Una rivoluzione ormai prossima.
Un recente articolo del New Scientist racconta che un gruppo di scienziati dell’Ibm è riuscito a progettare, tramite un computer quantistico, un livello simile a quello di un noto videogioco, Minecraft.
Quella dei nuovi computer quantistici è e sarà una rivoluzione importante verso cui si stanno orientando numerosi studi e immense risorse.
Non è certo semplice spiegare come funzioni un computer simile ma un’idea la può dare l’esempio dei bit: in un computer diciamo normale, un bit si può definire in maniera precisa, nel caso invece di un computer quantistico i qubit (o bit quantistici, che sono le unità dell’informazione quantistica) contengono un elemento di casualità.
È quindi questa casualità, chiamiamola incognita, che fa la differenza.
Il mercato dei videogame è un settore enorme e altamente sensibile non solo alle novità ma anche alle sperimentazioni. Basta guardare l’impatto che il digitale sta avendo con l’emergenza in corso, e in particolare se ci riferiamo al comparto gaming dove si attesta un’importante crescita di tutte le offerte legate al gioco su web, come ad esempio i giochi di casino online. Proviamo ad immaginare cosa accadrà quando anche nelle offerte in rete verranno implementate certe scoperte.
Il quotidiano La Repubblica, nella rubrica Scienze, ha da poco dedicato un articolo alla fisica quantistica e i videogame, nel quale ha illustrato una nuova piattaforma, QPlayLearn, creata da un team di fisici guidato da un’italiana, Sabrina Maniscalco. Una piattaforma divulgativa, fruibile anche da neofiti, per comunicare in maniera “semplice” ricerche e risultati scientifici legati al tema.
La peculiarità della piattaforma è quella di usare la gamificazione, ovvero dei percorsi di gioco, per rendere più coinvolgente l’interazione. Ad aiutarli sono venuti in soccorso alcuni tra i massimi esperti: la Finnish game jam association che ha organizzato vere e proprie sfide in cui i programmatori erano invitati a sviluppare giochi basati sulla fisica quantistica. Insomma, game jam per scienziati appassionati di gioco.
Ma è Quantum Moves ad essere stato il primo esperimento di gamification, il primo che ha declinato l’uso dei giochi come strumento di ricerca scientifica, applicato alla fisica quantistica, avvalendosi di una vasta rete di giocatori online, più di 10.000, in grado di fornire in breve tempo soluzioni affidabili grazie all’intuito umano (la variabile”) e dimostrando così come una rete di giocatori online sia stata in grado di dare un contributo fondamentale alla ricerca in settori complessi come quello del Quantum Computer.
Insomma, prepariamoci a scoprirne delle belle e soprattutto prepariamoci alla grande rivoluzione quantistica che si può certo dire ormai prossima. Anche e soprattutto per i gamer più appassionati.