Underwater Cities – La Recensione

Il futuro dell’umanità è in fondo agli oceani! Sarete in grado di costruire una metropoli marina produttiva? La salvezza della Terra dipende solo da voi!

Vladimír Suchý è un nome che l’intera comunità dei giochi da tavolo ha imparato a conoscere. Molto spesso, il suo nome è sinonimo di qualità. In questi anni abbiamo provato molti dei suoi giochi, un esempio sono: Last Will, il Club degli Spendaccioni e il consolidato Pulsar 2849. Nello scorso 2018, Suchý ha deciso di creare una propria casa di produzione di giochi da tavolo: la Delicious Game. Per promuovere la casa, come primo gioco, Suchý ha ideato Underwater Cities. Lasciatemelo dire: è proprio un inizio col botto!

Metto da parte l’entusiasmo, parto subito con la recensione di Underwater Cities. Prima d’iniziare, ci tengo ad informarvi che Underwater Cities è distribuito in Italia dalla MS Edizione.

Ambientazione di Gioco

Tra il problema della sovrappopolazione e le risorse che scarseggiano, il pianeta terra si sta avviando verso il collasso. Cosa bisogna fare per salvare l’umanità? La colonizzazione del pianeta Marte è ancora lontana. L’unica soluzione viene dai fondali marini! Costruendo città sottomarine si potranno generare nuove risorse per sostenere l’umanità. La Federazione ha inviato dei volontari per la realizzazione delle nuove città. Il destino dell’umanità è in mano di questi coraggiosi scienziati coloni.

Caratteristiche del Gioco

  • Numero di giocatori: 1-4 giocatori;
  • Età consigliata: da 14 anni in su;
  • Durata media: 40 minuti per giocatore;
  • Nella confezione sono presenti: il regolamento in lingua italiana, 1 tabellone di gioco a due lati, 4 schede informative per giocatore, 4 place di gioco a due lati, 217 carte di gioco, 224 tessere di gioco, 30 cupole città, 15 indicatori e 111 segnalini.

Tipologia e Scopo del Gioco

Underwater Cities è un german che sfrutta svariate meccaniche di gioco. Le meccaniche in questione sono le seguenti: gestione carte della mano, piazzamento carte, costruzione città e raccolta risorse. Vince la partita il giocatore che ha realizzato più punti a fine partita.

Svolgimento del Gioco

Underwater Cities è un gioco molto intenso, che possiede più livelli di gioco in base alle capacità ludiche dei giocatori. Per questa recensione vi riassumo la partita base, varianti e versioni avanzate non vengono trattate.

Prima di passare a spiegare Underwater Cities, bisogna dare importanza al setup di gioco. Il tabellone di gioco possiede due lati da utilizzare in base al numero di giocatori. Sul tabellone sono presenti i seguenti elementi:

  • L’indicatore delle ere di gioco, formato da tre fasi di gioco;
  • Il tracciato del punteggio dei giocatori;
  • Il tracciato dell’ordine di gioco e il tracciato della federazione;
  • Quindici spazi per posizionare le carte delle ere, sono suddivise per colore (verde, rosso e giallo);
  • Sette spazi per le carte speciali;
  • Lo spazio per i contratti governativi e lo spazio per la tessera clona azione (nota: sono per partite avanzate e/o a quattro giocatori).

All’inizio della partita, ogni giocatore riceve determinati elementi di gioco. Tra questi vanno citate: 1 carta assistente personale (che è uguale per ogni giocatore), 3 tessere metropoli (una marrone e due blu) scelte casualmente, 1 risorsa alga, 1 risorsa plastacciaio, 1 ricerca e 2 crediti.

Ogni giocatore sceglie casualmente un lato della sua plancia di gioco. Su questa plancia deve costruire le proprie città, inoltre piazza ai lati le tessere metropoli. I lati della plancia mostrano la difficoltà di gioco, per le prime partite è consigliato giocare con il lato base (segnato con una stella).

L’ultima azione da fare prima d’iniziare la partita è decidere l’ordine di gioco. Come anticipato, sulla plancia sono presenti due tracciati:

  • Il tracciato dell’ordine mostra l’ordine del round in corso;
  • Il tracciato della Federazione mostra l’ordine del round successivo.

Il turno di gioco varia da round in round, ma l’ordine del primo turno permette di guadagnare risorse aggiuntive per iniziare la partita.

Nel primo round, ogni giocatore riceve sei carte Era I. Dopodiché scelgono tre carte da tenere, mentre scarteranno le restanti. Queste carte compongono la mano iniziale.

