[Video Tutorial] Flick ‘em Up: Dead of Winter, il crossover definitivo

Chi avrebbe mai pensato di poter combinare un gioco western con un horror sugli zombie?

Forse non tutti potranno apprezzare la semplicità di un gioco come Flick ‘em Up, ma nessuno potrà dire che non abbia rappresentato un’importante novità nel mondo dei giochi da tavolo. Pubblicato nel 2015 dalla Pretzel Games, ha saputo combinare ampie possibilità di movimento a delle meccaniche semplicissime ma mai banali, il tutto grazie all’ormai collaudata meccanica del “Flick” o, se proprio vogliamo dare una traduzione, della “schicchera”.

D’altro canto, Dead of Winter, pur riciclando meccaniche da altri titoli di spessore, ha saputo sempre nello stesso anno portare sulle tavole dei giocatori un’atmosfera cupa, seria ed ansiogena, degna della migliore apocalisse zombie.

Cosa può accadere combinando tra di loro due titoli così differenti? La risposta ce la da sempre Pretzel Games, che ha avuto la brillante idea di creare un gioco con le semplicissime meccaniche del primo ma con la profondità narrativa e di ambientazione del secondo. La sfida era ardua ma, salvo qualche incertezza nelle meccaniche, è stata portata a termine nel migliore dei modi.

Lo svolgimento di una partita ricorda in tutto e per tutto Flick ‘em Up: dopo aver assemblato gli elementi di gioco (tutti prodotti con ottimi materiali) ed averli disposti sul tavolo in base allo scenario scelto, i giocatori dovranno cooperare per muovere i propri personaggi all’interno di una città infestata dagli zombie, con il fine ultimo di raccogliere provviste, armi, salvare vite o semplicemente eliminare qualche non-morto. Quest’ultimi si muovono in automatico, in base anche al rumore prodotto dall’azione dei sopravvissuti, grazie alla “zombie run”, cioè grazie ad una specie di torre dotata di scivolo, dal quale sarà fatto cadere lo zombie in movimento per cercare di ferire il malcapitato di turno.

Questa è la struttura di base del gioco, ma andando avanti nei capitoli si capisce bene che la profondità può essere molto maggiore. Infatti l’universo di Dead of Winter ha permesso agli autori non solo di dare una caratterizzazione ad ogni personaggio, ma anche di aggiungere numerosissime meccaniche aggiuntive, come svariate armi in più (la mazza da baseball, il pugnale, il canne mozze, etc.), le carte crossroads (per rendere più interattiva la partita), l’introduzione di traditori nella squadra con obiettivi secondari e molto altro ancora. Da non tralasciare anche la possibilità di giocare in modo competitivo, cioè con due squadre di sopravvissuti che si fronteggiano per portare a termine uno stesso obiettivo.

Insomma, tutto studiato alla perfezione. O quasi. Dietro ad una mole così ampia di contenuti era inevitabile qualche piccola problematica: alcuni adesivi (ma solo pochi a dire il vero) non fanno perfettamente il loro lavoro, la preparazione iniziale del gioco richiede davvero troppo tempo e la meccanica della zombie run è sicuramente geniale e divertente ma rischia di rovinare l’atmosfera che si crea durante una partita, con zombie che rotolano (letteralmente!) a giro per la mappa; e di contorno c’è un regolamento che lascia spazio a non pochi dubbi.

Ma, nonostante tutto ciò, dobbiamo dire che ci troviamo di fronte al gioco sugli zombie del quale sentivamo il bisogno: divertente, dinamico, appassionante, con partite non troppo lunghe (mediamente intorno all’ora di gioco) e da poter giocare sia da soli che in compagnia.

Fidatevi, se vi piace il genere questo titolo non vi deluderà e ci metterete pochi secondi a perdonare quei piccoli problemi di cui abbiamo parlato!

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