Oltre le scatole (senza romperle) – Puntata 5

Quinto appuntamento con le nostre interviste ad autori di giochi da tavolo e addetti ai lavori, questa volta è toccato a TeOoh! di Recensioni Minute!

Ben ritrovati in questa rubrica che ormai ha più puntate delle volte che sono andato in palestra… sta diventando una cosa seria!

Quest’oggi avremo con noi un pezzo da novanta…avevo timore di coinvolgerlo nel mio progetto è  un po’ lo stesso sentimento quando incontri un tuo beniamino.

Grazie a lui 3 anni fa iniziai a dilettarmi con le recensioni, approcciandomi in modo critico ed analitico ( o almeno ci provo) al mondo dei giochi.

Lui è l’autore di AsteDroids (finalista nel 2012  nel concorso Gioco inedito), è un allenatore di basket,  ha scritto un intero geniale caso del gioco Sherlock holmes consulente investigativo, ha un canale youtube con oltre 400 video pubblicati e con oltre un milione di visualizzazioni… Lui è il grandissimo Matteo Boca, conosciuto anche come TeOoh! di Recensioni Minute!

Benvenuto e grazie davvero per aver accettato!

Buongiorno a te, Stefano! Sono un po’ terrorizzato dalle domande. Ho letto le interviste precedenti e.. niente ho deciso di non spoilerarmi niente. Sono pronto.

Come i tuoi predecessori dovrai presentarti ma ovviamente non sarà così semplice.

Dovrai presentarti come se tu stesso fossi un gioco in anteprima da recensire in uno dei tuoi famigerati video. Buona fortuna!

Ciao, e bentornati su Recensioni Minute. Oggi parleremo di un titolo che risale al 1981 e che ha attraversato numerose riedizioni e correzioni. Da giocatore di basket a coach, da semplice giocatore a recensore, da “bravo in matematica” ad ingegnere e da fidanzato a marito.

In questo viaggio cercheremo di esplorare il passato, il presente ed il futuro per cercare di conoscerti meglio e scoprire nuove cose per quanto riguarda questo fantastico mondo.

Tutto è pronto, ingraniamo la retromarcia!

PASSATO

Iniziamo con il passato, davanti a noi c’è il piccolo TeOoh!, raccontaci un tuo ricordo dell’infanzia legato ad un gioco in scatola

Forse il gioco che più è rimasto in me della mia infanzia è Hero Quest. Alle elementari la maestra ci permetteva di tenerlo apparecchiato su un banco in fondo all’aula e ad ogni intervallo potevamo quindi giocare un pezzettino di avventura. Ho ancora i disegni degli scenari che avevo ideato io.

Il tuo gioco preferito da piccolo?

Penso la briscola. Con il nonno materno davvero ci giocavamo tantissimo (lui si è portato a casa un sacco di coppe) e dal nonno paterno l’usanza era che gli zii sfidavano il nonno a Tarocchi piemontesi, che concettualmente è molto vicino. Ho sempre guardato le loro partite pensando a come avrei giocato io.

Come sono nate le Recensioni Minute?

Un po’ per scherzo, un po’ per necessità. In ludoteca, ognuno di noi si porta dietro una pilata di scatole e le mette su un tavolo comune. Ciascuno prende quel che vuole. Il punto è che poi arriva chi non conosce il gioco e ti chiede “E questo com’è?”. E tu, o passi la serata intera a raccontare ogni scatola, oppure ti ingegni e impari a condensare i punti di forza di un gioco. Ho visto che questo metodo è efficace sia per chi spiega (così ha tempo poi di giocare) sia per chi domanda (perché almeno non si annoia ad ascoltare il regolamento in scala 1:1 senza avere i materiali davanti prima di decidere che non gli piace il titolo). Ho semplicemente pensato che avrei potuto registrarmi per dare la stessa fruibilità a tutti. E così ho fatto.

In un’intervista del 2013 avevi dichiarato: ” Di solito prendo in mano un’idea e ci do dentro al 100% per un po’, poi mi fermo e guardo con obiettività la cosa. Se vale la pena continuare, allora non mi arrendo, altrimenti, senza paura, strappo tutto e parto da un’altra parte. Al momento quindi ciò su cui sto lavorando è sicuramente il progetto Recensioni Minute, voglio che diventi un bel supporto per la comunità italiana”. Come commenteresti questa tua frase a distanza di 5 anni?

Che è ancora il mio modo di approcciare le cose, ma nel tempo ho applicato questo concetto al canale stesso. Ho sperimentato unboxing, recensioni di giochi per bambini… tutte cose che ho percepito (sollecito sempre feedback, specie se negativi) non essere interessanti per il mio pubblico e le ho semplicemente abbandonate. Sto tutt’ora sperimentando nuove cose (come le Live Q&A ad esempio), ma quello che vedo essere diventato lo zoccolo duro del canale su cui investire tempo ed energie è il trittico: Minute + Vlog + Hangout.

