Come saranno mai le trasposizione informatiche di questi due giochi da tavolo?
Estate. Tempo di ferie e di viaggi (per alcuni, almeno). E quando si viaggia lo spazio può essere un serio nemico per la nostra attività ludica.
Ecco quindi venire incontro al povero giocatore una serie di soluzioni per questa scarsità di spazio vitale: versioni portatili, da viaggio, mini giochi, la classifica in base al “footprint” su BGG e chi più ne ha più ne metta.
Uno di questi stratagemmi, forse il più controverso per i puristi del gioco da tavolo, è la variante digitale, la app del nostro gioco preferito, leggera, auto contenuta nei limiti dello schermo del nostro aggeggio elettronico (se tablet o phablet ancora meglio).
Oggi parliamo di due titoli in versione app che ultimamente sono entranti nel mio iPad e che sono diventati una droga: Neuroshima Hex e One Deck Dungeon (di cui potete leggere una recensione, sempre scritta dal sottoscritto, della versione “fisica”, in uscita a luglio per MS Edizioni).
Neuroshima Hex App
Di Neuroshima Hex serbavo un ricordo piuttosto sfocato, complice una serata un po’ alcolica, a casa di amici polacchi della mia coinquilina, quando studiavo in Inghilterra.
Mi ricordavo un gioco con svariate fazioni, tutte composte da “bande” di tessere esagonali, da giocare su di un tabellone esagonale, in cui a turno si piazzavano queste unità e ci si combatteva.
Gioco interessante, ma che, vuoi per la lingua (il polacco da alticci) vuoi che all’epoca ancora non ero appassionato di giochi da tavolo, trovai decisamente difficoltoso, soprattutto da tenere sotto controllo quale unità faceva cosa e quando.
Artwork ed abilità speciali delle singole fazioni però, già allora, mi colpirono molto, decisamente “fighe” le prime, e molto varie le seconde.
Flashforward di qualche anno (vi prego non fatemi fare i conti), inizio ad appassionarmi di giochi da tavolo, mi guardo video su youtube, leggo in giro, e ritrovo questo gioco, che scopro essere appunto Neuroshima Hex.
Cerco informazioni e scopro che in Italia è uscito parecchi anni fa, non si trova, e che negli USA sono alla terza edizione riveduta e corretta. “Vabbè” penso, “o import o niente”, e lo metto nella cesta mentale dei “forse”.
Avanti ancora di un annetto, decido che voglio un iPad. Così. Grazie ai messaggi subliminali della Apple, compro l’iCoso e tutto contento guardo che giochi metterci sopra dato che, ovviamente, l’ho comprato per lavoro…
Ed ecco apparire di nuovo Neuroshima Hex.
Costo: 5,49. Offre acquisti in-app.(16 fazioni, acquistabili in pacchetti o separatamente)
ITALIANO NON PRESENTE (vabbè, tanto l’inglese lo mastico parecchio…).
“Beh, comunque molto meno dell’import” non fa in tempo ad elucubrare il mio cervello, mentre il dito pigia sul pulsante dell’acquisto e inizia il download dell’app.
Che dire?
Bello, bello, bello!
Gioco di strategia, molto tattico, e dove la app fa i compiti più noiosi: gestire i turni di iniziativa ed attaccare/rimuovere le tessere “morte”.
SPETTACOLO!
Infatti ci aggiungo altri 16 euro e compro tutte le espansioni “Sempre comunque meno dell’import” dice il cervello qualche minuto dopo l’acquisto.
Nel gioco da 2 a 4 fazioni si scontrano per il dominio del tabellone di gioco, cercando di portare le basi avversari dai 20 punti iniziali a 0 = morte.
Ad ogni turno, dopo il primo (in cui si dispone la propria base sul piano di gioco), si pescano 3 tessere, se ne scarta 1 e si piazzano le altre 2.
Ogni fazione ha dinamiche tutte sue che la differenzia enormemente dalle altre sia come strategie che come scelte di gioco (e c’è un comodissimo menù “Rules” in cui è possibile vedere tutte le armate e le tessere che le compongono, con una spiegazione di cosa fanno).
Le dinamiche base di gioco sono le seguenti (e nell’App ovviamente è presente un tutorial con cui cominciare a muovere i primi passi):
Una unità ha un numero che ne indica l’iniziativa (più è alta, prima si attiva) e uno o più simboli che indicano il tipo di danno che fa, a distanza/corpo a corpo/laser/esplosivo/etc…
Oltre a questi dati, alcune unità possono avere uno scudo, che permette di ricevere più danni prima di morire, oppure una rete, che inibisce le tessere avversarie vicine, o altri simboli speciali che danno a quell’unità poteri particolari (resistenze, tipi di attacchi doppi, alimentare altre unità,etc…).
Tutto quello che una unità può fare, dipende dalla sua posizione relativa sul tabellone.
I simboli di attacco/difesa/rete infatti possono essere molteplici e dislocati su vari lati dell’esagono. Le unità avversarie (nel caso di attacchi) o proprie (nel caso di potenziamenti) che sono a contatto con uno specifico lato, subiscono gli effetti di quel lato, e solo di quello.