Il turno di un giocatore è caratterizzato da una semplice azione: scegliere una carta era e posizionarla su uno degli spazi azione ancora disponibile. Uno spazio diventa occupato quando è presente una carta.

Dopo averla piazzata, si applicano gli effetti della carta. Se la carta corrisponde allo stesso colore dello spazio azione, si aggiungono effetti aggiuntivi descritti sullo spazio. Come anticipato prima, gli spazi azione sono di tre colori differenti. Di conseguenza, anche le carte ere sono degli stessi colori. I colori indicano la potenza delle carte:

  • le verdi sono le più potenti, ma difficili da giocare;
  • le rosse sono dalla potenza moderata;
  • le gialle sono deboli, ma più facili da giocare

Gli effetti delle carte sono variabili, permettono svariate strategie di gioco. Riassumendo velocemente, ci sono carte con:

  • effetti istantanei;
  • effetti permaniti;
  • effetti che innescano azioni (tra cui gli assistenti personali);
  • effetti che si innescano nella fase di produzione;
  • effetti che si innescano nella fase di punteggio;
  • carte dagli effetti speciali, che vengono comprate nell’apposita sessione delle carte speciali.

Le carte permettono di fare svariate azioni, tra cui: sia di raccolta risorse che di costruzione della città.

Alla fine del turno, il giocatore pesca una nuova carta. È importante ricordare che i giocatori devono avere sempre tre carte in mano. Dopodiché si cede il turno al giocatore successivo.

Dopo che tutti i giocatori hanno giocato tre turni, si può passare al round successivo. Quando si passa un round successivo, l’indicatore delle Ere avanza di una posizione. In ogni era si possono si ricevono carte dell’era specifica (es: nell’Era II si ricevono carte della seconda era).

Il gioco è suddiviso in tre ere. La prima è composta da quattro round, mentre la seconda e la terza sono composte da tre round.  Alla fine di ogni era è presente la fase produzione, in questa fase si raccolgono tutte le risorse che è possibile produrre. Non bisogna dimenticare che in questa fase bisogna alimentare gli abitanti delle nostre città. Il costo di mantenimento è di 1 alga per ogni città connessa.

È il giunto il momento di spiegare velocemente l’utilizzo e le funzioni delle città. Per costruire una città, rappresentate da cupole di plastica di colore bianco o viola, bisogna utilizzare specifiche risorse indicate sul regolamento.

Le cupole bianche rappresentano le città non simbiotiche (che non producono punti, ma sono facili da costruire), mentre le cupole viola rappresentano le città simbiotiche (producono punti, ma sono difficili da costruire). Le città vengono piazzate nelle apposite sessioni vuote presenti sulla propria plancia. Intorno le città si possono costruire gli edifici. Gli edifici sono tre:

  • Le serre, che costano 1 alga;
  • I dissalatori, che costano 1 credito;
  • I laboratori, che costano 1 plastacciaio.

Gli edifici devono essere costruiti negli appositi spazi tondi vuoti vicino le città. Sono strutture molto importanti, perché ci permettono di produrre concretamente risorse e punti. Gli edifici possono essere potenziati per migliorare le loro abilità.

Ma non bisogna dimenticare gli elementi più importanti di tutti: i tunnel. Anch’essi ottenibili spendendo risorse, i tunnel connettono le nostre città e le metropoli: permettendo così di raccogliere risorse nelle apposite fasi. Anche i tunnel possono essere potenziati per avere migliorie. Vi specifico che i tunnel devono esser sempre connessi alla città principale, ma le città e gli edifici possono esser costruiti dove il giocatore desidera.

Tornando al gioco, i round e le ere avanzano ripetendo l’azione di giocare carte. Una volta finita l’ultima era, si passa all’ultima fase di produzione e l’ambita fase di punteggio finale. Per calcolare il punteggio finale, si guardano i seguenti elementi:

  • Gli effetti delle tessere metropoli che sono collegate alla rete;
  • Gli effetti delle carte che rilasciano punteggio;
  • Le costruzioni presenti sulla nostra plancia;
  • Il calcolo delle risorse rimanenti.

Vince la partita il giocatore che ha realizzato più punti vittoria. In caso di pareggio, il vincitore è determinato utilizzando l’ordine di gioco stabilito alla fine dell’ultimo round.

Considerazioni sul Gioco

Underwater Cities è un gioco che fa indubbiamente gola a tutti gli amanti dei german puri e crudi. I giocatori alle prime armi o i non amanti del genere potranno spaventarsi dinanzi un regolamento di 20 pagine. Non devono assolutamente spaventarsi! Sostanzialmente, Underwater Cities è un gioco dove ripeteremo un’unica azione per ben 30 turni. Tutto ciò sembra un difetto, ma non è assolutamente così! È davvero semplice capire le meccaniche di questo gioco. Il bello del gioco, invece, sta nel capire tutte le potenzialità e le interazioni che Underwater Cities ha da offrirci.

