Recensione Battle Line: Ritorno alla ribalta grazie ad una nuova vesta grafica impressionante.

Battle Line è un filler per 2 giocatori in cui ci si scontra per il dominio del campo di battaglia a colpi di combinazioni di carte di vario valore.

Qualche mese fa (credo fosse ottobre) mentre ero su Facebook, mi ritrovai a guardare l’immagine postata dal canale di un noto podcast italiano sui giochi da tavolo, in cui mostravano i giochi di cui avrebbero parlato nella nuova puntata che stava per essere messa online. Tra le scatole presenti in quel collage, vidi qualcosa che mi colpì talmente tanto da farmi immediatamente commentare:

“che gioco è quello con il cavaliere sulla scatola???”

Da lì a poco, credo fossero intercorse al massimo un paio di ore, avevo già contattato l’illustratore/editore di Battle Line Medieval Edition, Roland MacDonald (http://www.rolandtheillustrator.com/) e mi ero accaparrato una delle poche copie rimaste di questa edizione di un gioco che in America è un piccolo classico dei filler per due giocatori.

Sì perché Battle Line è un gioco di Reiner Knizia pubblicato negli USA dalla GMT Games (editore specializzato in giochi storici di complessità medio/alta) e che spero, anche se purtroppo non con le illustrazioni di Roland, venga pubblicato prima o poi dalla Asmodee, la quale ha annunciato a Lucca 2017 che avrebbe distribuito in Italia i giochi della GMT prodotti e localizzati dalla Ergo Ludo Editions.

Ma questo gioco, sempre a firma di Knizia e con alcune piccolissime modifiche, è noto anche come Schotten Totten, gioco edito dalla Iello e i cui diritti per l’Italia sono/erano della uplay.

Un gioco quindi che oltre oceano è decisamente conosciuto, ma che purtroppo in Italia non è stato molto fortunato…

Fortuna che invece ha avuto il sopra menzionato Roland, illustratore di grande talento e che ha prestato le sue capacità artistiche a molti giochi da tavolo.

Roland aveva iniziato a lavorare su Battle Line come progetto personale, cambiando l’ambientazione storica (dalla guerra tra Alessandro Magno e Dario III di Persia alla Guerra delle Due Rose) e curando molto l’impatto visivo, creando bellissime illustrazioni di truppe medievali e rifacendosi ai codici miniati e all’araldica per gli elementi grafici delle carte. Non essendo un novellino nel mondo dei giochi da tavolo, sapeva che questo progetto personale sarebbe potuto diventare una riedizione del classico Battle Line, e per questo motivo contattò la GMT, la quale rispose che, nonostante l’indiscutibile bravura dell’illustratore, una nuova edizione del gioco non era nemmeno da prendere in considerazione.

Questo deciso no portò Roland a pubblicare su un noto sito di giochi da tavolo alcune sue illustrazioni, ottenendo feedback più che positivi, giusto per non mettere definitivamente nel cassetto tutto il lavoro fatto. Tra i vari supporter del lavoro di Roland su Battle Line ci fu un rapido passa parola che portò lo stesso Knizia ad interessarsi ad una possibile nuova edizione del gioco, e questo suo interessamento portò la GMT a fare qualcosa di assai raro nel mondo dei giochi da tavolo:

sebbene la GMT non avesse comunque interesse a pubblicare una edizione diversa del proprio gioco, diede a Roland il permesso di prendersi il rischio di pubblicare a sue spese l’edizione che tanto voleva, cedendogli momentaneamente i diritti del gioco per fare una campagna kickstarter.

Il resto è “storia”. Roland tramite kickstarter ebbe talmente successo che pubblicò ben 2 differenti edizioni di Battle Line la prima a tiratura super limitata (100 copie che furono praticamente un test di produzione) e la seconda di 750 copie di cui io sono un felice possessore!

Il gioco

In Battle Line due giocatori si fronteggiano comandando il proprio esercito, e cercando di conquistare cinque zone “qualunque ”del campo di battaglia oppure tre zone tra loro “vicine” prima dell’avversario.

Per conquistare queste zone ogni generale dispone a turno una carta sotto la zona contesa che preferisce, fino ad un massimo di tre carte per zona, cercando di creare la formazione più forte possibile.

