Un gioco semplice e veloce che offre interessanti spunti tattici ed elevata rigiocabilità
Ryan Laukat ormai è diventato un nome famoso nell’ambito dei giochi da tavolo, avendo portato alla luce (e illustrato!) giochi del calibro di Near and Far e Above and Below. Proprio in questa stessa ambientazione, ovvero le cosiddette “Terre Arziane”, prende luogo il nuovissimo Roam, che verrà distribuito nel mercato italiano a partire da fine marzo grazie a DV Giochi.
Partiamo vedendo la semplice ambientazione, che vede un morbo molto particolare diffondersi tra le terre conosciute: questo è capace di far allontanare le persone dal proprio villaggio, dopo averle infettate, e portarle a compiere azioni assolutamente prive di senso, come ad esempio erigere un muro per scriverci sopra la propria biografia. In questo contesto dovremo prendere il controllo di tre eroi, il cui compito sarà quello di esplorare le terre selvagge per cercare le persone disperse ed aiutarle a guarire dal morbo.
Tranquilli, anche se questa descrizione può portarvi a pensare ad un gioco molto articolato, in realtà tutto ciò si traduce in meccaniche davvero semplici.
Infatti i componenti di gioco si riducono ad un mazzo di carte e a dei segnalini colorati, oltre a componenti aggiuntivi come le tessere Artefatto ed una manciata di monete.
Le carte hanno due lati differenti: da una parte ci sarà rappresentato il volto di un eroe, mentre dall’altra c’è il disegno di una cartina suddivisa in sei caselle. Per iniziare la partita basterà disporre sei di queste carte (dal lato della cartina) al centro del tavolo, collegandole a formare una mappa 3×2, e poi i giocatori (da 2 a 4) prendono i tre personaggi di partenza e i segnalini del proprio colore.
Adesso, partendo dal primo giocatore e procedendo in senso orario, il giocatore di turno sceglie uno degli eroi davanti a sé e pone sulle caselle della mappa i segnalini in proprio possesso. Ogni personaggio, infatti, ha un piccolo disegno che descrive quanti segnalini possono essere disposti e in quale formazione. Quest’ultimo aspetto è fondamentale, in quanto non potrete modificare tale formazione: i segnalini dovranno essere messi esattamente in quella posizione e con quell’orientamento, quasi come se steste componendo un puzzle. Notate bene che, perciò, ogni giocatore li metterà in modo differente, in quanto l’orientamento varia in base a come egli è posizionato rispetto alla mappa di gioco.
Mettendo i segnalini sulla mappa potrete guadagnare monete, che vi saranno utili per riattivare gli eroi già utilizzati o acquistare degli artefatti, ovvero delle tessere che vi garantiranno azioni extra durante il vostro turno. L’obiettivo principale, però, è quello di riempire completamente le singole carte che compongono la mappa centrale. Quando una carta viene riempita, viene assegnata al giocatore che ha posizionato più segnalini su di essa, il quale la prende e la posiziona davanti a sé dal lato dell’eroe: da adesso in poi avrà un altro personaggio, con un’altra disposizione disponibile di segnalini, da poter utilizzare. Il gioco finisce quando un giocatore arriva a salvare dieci personaggi (compreso i tre di partenza) e a quel punto si passa al conteggio dei punti.
Tutta questa struttura di gioco, semplice ma profonda, permette di giocare Roam a vari livelli, diventando adatto sia ad un bambino che ad un giocatore esperto, che potrà apprezzare l’elevata rigiocabilità offerta dal gioco grazie alle numerosissime combinazioni di carte che nasceranno durante la varie partite.
Da un punto di vista grafico è ormai indubbia la capacità di Laukat di creare dei capolavori artistici, dove ogni personaggio risulta ben disegnato e con caratteristiche fisiche ben delineate.
Per riassumere: ci troviamo di fronte ad un gioco con meccaniche particolari, che forse potrebbero non piacere a tutti, ma dell’indubbio valore ludico.