Ha spopolato le classifiche di settore per mesi; è stato il gioco più discusso del 2018. Varchiamo assieme le porte di Gloomhaven, e che l’avventura abbia inizio!
Edizione Originale: Cephalofair Games
Autore: Isaac Childres
Giocatori: 1-4
Età: 12+
Durata: 30’ per giocatore
Dovendo definirlo in pochissime parole, Gloomhaven è un dungeon crawler cooperativo che presenta alcune caratteristiche in comune con il più famoso gioco di ruolo fantasy “Dungeons and Dragons”: l’ambientazione fantasy, la crescita del personaggio e il combattimento con i mostri.
Il gioco si sviluppa attraverso una campagna descritta nel “Libro degli Scenari”, composto da 95 missioni.
I giocatori vestiranno i panni di un gruppo di mercenari che, per perseguire ognuno i propri obiettivi personali, si ritroverà ad affrontare pericoli e combattere pericolosi mostri, portando nel contempo gloria e prestigio alla ricca città di Gloomhaven.
IL GIOCO IN BREVE
A inizio campagna i giocatori sceglieranno una delle sei classi di personaggi base disponibili e prenderanno la relativa scatola eroe con miniatura.
All’interno della scatola ci sono scheda personaggio, un mazzo di carte personalizzato e un mazzo modificatore eroi.
Le carte personaggio riportano al centro un valore di iniziativa, che divide la carta in due parti: la parte superiore (che solitamente riporta un’azione di attacco) e la parte inferiore, che riporta invece un’azione di movimento.
Durante ogni round i giocatori giocheranno simultaneamente due carte: di una utilizzeranno la parte superiore e di una quella inferiore.
Anche per i mostri si scoprirà una carta dal loro mazzo personale e si svolgeranno, in base all’iniziativa, le azioni descritte.
I round continuano a susseguirsi fino al raggiungimento dell’obiettivo dello scenario o alla sconfitta di tutti gli eroi.
DENTRO LA SCATOLA
Gloomhaven fa sicuramente colpo per le sue dimensioni, 41.1x19x30, per un peso di 9.07 kg, e anche superato lo shock delle dimensioni al momento dell’apertura lascia a bocca aperta.
Il peso è un chiaro indizio sulla quantità di materiali che troverete all’interno.
Oltre a un manuale di 55 pagine, la scatola contiene:
IL GIOCO
Durante la fase di preparazione la prima cosa da fare è guardare lo scenario da giocare nel “Libro degli Scenari”, per poter disporre la mappa e tutti i materiali che si dovranno utilizzare durante la partita.
Dopodiché si passa alla creazione dei personaggi (se è la prima partita) o si prendono i personaggi già creati e si stabilisce la difficoltà dello scenario in base al livello degli eroi.
Il gioco sarà quindi sempre equilibrato, anche nel momento in cui vorrete introdurre un personaggio, che quindi comincerà la partita da un livello di esperienza più basso rispetto a quello degli altri giocatori.
Si prosegue con la lettura introduttiva dello scenario e se necessario si applicano gli eventuali effetti positivi o negativi presenti nella sezione “Regole Speciali”.
Infine ogni giocatore pescherà due carte Obiettivo Battaglia e sceglierà quale tenere per la missione in corso.
Completati questi passaggi si può finalmente iniziare a giocare.
Ogni round è composto da:
Il fulcro del gioco è il combattimento, che risulta facile da apprendere anche per chi è alle prime esperienze di giochi del genere.
Tramite la pianificazione degli attacchi la fase di combattimento è molto intuitiva.
I giocatori avranno un loro segna punti dove tracceranno ferite ed esperienza.
I mostri invece hanno, in base alla tipologia, delle schede statistiche sulle quali segnare danni e condizioni particolari.
Come in tutti i giochi “card driven” (cioè con sistema di gioco basato sulle carte) è bene leggere tutte le carte a disposizione prima di iniziare a giocare, sia per velocizzare la partita sia per godere a pieno l’esperienza di gioco.
Inizialmente si faticherà nella gestione delle azioni che si potranno svolgere, ma procedendo con l’esperienza e lo studio del proprio personaggio sarà tutto più semplice.
Gli attacchi hanno un valore fisso, dato dalla carta che si userà, sommata al valore del proprio mazzo modificatore eroe. Medesimo sistema di combattimento si usa con i mostri.
Il meccanismo è tutto sommato veloce e facile da comprendere. Un perfetto gioco per tutti coloro che odiano l’aleatorietà data dal tiro del dado.