Le formazioni che si possono creare sono (dalla più forte alla più debole):

Wedge – 3 carte dello stesso colore/casato di valore consecutivo

Phalanx/Square – 3 carte con lo stesso numero

Battalion Order/Column – 3 carte dello stesso colore/casato

Skirmish Line/Skirmish – 3 carte di colore/casato differenti di valore consecutivo

Host/Fray – 3 carte di valore e colore/casato differenti

Oltre alle carte Truppa esistono le carte Tattica. Queste carte sono carte speciali che permettono di spostare una carta dell’avversario e posizionarla in un,altra zona contesa, di prendere una truppa avversaria e metterla nella propria area di gioco etc…

Per bilanciare il gioco, dato l’estremo potere di queste carte, il mazzo delle carte Tattica contiene molte meno carte del mazzo Truppa, ed inoltre, sebbene si possano avere nella propria mano tutte le carte Tattica che si vuole (fino al limite massimo della mano che è di 7 carte) non se ne possono mai giocare un numero superiore al numero di carte tattica giocate dal proprio avversario più uno.

Per rendere ancora più strategico il gioco ci sono, infine, altri due aspetti di cui tenere conto:

1) se si vuole reclamare anticipatamente una zona contesa bisogna poter dimostrare tramite le carte in gioco che il proprio avversario non può creare una formazione più forte della propria (questa dimostrazione deve tenere conto solo delle carte scoperte e non prende in considerazione le carte tattica)

2) esiste una modalità avanzata (che è fortemente consigliata dopo le prime partite) in cui i giocatori possono reclamare una zona contesa solo all’inizio del proprio turno. Questa regola fa sì che quando un giocatore gioca la terza ed ultima carta in una zona contesa, non può reclamarla subito, ma deve prima aspettare che il proprio avversario faccia la sua mossa e,  solo quando sta nuovamente a lui, possa reclamare la zona. Questa modalità rende ancora più pericolose le carte Tattica, perché l’avversario ha un turno intero per cercare di distruggere la strategia nemica.

Il tema di Battle Line è decisamente labile (nel Battle Line originale si è persiani contro greci, in Schotten Totten si è capi di clan scozzesi…) e non riprende alcuna battaglia realmente avvenuta né vuole essere storicamente accurato, è solo una scusa per porre due giocatori uno contro l’altro e l’immedesimazione è data quasi esclusivamente dall’artwork delle carte.

E sono proprio i disegni di Roland ad avermi fatto innamorare di Battle Line e avermi fatto decidere di recensirlo. I cavalieri ed i fanti creati da Roland sono qualcosa che risuona profondamente con la mia infanzia ed i libri di scuola e di storie medievali che leggevo da bambino. Gli stemmi delle casate, colorati con pattern e tinte che vengono poi riutilizzate negli indumenti degli armigeri per creare quel senso di ordine ed onore propri dei racconti medievali, le carte tattiche, con i loro “personaggini” che sembrano essere usciti da un codice miniato e che si sposano benissimo con il font simil manoscritto ed il nome della Tattica, che sembra vergato da un monaco amanuense. Le zone contese, che hanno una atmosfera rarefatta ed evocativa, tutto nel lavoro di Roland su Battle Line concorre a creare un’atmosfera tra l’epico e il sospeso, dove tutto sembra coperto da un sottile strato di polvere di memoria, anche il cavaliere pesante che ci corre incontro sventolando il suo vessillo.

Battle Line è un gioco rapido, dove se una partita dura più di 15 minuti è perché o si stanno imparando ancora le regole, o si sta sbagliando qualcosa. È il tipo di gioco da tirare fuori e fare mentre si aspetta l’amico ritardatario che deve arrivare per portare avanti la campagna di D&D o comunque giocare ad un gioco più polposo. È piaciuto talmente tanto al mio gruppo che ho dovuto ordinarne due copie in più (una dell’edizione di Roland, l’altra classica perché purtroppo Roland ha finito le copie) perché i miei amici volevano averne una copia propria.

Non offre chissà quale profondità o ricchezza strategica, ma è quello che è, un bel giochino di carte, rapido e divertente. Ovviamente la versione di Roland ha una marcia in più (prettamente estetica), ma se lo trovate, anche nell’edizione GMT, prendetelo e provatelo, se lo giocate per quello che è, non potrete rimanerne delusi.

PS: nel 2018 Roland farà un kickstarter per un gioco di carte a tema piratesco! Si possono vedere alcune illustrazioni sul suo sito e io non vedo l’ora di saperne di più!

 


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Riccardo Riguzzi

Sono sempre stato attratto dalla creatività, che si trattasse di immagini, oggetti o mondi immaginari. Tale fascinazione mi ha portato a studiare grafica, cinema, animazione e ad appassionarmi al mondo dei giochi. Questo percorso personale mi ha sempre più convinto di come sia necessario, ai nostri giorni, ritagliarsi uno spazio ludico nella nostra vita, perché il gioco è lo strumento migliore per coltivare una mente attenta ed aperta al mondo che ci circonda.

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