Diventare ricercatori e criptozoologi con CRYPTID

Dove sarà nascosto il Cryptid? Quale sarà il suo habitat? Scopriamolo in questo gioco deduttivo/competitivo da 3 a 5 giocatori.

Hey Gamers! Rieccomi con una nuova recensione, stavolta con un gioco fresco e tanto acclamato soprattutto al Play di quest’anno. Vi sto parlando, come dal titolo, di Cryptid! Dove competizione e concentrazione al tavolo sono due elementi che non mancheranno durante le vostre partite.

In Cryptid impersoneremo dei criptozoologi alla ricerca dell’habitat naturale di una creatura misteriosa chiamata appunto Cryptid. Il nostro scopo è quello di scoprire questo habitat prima dei nostri avversari, tramite domande da fare ai giocatori e andando per deduzioni a seconda degli indizi ricevuti.

Gli autori sono: Hal Duncan e Ruth Veevers
Edito in Italia grazie alla: Playagame Edizioni
3-5 giocatori (+ variante per 2)
Durata indicativa: 30 min a partita

Ma prima vediamo cosa contiene la scatola:

• 6 Plance mappa (modulabili a seconda delle carte)
• 5 Libretti Indizi per ogni giocatore
• 54 Carte mappa
• 5 set di 26 pedine giocatore (14 cubetti / 12 dischetti)
• 8 pedine struttura (4 capanne / 4 menhir)
• 1 Pedina/indicatore
• Regolamento

Il setup di gioco è molto semplice e funzionale grazie al mazzo di carte fornito dal gioco che sono divise in due colori a seconda della difficoltà di gioco che si vuole affrontare:

Bordo neutro – Difficoltà facile
Bordo nero – Difficoltà difficile.

Sulle carte abbiamo sul lato fronte il disegno di come sarà il setup di gioco in base ai numeri riportati ai lati della carta, i puntini sugli esagoni segnano il verso della plancia ed il numero stesso, si crea la mappa di gioco per la partita. Finito il setup, si gira la carta e sul retro si trova lo schema per i libretti indizi dei giocatori che, in base al numero di giocatori, vi dice quali libretti prendere in gioco ed il numero che segna il proprio unico indizio segreto segnato nel libretto. Grazie a queste carte potremo avere moltissime combinazioni di setup che portano il gioco ad una longevità e durata nel tempo creando partite infinite.

La mappa è formata da 6 plance con degli esagoni che a seconda dei colori rappresentano i diversi tipi di habitat:

 Blu = mare
Grigio = montagna
Verde = foresta
Viola = palude
Giallo = deserto.

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Ma questi habitat possono ospitare anche dei territori di orsi e puma.
Il puma ha una linea continua rossa segnata sull’esagono, e l’orso ha una linea tratteggiata nera.
Nelle carte mappa troverete dei simboli che rappresentano invece le strutture che sono:

Capanne                   Menhir

Esse sono essenziali per gli indizi, dato che molti indizi possono essere basati sulla distanza di esagoni da queste due strutture e dal loro colore che possono essere: verdi, bianche, blu, nere.

I giocatori sceglieranno un proprio set di pedine e a seconda della carta mappa scelta un rispettivo libretto degli indizi personale dove dietro la carta mappa ci sarà un numero per ogni giocatore, quel numero è la riga del libretto dove sarà scritto il proprio indizio (da tenere segreto per tutta la partita) di quella mappa.
Le pedine hanno una loro funzione ben precisa ovviamente: i cubetti servono per comunicare ai vostri avversari che in quel territorio dove verrà posizionato, non è presente il Cryptid secondo il vostro indizio. Mentre il dischetto serve a comunicare sempre ai vostri avversari, che nell’esagono dove sarà posto è probabile che sia presente il Cryptid sempre secondo l’indizio personale.

In sostanza: cubetto serve per rispondere NO al vostro avversario, dischetto serve a rispondere SI.

Passiamo ora al succo della questione, ovvero il gameplay.
Il gioco inizia scegliendo una carta a caso dal mazzo, facendo caso a come detto precedentemente alla difficoltà. Decisa la carta e sistemate le plance secondo lo schema della mappa, si consegnano i rispettivi libretti degli indizi ad ogni giocatore. In base al numero di giocatori il retro della carta mappa indica quale indizio leggere in ciascun libretto.
Quando tutti hanno avuto il proprio indizio inizia la vera e propria partita. Si inizia posizionando, partendo dal primo giocatore e procedendo in senso orario, un cubetto su un esagono che secondo il vostro indizio appunto non può essere la tana del Cryptid. Si procede fino a quando tutti i giocatori non avranno posizionato 2 cubetti. Ora ha inizio il vero fulcro della partita, partendo dal primo giocatore lui potrà decidere di fare una delle due azioni possibili:

1 Interrogare:

Può posizionare la pedina nera indicatore per interrogare un avversario a sua scelta, posizionandola in un esagono che secondo lui potrebbe essere la tana del Cryptid formulando la domanda.

es. “Giulio, secondo il tuo indizio, può essere questa la tana del Cryptid?”

L’avversario dovrà rispondere onestamente in base al suo indizio e se la risposta è positiva, metterà un dischetto.
In caso di risposta negativa invece, dovrà mettere un cubetto, ma anche il giocatore che ha posto la domanda dovrà a sua volta posizionare un suo cubetto su un esagono seguendo il proprio indizio.

