In La Caccia all’Anello, un giocatore prende il ruolo di Frodo e dei suoi compagni, che sono in viaggio dalla Contea fino a Gran Burrone, mentre fino a quattro altri giocatori rappresentano i Nazgûl che stanno cercando di dare la caccia agli hobbit.
La Caccia all’Anello, edito da Devir Italia, è l’ultimo adattamento del mondo Tolkien da parte di due bravissimi autori Francesco Nepitello e Marco Maggi, esperti nel portare il mondo fantasy della Terra di Mezzo all’interno dei giochi da tavolo, come già fatto egregiamente con la Guerra dell’Anello.
Questa volta però i due si sono avvalsi della collaborazione, con Gabriele Mari, esperto nei giochi con movimenti nascosti, autore di Letters from Whitechapel e di Whitehall Mystery che abbiamo recensito (beccandosi un votone)
Il Contenuto
Nella scatola troveremo:
Delle illustrazioni non ne parliamo, sono molto belle, ma non poteva essere altrimenti grazie al maestro John Howe insieme all’ottimo Francesco Mattioli
Il Gioco
In La Caccia all’Anello si concentra solo solo sulla prima parte del Signore degli Anelli, in particolare quando Frodo & compagni cercano di fuggire dai terribili Nazgûl.
Il gioco prende molti elementi dai precedenti giochi creati dai suoi autori, avremo dunque le claustrofobiche fughe dei giochi di Mari, combinate alle atmosfere e meccaniche viste già nei giochi di Nepitello e Maggi. La Caccia all’Anello infatti potrebbe essere tranquillamente giocato come preludio de La Guerra dell’Anello.
Nel gioco i Nazgûl sono in grado di raccogliere informazioni per restringere il campo di ricerca di Frodo, tali informazioni sono la chiave per aumentare anche il loro potere e attivare abilità extra che culmineranno nello scatenare il temibile Signore dei Nazgûl.
Nel contempo ognuno dei compagni di Frodo, possiede un talento utile alla causa, che insieme alle carte e alle pedine presenta la possibilità di bloccare, distrarre o resistere alla costruzione degli Spettri dell’Anello.
Il gioco presenta anche una varietà nei poteri e nelle decisioni del gioco, ad esempio Nazgûl viaggiano più velocemente sulle strade e di notte, mentre Frodo deve riposare alla fine della giornata oppure può rischiare di andare avanti anche di notte rischiando di essere scoperto.
Il gameplay è molto semplice da capire, e impersonare Frodo non significa necessariamente rassegnarsi alla sconfitta, la complessità del gioco è tutta racchiusa nelle decisioni da prendere e nella strategia da intraprendere.
Il gioco è diviso in due parti, infatti se Frodo raggiunge Brea, nella seconda metà del gioco i suoi movimenti passano ad essere automatici e definite da un mazzo carte itinerario che lo guiderà fino a Rivendell.
Il giocatore dunque interpreterà Gandalf che dovrà a questo punto ingannare i Nazgûl abbastanza a lungo da permettere a Frodo.
Il secondo capitolo a mio avviso non è altrettanto avvincente per il giocatore ‘buono’ come per la prima parte, ma lo rende una variante divertente e interessante.
La cosa ulteriormente interessante e che il gioco può essere utilizzato come prequel del La Guerra dell’Anello, dove i giocatori ricevono vantaggi a seconda del risultato di La Caccia all’Anello
Conclusioni
La Caccia all’Anello non è sicuramente un idea rivoluzionaria nel suo genere, ma ciò non mi impedisce di dire che si tratta di un gioco impeccabilmente ben fatto, specialmente per coloro che desiderano trascorrere più tempo immersi nell’ambientazione Terra di Mezzo. Se non ne hai mai abbastanza del universo Tolkeniano, questa è la scusa perfetta per tuffarti subito dentro.
La Caccia all’Anello infatti racchiude benissimo l’ambientazione Terra di Mezzo, catturandone tensione e dramma del romanzo di tolkien, con un eccellente uso dei personaggi.
Designer: Marco Maggi, Gabriele Mari, Francesco Nepitello
Artista: John Howe, Francesco Mattioli
Tempo: più di 90 minuti
Giocatori: 2-5
Età: 13+
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