C’è stato un momento in particolare che hai vissuto che ti ha fatto capire di essere diventato  “un addetto ai lavori”?

E’ stato un processo ad essere sincero. Diciamo che identifico due punti cardine in tale passaggio. Il primo è stato il contatto da parte di Gianfranco Fioretta di Oliphante che per primo ha creduto nel progetto Recensioni Minute quando ancora la qualità era terribile (vedendola con gli occhi di oggi); ho un grosso debito di riconoscenza nei suoi confronti, perché appunto è stato il primo esterno a “scegliermi”. Il secondo è a Play 2014: Alice mi fermò per scattarci una foto insieme. Fu la prima in assoluto a farmi sentire “speciale” tanto da essere riconosciuto tra il pubblico della manifestazione. Prima c’erano state occasioni in cui ero stato riconosciuto, ma appunto, questa è stata la prima foto.

Chi segue i tuoi video sicuramente saprà che anche tua moglie Francesca ha la tua stessa grande passione per i giochi: Come vi siete conosciuti? E come il mondo dei giochi si interseca con la vostra vita?

Frequentavamo il Politecnico di Milano insieme e, prendendo lo stesso treno delle 7 del mattino, con amici comuni ci siamo incrociati qualche volta in posti vicini. Il gioco fa parte del nostro tempo libero; chiaro che vediamo anche qualche serie tv (poche in verità), ci facciamo qualche gita, ma spesso semplicemente ci diciamo “giochiamo a qualcosa?” e la serata è pronta. Tutti i giochi che entrano in casa hanno la prima partita tra noi 2 per imparare le regole.

E su queste belle parole finiamo di sondare il  passato con il celeberrimo Momento Fotografico.

Le regole sono semplici, ti verranno sottoposte delle immagini e dovrai scrivere tutto ciò che ti suscitano, può scaturire da un dettaglio o dall’immagine nella sua interezza. Non c’è giusto o sbagliato oppure troppo lungo o troppo corto… Respiro profondo e lascia che la mente e le dita viaggino sulla tastiera.

L’azzardo è sicuramente un brivido che è molto forte nella vita di ciascuno. Molti giochi utilizzano queste dinamiche per creare tensione al tavolo e rendere adrenalinica la partita. Proprio per questa sua scarica però, questo può diventare come una droga, ti dà assuefazione. Ed è per questo che l’azzardopatia è da considerare una vera e propria malattia. Malattia pericolosa, perché, oltre a danneggiarti economicamente, ti lascia da solo. Il fatto che lo stato campi anche di questo, mi fa molta paura.

Il basket è uno sport che trovo molto vicino come “sanità” al mondo del GdT. Le tifoserie sono accese ma sono spesso a supporto. Non c’è bisogno di barriere a bordo campo. I giocatori non si sentono dei supereroi e giocano con tutte le loro forze senza fingere infortuni o altro.  Il regolamento è in costante evoluzione per permettere a tutti i tipi di giocatore di poter avere chance. Al volo (ci ho fatto pure un video flash): all’inizio tutti i canestri valevano 2,  di conseguenza si sceglievano solo giganti da mettere vicino al canestro. Con l’introduzione del tiro da 3, in automatico, le squadre hanno cercato anche degli specialisti non necessariamente alti. La vittoria di Golden State di quest’anno ne è l’esempio più fresco.

Adoro cucinare e adoro sperimentare ricette. Confesso che ora come ora sto provando molte meno cose nuove rispetto ad un tempo. Per “Un tempo” intendo tutto ciò che precede l’avvento delle Recensioni Minute, perché io e la Moglie tenevamo un blog (tutt’ora aperto sotto www.teoschina.it) in cui mettevamo tutto ciò che è cucinabile da chi rientra stanco dal lavoro  ma vuole comunque non puntare su pasta con tonno e uovo con prosciutto. Al momento sono in scimmia pesante per la panificazione. Sto provando pani dolci, salati, con uvetta, cioccolato, patate e… mi dà un sacco di soddisfazione! Non nego che a volte mi penso fare il fornaio proprio di lavoro.

Foto di tanto tempo fa. Lo deduco dal logo “vecchio”, dalla luce decisamente sballata e dall’inquadratura molto distante dal fondo che rende tutto più scuro. Immagino anche la voce rimbombante. Ho fatto un sacco di strada da quel tempo, non senza fatica e non senza esborsi (anche importanti) a livello economico. Non è una autocelebrazione, sia chiaro, ma un’indicazione verso chi si vuole avvicinare a questo mondo o lo approccia con “seee vabbè, fai due video e ti becchi tutti i giochi gratis, bella vita!”. Si fanno tanti errori e il pubblico è feroce, impietoso, esigente. Nonostante per te sia un hobby, sono avanzate richieste e pretese in termini di contenuti, qualità, frequenza. Bisogna spendere in attrezzatura e aggiornarla / ripararla (hardware e software). Se lo fai, magari non si vede, ma si percepisce. Non bisogna aver paura di dire “sta cosa la sto facendo male” / “non fa per me questo stile”. Poi per fortuna c’è anche TANTISSIMO pubblico invece che è comprensivo ed affezionato; e sono loro a darti la carica per continuare.