MODALITÁ CAMPAGNA & ASPETTO LECAGY
Il gioco presenta un aspetto legacy che si discosta rispetto agli standard cui eravamo abituati come Risk! o Pandemic legacy (cambiamenti permanenti alla mappa di gioco, alla struttura della campagna fino alle regole del gioco stesso).
In Gloomhaven l’aspetto legacy non si sentirà particolarmente dalla plancia di gioco quanto dai personaggi.
Nel momento in cui un personaggio raggiunge il cosiddetto “life goal”, il suo scopo finale, questi si ritirerà dalla carriera di avventuriero, e si andrà ad aprire una nuova scatola ancora sigillata, che fino a quel momento si era potuto solo sbirciare dall’esterno. Il fattore sorpresa è davvero degno di nota.
Come già detto il gioco è formato da una lunghissima campagna, il cui intrecciarsi di storie renderà le vostre missioni uniche. Dopo aver concluso ogni scenario, sia con un successo sia con un fallimento, i giocatori potranno fare ritorno alla città di Gloomhaven oppure potranno viaggiare direttamente verso la prossima missione scelta.
In città i giocatori possono svolgere diverse attività come completare eventi, acquistare e vendere gli oggetti, migliorare le proprie abilità, far salire di livello il proprio personaggio, annunciare il proprio ritiro o creare un nuovo personaggio.
L’aspetto legacy del gioco è molto intrigante.
Lo scoprire di volta in volta nuovi luoghi, risvolti nella storie, personaggi ed oggetti rende molto duraturo un gioco che potrebbe altrimenti trasformarsi in un semplice skirmish. Gloomhaven fa un ottimo lavoro nell’invogliare i giocatori a continuare a giocare per sapere cosa succede o cosa riserverà il futuro del proprio personaggio.
VALUTAZIONI
Partendo dalle considerazioni tecniche, possiamo iniziare dicendo che sul bilanciamento del gioco è stato fatto decisamente un ottimo lavoro.
Anche se bilanciare un gioco in stile “dungeon crawler” non è particolarmente difficile se paragonato ad un eurogame/german, le varie classi utilizzabili sono comunque tutte ben ragionate, e gli scenari offrono sempre una sfida all’altezza ma mai totalmente frustrante.
Inoltre, dato che in Gloomhaven non ci sono dadi, l’unico fattore che può influenzare la fortuna di un giocatore sono le carte modificatore d’attacco, fattore che premia la conoscenza del proprio personaggio e un approccio strategico ad ogni partita.
Il gioco prevede un limite massimo di quattro giocatori, che a nostro parere è un numero adatto per una gestione ottimale dei materiali sul tavolo e per le dinamiche di gioco. Essendo un titolo cooperativo in cui tutti interagiscono insieme per portare a termine lo scenario, un giocatore in più al tavolo avrebbe richiesto un notevole spazio aggiuntivo oltre a quello già richiesto.
Una delle maggiori difficoltà al gioco potrebbe sicuramente essere il testo delle carte in inglese (e per il momento non c’è alcuna novità riguardo una possibile localizzazione in italiano) specialmente per chi non lo mastica bene.
Inoltre, dovendo muovere una critica, in alcuni momenti ci si può trovare in situazioni ambigue, nelle quali il modo in cui agiscono i mostri non è sempre molto chiaro. Certamente il regolamento ci viene in aiuto, ma risulta seccante (oltre a rallentare parecchio il ritmo di gioco) doverlo consultare così spesso.
Altra piccola nota sono le schede statistiche dei mostri: fossero state leggermente più grandi avrebbero reso molto più facile gestire i danni senza sovrapposizioni tra un mostro ed un altro.
A parte questo, i componenti del gioco sono veramente ottimi, con carte e tessere plancia ben realizzate, di facile comprensione e di buona qualità. Molto apprezzata anche la scelta di utilizzare standees in cartone per i mostri anziché le miniature 3d, rendendoli molto più gestibili.
Segnalini e token vari sono stati ben realizzati e con una grafica chiara; inoltre dopo sei mesi di utilizzo sono ancora tutti in ottimo stato. L’unica pecca è il libro delle missioni, realizzato con una carta plastificata leggermente troppo sottile
Un gioco potenzialmente infinito che regala emozioni sempre nuove, i cui elementi lo rendono accattivante e approcciabile anche da chi non ama troppo il genere.
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[…] compatibile con suo predecessore. Immagino che tutti voi già lo conosciate (per i pochi altri qui la ns recensione), quindi non mi addentro nel spiegarvi cos’è, ma vi do alcune considerazioni personali sulla […]
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