Recensione di Escape Tales – Il Risveglio: affronta un viaggio terrificante, salva tua figlia… ma a quale prezzo?

Un interessante mix tra escape room e libro game che potrebbe portare un pizzico di varietà in uno dei generi più popolari del momento

Edizione Italiana: MSEdizioni
Giocatori: 1 – 4
Età: 12+
Durata: 180 – 360’

 

Ci sono persone che sembrano calamitare su di loro ogni possibile cattiveria del destino: Samuel, 35 anni, sembra una di queste.

La moglie Jennifer è morta 5 anni prima, lasciando soli lui e la piccola Lizzy, e poco meno di 2 mesi fa anche la bambina ha iniziato ad accusare strani sintomi, finendo con il cadere improvvisamente in un coma inspiegabile ed apparentemente irreversibile; nessun medico sembra in grado di diagnosticare una malattia (né tantomeno una cura) per la figlia.

Ed è qui, nel momento in cui Sam entra in possesso di un vecchio libro contenente un pericoloso rituale chiamato “Rituale del Risveglio”, che entrate in gioco voi.

 

Vestirete i panni di Sam, padre disperato alla ricerca di un modo per salvare la figlia Lizzy.

Costi quello che costi.

Il Libro della Storia sarà la nostra guida in questo viaggio allucinante.

DENTRO LA SCATOLA

Escape Tales: Il Risveglio si basa sul formato delle classiche escape room da tavolo, utilizzando quindi come strumento principe diversi mazzi di carte per definire luoghi, oggetti ed enigmi. Ma andiamo ad analizzare rapidamente il contenuto della scatola:

  • 1 plancia di gioco, su cui andranno posizionate le carte luogo che esploreremo di volta in volta;
  • 18 carte Luogo (le carte più grandi della scatola) che, a coppie, mostreranno per l’appunto i luoghi che andremo ad esplorare;
  • 122 carte Gioco, rappresentanti enigmi, oggetti, indizi e quant’altro verrà scoperto da Sam durante il suo viaggio;
  • 18 segnalini azione, che indicheranno lo scorrere del tempo durante la nostra avventura;
  • 9 carte Destino, a cui attingeremo man mano che termineremo il tempo a nostra disposizione; ma attenzione, perché più calcheremo la mano col destino, più le cose si faranno… complicate…
  • 1 Libro della Storia, contenente tutta la componente narrativa dell’avventura;
  • 1 regolamento.

Per giocare è inoltre necessaria un’app, accessibile gratuitamente da ogni dispositivo (o anche da PC) tramite un indirizzo web; tranquilli, salvandola sul dispositivo potrete utilizzarla anche senza dover essere costantemente connessi ad internet.

I tre mazzi di carte che guideranno l’avventura di Sam: le carte Gioco (C), Destino (D) e Luogo (L)

IL GIOCO

Come accennato, Escape Tales rientra di diritto nel genere escape room, ma con qualche interessante variazione sul tema: prima tra tutte, il nemmeno troppo velato richiamo ai libri-game del Libro della Storia, contenente i circa 180 paragrafi a cui verremo continuamente rimandati tra una carta e l’altra per procedere con la storia e, si spera, scoprirne uno dei finali.

Esatto, “uno dei” finali, perché un’altra delle particolarità sta nella presenza di ben 9 finali diversi, in base alle scelte che avremo compiuto durante il nostro viaggio alla ricerca di Lizzy.

 

Parlando più pragmaticamente delle meccaniche di gioco, scordatevi l’ansia dei cronometri delle “sorelle” escape room: inizierete la vostra avventura con un certo numero di punti azione, e ogni volta che vorrete esplorare una delle sezioni della mappa (indicata dalle due carte luogo presenti sulla plancia) ne utilizzerete uno.