Nella descrizione ho dovuto fare un riassunto delle regole, ma ho omesso piccoli particolari (del resto non posso mica trascrivervi tutto il regolamento). Vi assicuro che ci sono tante variabili gradevoli che permettono svariate strategie tutte diverse. Inoltre, è importante saper gestire le nostre carte in mano. Sapendo valutare la situazione, possiamo concretamente realizzare i nostri piani di vittoria, negando agli avversari la possibilità di utilizzare una zona del tabellone desiderata. Anche la costruzione delle nostre città e l’utilizzo delle carte speciali permettono una varietà pazzesca del gioco.

Possiamo dire senza problemi che Underwater Cities è un gioco dall’alta rigiocabilità, senza dimenticare che esistono: variabili di gioco (come la scelta delle plance), scelte opzionali (come l’inserimento di obiettivi comuni) o la possibilità di utilizzare ben tre varianti di gioco. Su questi due piani, Underwater Citis è di certo un gioco vincente.

Ma si tratta di un gioco perfetto? No, sono dell’idea che abbia dei difetti. Come anticipato prima, è di certo un gioco subito intuibile… Tuttavia, sono presenti troppi simboli da ricordare. Nelle prime partite si deve consultare spesso il regolamento. Un altro problema è che Underwater Cities rischia di diventare un grande solitario di gruppo. Possiamo contrastare gli avversari prevedendo le loro mosse occupandogli i posti liberi dove piazzare le carte, tuttavia (in determinate partite) potrebbe accadere che nessun giocatore interagisca con gli altri (limitandosi a compiere semplicemente le proprie azioni). Anche alcuni materiali di gioco lasciano leggermente insoddisfatti. Alcuni elementi come piacevoli da vedere, come le cupole delle città, mentre altri sembrano fatte davvero di materiale pessimo. Un esempio sono le carte di gioco e le plance: danno l’impressione che possano rovinarsi al minimo impatto con le dita. Consiglio di imbustare tutto come si deve.

Sul piano dell’ambientazione, voglio fare un’ovazione al caro Suchy. L’ambientazione è un elemento importante di gioco, il giocatore si sente subito immerso nelle profondità degli abissi. I testi di colore delle carte sono ben curati, ma soprattutto riflettono un forte senso scientifico. Oso dire che Underwater Cities sensibilizza il giocatore a dei problemi che stiamo concretamente vivendo. Abitare nei fondali marini o colonizzare Marte è ancora un’utopia fantascientifica, ma ciò non toglie che ci lascia riflettere sulle condizioni del nostro pianeta. Non è forse il caso di iniziare ad avere dei riguardi nei suoi confronti e d’iniziare a preservarlo? Altrimenti ci ritroveremo davvero in fondo al mare a costruire case…

In conclusione, vi consiglio vivamente di giocare Underwater Cities: è un gioco di sostanza, che stimolerà la mente dei giocatori che amano il gioco intenso. Tuttavia, può trasformarsi anche in un gioco che può introdurre i giocatori meno esperti al mondo dei german (magari con l’ausilio di giocatori). E un gioco dalle mille risorse, che amerete senza problemi.

Consiglio anche di non fare paragoni con i giochi precedenti di Suchý, specialmente con Pulsar 2849. Godetevelo così com’è, con i suoi molti pregi e pochi difetti, senza fare paragoni inutili.

Crediti finali

Insieme alla redazione di House of Games, voglio ringraziare la MS Edizioni per averci gentilmente inviato una copia dimostrativa del gioco.

Inoltre, voglio anche ringraziare la redazione di House of Games e il caro amico Giuliano IlGrandeRabbino per l’aiuto che mi hanno dato per scrivere la recensione.

Infine, vi ricordo che il gioco è disponibile nel nostro store online di fiducia Magicmerchant.it

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Marco Grande Arbitro

Blogger dal 2006, fondator del (fu) blog GiocoMagazzino. Laureato in Scienze delle Educazione e prossimo in Teologia, sono un appassionato di giochi da tavolo: gioco praticamente a tutto, ma recensisco prevalentemente Magic the Gathering e Blood Bowl. Scrivo anche per la rivista Players della catena Ongame Network, inoltre faccio anche il podcaster per Radio Mosche: il primo podcast, fatto dai fan per i fan, dedicato agli Elio e le Storie Tese!

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