Se, ad esempio, un soldato attacca facendo 1 danno a corpo a corpo, farà danno alle tessere a lui vicino che toccano i lati con il simbolo dell’attacco.
Oltre alle truppe esistono anche tessere “power-up” che possono potenziare le truppe ad esse collegate.
Questo, molto a grandi linee, è il gioco.
Con la versione base si hanno 4 fazioni, con gli acquisti “in-app” si possono aggiungere singolarmente o a pacchetti le altre, fino ad averne 16.
Neurshima Hex App è davvero un gioco splendido.
Molto curato graficamente, ben fatto, con alcune scelte di gameplay molto azzeccate (è possibile premere SEMPRE sul pulsante “I” per avere informazioni sulle caratteristiche delle truppe a propria disposizione così come su quelle posizionate dal proprio avversario, dato che non è pensabile, salvo giocarci “alla morte, ricordarsi per filo e per segno cosa fa ogni fazione…), permette di impararne in modo molto semplice le regole base (per quelle avanzate, o si gioca online, o si imposta l’AI dell’avversario a livelli superiori, per vedere cosa vuol dire giocarci in maniera “seria) e, dopo una ventina di partite, verrà naturale voler compare altre fazioni, ma non perché ci si sarà stancati di quelle presenti nel gioco base, ma semplicemente per aggiungere carne al fuoco e provare strategie sempre diverse.
Voto: 9
Consigliato a chi non ha problemi con l’inglese e vuole un ottimo gioco cerebrale, su cui passare un’oretta prima di andare “a nanna”, o “qualche ora” quando si è in bagno e si è finita la settimana enigmistica.
Opinione personale: non serve farsi prendere dalla fretta, meglio comprare il base e poi eventualmente le espansioni. Meno di 6 euro per iniziare a giocare a Neuroshima Hex vale ogni centesimo speso.
Unico rischio, non voler mai più mettere mano alla versione fisica!
One Deck Dungeon App
One Deck Dungeon è un gioco che amo, e, se avete letto la mia recensione, lo sapete (se volete sapere come si gioca, andate pure e leggetela, qui parlo solo della mia esperienza “digitale”).
L’ho portato con me in vacanza ed è tutto fuorché un gioco che richiede molto spazio per essere giocato, ma a giugno ne è uscita la versione digitale e ho deciso di comprarla.
Costo: 9,99. Offre acquisti in-app. (1 Dungeon esclusivo per la versione digitale. Espansione ancora non presente)
ITALIANO NON PRESENTE
Mi considero un esperto di One Deck Dungeon, e devo dire che al primo avvio l’app non mi ha fatto gridare al miracolo.
Graficamente è curata, ma ci sono tanti pulsanti, menù e sotto menù a cui poter accedere, che si ha come l’impressione di rischiare di non trovare quello che si cerca, ed effettivamente alcune cose, come ad esempio gli skill tree della modalità campagna, non sono “a libero accesso” ma possono essere impostati solo all’inizio o alla fine di una partita.
Dopo aver digerito l’interfaccia, non perfetta ma nemmeno terribile, ed aver fatto la prima partita di tutorial, devo ammettere che One Deck Dungeon App è quasi alla pari con la sua versione fisica.
Quello che la trasposizione informatica ci regala è un gioco in cui gli errori stanno a 0, e tutto è sempre disponibile quando serve e nelle quantità necessarie.
Questa correttezza “formale” rende l’esperienza di gioco un po’ meno fluida, direi quasi un po’ rigida, a causa della notevole quantità di cose che puoi fare quando converti i dadi/usi le pozioni, attivi abilità.
Tutte queste scelte fanno sì che l’esperienza digitale ogni tanto interrompa il flusso di gioco, vuoi perché DEVI mettere i dadi anche se è palese che hai superato la prova, oppure perché, ad esempio, devi scegliere i dadi a cui applicare una pozione anche se “importa poco” perché l’hai usata per ritirare gli 1 ed i 2…
Questo scambio tra fluidità e mancanza di errori all’inizio si è fatta sentire, soprattutto per il fatto che ho giocato molto a One Deck Dungeon versione fisica, ed ormai “vedo” scorciatoie e situazioni che invece l’app mi obbliga diligentemente a risolvere punto per punto. Ma, una volta superata questa piccola freddezza meccanica, il gioco c’è, è sempre lui, ed è divertentissimo!
Voto: 8
Consigliato a chi gioca a ODD e vuole una versione “da viaggio” nel vero significato del termine (giocare alla versione fisica in autobus lo sconsiglio, se non volete perdere tutti i dadi).
Come prima o unica interazione col gioco, mi trovo di sconsigliarla, questa è una di quelle app che non cannibalizza il gioco fisico, coesiste con esso. Se dovete scegliere tra le due, andate col gioco da tavolo vero e proprio!
Sicuramente verrà con me in vacanza (meno possibilità di perdere in giro i dadi, posso giocarci di notte senza alzarmi dal letto! e se tolgo il volume degli effetti sonori, non sveglio nessuno con il lancio dei dadi ^^), ma a casa tirerò sempre fuori la buona “vecchia” scatolina, e il tablet lo userò per la colonna sonora 🙂
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