Ogni luogo è suddiviso in 12 sezioni, e potrete esplorarli liberamente; inoltre, sappiate che spesso saranno presenti più strade per lasciare un luogo, lasciandovi quindi la scelta: procedere con l’avventura alla location successiva, oppure rimanere ed esplorare ancora un po’, magari rischiando di trovare qualche altro indizio che, in futuro, potrebbe tornare utile?

La plancia di gioco su cui muoveremo i nostri passi, e i (sempre pochi) segnalini azione)

 

Capiterà sicuramente che, ad un certo punto, vi troviate senza più punti azione disponibili.

Nessuna paura (beh, circa…) perché qui entra in gioco il mazzo Destino: rivelate la prima carta coperta dal mazzo, che generalmente vi rifornirà con un certo numero di punti azione, facendosi però ripagare con penalità via via più critiche man mano che vi spingete verso la fine del mazzo.

 

Per quanto concerne gli enigmi, questi vengono gestiti in maniera piuttosto classica tramite l’app in dotazione: ad ognuno di essi è associato un simbolo (da selezionare all’interno dell’app) e, una volta inserita la soluzione corretta, ci verrà indicato il relativo paragrafo del Libro della Storia da leggere per proseguire.

VALUTAZIONI

Abbiamo provato per la prima volta Escape Tales: Il Risveglio in fiera a Modena PLAY ‘19 e ce ne siamo immediatamente innamorati; un po’ per l’ambientazione e la storia, che parte con un sentore molto alla “Alice nel Paese delle Meraviglie” ma prende molto (troppo) rapidamente una piega decisamente più macabra ed inquietante, e spesso vi metterà di fronte a delle scelte che vi faranno seriamente dubitare della vostra moralità; un po’ per il focus sulla parte narrativa, che sebbene già ben presente in molte delle escape room attualmente sul mercato qui diventa il punto centrale attorno cui vengono poi sviluppati enigmi, eventi e scelte.

 

Il tutorial, che anziché essere una micro-escape a parte viene integrato attivamente nella storia e rappresenta di fatto il “punto di partenza” di tutto il viaggio, è ben strutturato e guida il giocatore attraverso tutte le meccaniche senza condizionare lo svolgersi del resto della partita.

Tutto inizia qui: uno scantinato, un libro misterioso, un gessetto e qualche candela…

 

Piccolo appunto riguardo il concetto di “rigiocabilità”: seppur vero che ci sono 9 finali disponibili e che non tutti i percorsi e gli enigmi verranno affrontati durante il primo viaggio, non pensate di riuscire ad avere 9 partite “uniche” a disposizione; già dalla seconda ri-giocata molti enigmi verranno (fisologicamente) ripetuti, e con frequenza sempre maggiore man mano che riproverete.

 

Molto apprezzabile diventa quindi lo schema presente a fine regolamento per salvare lo stato della partita e riprenderla successivamente, cosa che diventa sostanzialmente una necessità vista la durata decisamente importante richiesta da una partita “completa”, e che alla lunga potrà tornare molto comodo per memorizzare i “punti di svolta” della storia in modo da riprendere direttamente da li senza rifare tutto da capo.

Piccola nota di critica: per i giocatori esperti gli enigmi potrebbero risultare un po’ troppo semplici da risolvere, soprattutto nella prima parte dell’avventura.

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PRO:

  • Una escape room diversa dalle altre: finalmente una storia solida!
  • La rigiocabilità parziale: 9 finali non sono pochi e per scoprirli ci si impiega un bel po’ di tempo.
  • Il meccanismo di salvataggio permette a chi ha poco tempo di poter salvare l’avventura e riprenderla in un secondo momento.
  • L’ambientazione è davvero coinvolgente ed immedesimarsi in un padre disperato disposto a tutto è davvero facile.

CONTRO:

  • Gli enigmi possono risultare a tratti banali, soprattutto per chi ama il genere escape.
  • La lunghezza dell’avventura rende praticamente impossibile l’impresa di finire il gioco in una sola sessione.
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