2 Esplorare:

Per esplorare si intende provare un tentativo di deduzione, ovvero provare ad indovinare la tana del Cryptid posizionando un proprio dischetto nell’esagono dove si pensa possa essere l’habitat corretto.
I giocatori avversari poi, in senso orario, posizioneranno una propria pedina a seconda del  loro indizio. Se tutti metteranno un dischetto, allora il giocatore che ha esplorato sarà il vincitore della partita. In caso di un cubetto di risposta invece, tutti gli altri giocatori si fermano e gli altri giocatori non posizioneranno nulla, ma a propria volta, il giocatore che ha esplorato dovrà posizionare un suo cubetto sempre seguendo il criterio del proprio indizio.

Esiste anche una variante per 2 giocatori rilasciata poco prima del day one di uscita del gioco. In sostanza si gioca con due set di pedine a giocatore, e due libretti degli indizi (come se si stesse giocando in 4 giocatori) e si userà un colore di pedine per ogni indizio.

Per approfondire questa variante vi lascio il link del sito della playagame edizioni dove è possibile scaricare il PDF:
http://www.playagameedizioni.it/regolamenti/Cryptid-2giocatori-ITA.pdf

Il gampeplay è veramente tutto qui, capite le meccaniche base di come capire gli indizi, ci si ritrova subito immersi nella partita.

Cryptid è un gioco semplice da spiegare e da intavolare, ma ha un cuore bello pulsante che vi terrà incollati al tavolo per una buona mezz’ora.
In questo gioco è importante essere onesti nel dare le giuste risposte ai propri avversari, anche perché si potrebbe facilmente incappare nella propria stessa trappola depistandosi anche da soli, però non è vietata una leggera dose di bluff, dove potete fare domande ai vostri avversari in un esagono specifico dove sapete di preciso che li non può nascondersi il mostro, per depistare appunto solo i vostri avversari e scoprire di conseguenza i loro indizi.
L’ho giocato in 4 giocatori e credo che abbia una scalabilità ottima perché l’interazione tra i giocatori è alta ed è quasi come guardarsi un film thriller dove non si vede l’ora di scoprire l’epilogo finale e sapere tutto! Compresi gli indizi degli avversari.
Non l’ho provato con la variante a 2 giocatori e credo che non sia troppo divertente, credo sia veramente un gioco dove “una partita tira l’altra” funzioni solo con 3 giocatori o più. Non mi ispira il fatto di dover gestire più indizi e far finta di dover giocare in 4, mi sembra come se servisse a tappare un qualcosa che neanche serviva più di tanto perché è preciso per la scalabilità che offre.

In conclusione devo dire che questo Cryptid era passato in sordina sotto i miei occhi, inizialmente non ne ero troppo colpito ma tra consigli di amici e di altri gamers, e soprattutto leggendo molte opinioni costruttive, sono arrivato a dirmi: “Si lo voglio provare, lo prendo”. Ho atteso più di un mese e mezzo per averlo perché l’ho addirittura preordinato sul nostro sito di fiducia MagicMerchant.it e l’ansia saliva e saliva fino a quando non mi è stato recapitato proprio il giorno del Day One. Il gioco ha poi una grafica davvero minimale ed essenziale ma non perde di carattere di buon gusto, i materiali sono veramente ottimi, dalle carte alle pedine in legno e anche alle plance mappa che sono molto rigide ben stampate. Per qualcuno i numerini delle plance e le linee dei territori puma ed orso possono essere impercettibili, specialmente i numerini delle plance, ma per me è una trovata geniale perché cosi non creano distrazione durante la partita, essendo perfettamente mimetizzati.
Oltretutto mi sento di dover fare un elogio alla Playagame Edizioni perché nella nostra edizione italiana hanno migliorato un aspetto fondamentale che nell’edizione inglese è una lacuna bella pesante. Il colore delle pedine.
Nell’edizione inglese esistono 2 set molto simili tra loro che variano su una tonalità di turchese chiaro ed uno poco più scuro appena percettibile, mentre invece la Playagame ha sostituito uno di quei set con un set verde opaco che è addirittura il mio preferito.

Credo di aver scritto anche troppo, e quindi concludo dicendo che è un gioco che consiglio caldamente ed è probabilmente entrato nella mia top 5, se non top 3 dei miei giochi preferiti e pensare che avrei potuto perdermi un’occasione simile.

il mio voto è un bell’ 8½

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Fabio Molinari

Ciao! Sono Fabio, sono nato in un caldissimo Agosto del 1991, sono abruzzese e sono un fotografo, videomaker, grafico... insomma, diciamo che sono un creativo e mi occupo di qualsiasi cosa abbia a che fare con la comunicazione visiva da circa 8 anni. Sono un collezionista di film, amo il caffè, sono appassionato di cinema, musica e giochi da tavolo, colleziono anche loro ovviamente, da circa 4 anni. Insomma, si può dire che ho tutte le carte in regola per essere un piccolo nerd del nuovo millennio, di sicuro la mia infanzia è stata fatale per quelle che oggi sono le mie passioni, ho smagnetizzato le VHS dei Ghostbusters e di Space Jam. Ho rovinato una plancia di un Risiko facendoci cascare sopra l'aranciata, giocavo a Magic e scambiavo carte dei Pokèmon. Beh non credo di avere abbastanza spazio da potervi dire tutto quello che combinavo da ragazzino, ma credo che una piccola idea ve la siete fatta e spero di avervi trasmesso un po' di simpatia. Un abbraccio, Fabio

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