeno ed elettricità generati per accedere e quindi utilizzare le varie aree della base.
La fase calda del gioco è quella delle azioni in cui sarà possibile tamponare ogni disagio imposto da avarie ed eventi, ricercare novità sul suolo di Marte, analizzare campioni o semplicemente riposarsi. Ogni giocatore ha una doppia scelta quando posizionerà i propri segnalini su uno spazio azione, infatti ne potrà piazzare due, scegliendo dunque una sola attività e svolgerla agevolmente, oppure scindere i due segnalini a disposizione su due azioni diverse, ma con la costrizione di tirare 3 dadi relativi all’azione scelta: quest’affidamento alla fortuna potrebbe far accadere cose non gradite dovendo digitare un apposito pulsante sull’app per identificare un’avventura, ricevere una ferita o addirittura non portare a termine l’azione scelta!
La penultima fase, quella delle avarie, richiederà di tirare i tre dadi relativi per aumentare il valore sui tracciati dei danni e all’occorrenza girare le carte delle aree colpite generando nuovi disastri da sistemare. La finale fase di pulizia imposterà semplicemente tutto per il turno successivo. Lo scopo del gioco è definito ogni volta dagli obiettivi di missione: si dovranno ad esempio analizzare dei campioni scoperti sul suolo marziano, si dovrà ampliare la propria base e si dovrà mantenere un certo valore su un tracciato fino alla fine della missione da risolvere entro un determinato numero di turni.
CONSIDERAZIONI
Trattandosi di un cooperativo, ovviamente terminare con successo una partita a “First Martians: Avventure sul pianeta rosso” non sarà assolutamente un gioco da ragazzi.
Il regolamento è purtroppo un po’ lacunoso e ciò, associato ad un gioco per nulla semplice e ricco di elementi da tenere d’occhio in ogni momento, non aiuta nella risoluzione delle varie fasi di ogni turno. Per fortuna la casa editrice è al lavoro su una nuova versione del regolamento che promette di migliorare quest’aspetto.
La difficoltà a tratti frustrante di avere a che fare con le mille difficoltà della vita su un pianeta inospitale rappresenta una sfida fortissima per gli amanti dei giochi di gruppo in cui tutti vincono o perdono per le scelte fatte, mentre chi non riesce a sopportare il peso dei problemi all’interno di un gioco da tavolo, pena anche la poca fluidità, non avrà grosse soddisfazioni da questo titolo.
Nel contempo la necessità di affidarsi spesso alla fortuna, con tiri di dadi piuttosto continui per poter tappare tutte le falle e progredire con le missioni e per la pesca di carte, che potranno tirar fuori il peggio, nei momenti meno opportuni, saranno elementi detestabili agli euromaniaci che vorrebbero la strategia come unica risorsa di gioco, ma al tempo stesso potranno rendere più ansiogeno e coinvolgente un flusso di gioco che fa anche dell’ambientazione e della scoperta un suo fulcro fondamentale.
Per la difficoltà nell’impatto con un regolamento non troppo comodo e per un tipo di gioco che richiede un’attenzione davvero maniacale per la cura con cui ogni segnalino va mosso tra una fase e l’altra, “First Martians” non è un gioco adatto a tutti, ma può dare grosse soddisfazioni agli amanti del genere cooperativo in senso fortemente stretto.
Edizione Italiana: Pendragon
Edizione Inglese: Portal Games
Giocatori: 1-4
Età: 10+
Durata: 60’-90′
PRO
CONTRO
Il gioco potete trovarlo nel nostro store di fiducia Magicmerchant.it
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