(mi hai detto tu di andare a ruota libera eh!)

E con questa carrellata possiamo chiudere il passato e aprire le porte alla seconda fase.

PRESENTE

Dove aver vagato per ricordi e pensieri è il momento di rimettere i piedi per terra e parlare del presente.

C’è un gioco uscito di recente che ha catturato particolarmente la tua attenzione? E perchè?

Ultimamente sto intavolando tanto Micropolis della coppia Cathala-Chevallier. L’ho recuperato come unico acquisto a Cannes come family piacevole e che scala fino a 7. Devo dire che fa egregiamente il suo lavoro con tutti i numeri di giocatori con un gameplay semplice ma da studiare tatticamente turno per turno. Nulla di eclatante eh, ma mi colpiscono sempre in maniera particolare i giochi che promettono un target e riescono a mantenerlo.

Se ti dicessi Mandello Vitta (NO) e 28 luglio 2018 cosa ti viene in mente? E come è nato questo bellissimo progetto?

Mi viene in mente chiaramente il picnic ludico di quest’anno! Guarda, è un qualcosa che è nato sulla falsariga di come sono riuscito a mettere in piedi la ludoteca. Ovvero… la semplice voglia di mettere in tavola dei giochi. Niente sovrastrutture, niente impegni presi, niente essere Autori o Editori (anche se presenti nelle varie edizioni): si è giocatori. L’idea di fondo è sempre la stessa: ti porti una busta di giochi e li metti in comunione. Qualcuno si siederà a giocare con te e tu puoi sederti a giocare con qualcun altro. Poi per carità è anche il modo di avere una giornata intera per giocare al famoso titolo X coi tuoi amici che non riuscite mai ad intavolare. L’evoluzione è stata il trovare collaborazione da parte della pro loco che ad un prezzo super accessibile mettono in ballo cibo a volontà. A quel punto chi vuole si fa i panini da casa, altrimenti… può concentrarsi solo sul gioco che il cibo arriva da solo! Una giornata di relax e di giochi, come ce ne sono purtroppo sempre meno in giro. Tutte le fiere puntano a “lavorare”, come è giusto che sia, ma così i dimostratori e gli standisti non se le godono mai. E’ il mio modo di interpretare la “divulgazione ludica”.

Allora direi che è l’occasione giusta per il MOMENTO TWEET! Dovrai usare solamente 140 caratteri (spazi inclusi) per invogliare ancor di più le persone a partecipare al Pic nic Ludico 2018. Attenzione! Il tweet dovrà contenere almeno un hashtag!

Giocare da tavolo all’ombra, seduto, cibo pronto, centinaia di titoli, nuove conoscenze, merenda offerta. No, lascia stare. #nonvenire

Wow! 134 caratteri! Complimenti! E’ il momento di fare una classifica…Attualmente qual è la tua top 5 dei giochi preferiti?

Uff, difficilissimo dirlo, perché ho titoli prediletti a seconda della serata che voglio imbastire (o delle persone invitate). Facciamo che, ipotizzando una serata in cui farti assaggiare “il mio stile”: Hive, Agricola, Race for the galaxy, Dominion, Riff Raff.

In questa intervista inauguriamo lo spazio SCATOLA NERA: Gli utenti potranno inviare domande scomode senza però sapere quale sarà l’effettivo destinario, tra tutte quelle arrivate ne sceglieremo una e la rivolgeremo al nostro intervistato. Quindi in bocca al lupo ed eccoti la domanda: Qual è il tuo rapporto con offese e critiche distruttive? Ne hai mai ricevute?

Hai voglia se ne ho ricevute! Diciamo che via MP (messaggio privato) le persone pensano di vivere in un mondo anonimo e che si rapporta senza seguire i dettami del vivere civile. Si va direttamente sul personale o con richieste basate su una confidenza che palesemente non esiste. La mia gestione è una linea dura. Che sia in privato o in pubblico, rispondo senza giri di parole. Non mi interessa arruffianarmi qualcuno e non sono politically correct. Metto a posto le persone e le invito a non ripetere più l’atteggiamento, che vadano pure per la loro strada. Sono stato forgiato dagli anni in cui, da coach, ho imparato a difendere non solo me ma anche i miei giocatori da quello che può distruggere.

E, raga, ste cose fanno male da brutto. Ci sono stati anche giorni in cui, per colpa di UNA frase offensiva e maleducata ho pensato di mollare tutto, cancellando le CENTO frasi positive e di incoraggiamento. Perché continui a chiederti come mai ti abbiano scritto così, pensi a mille risposte, rimugini, ti arrabbi, ci stai male, ignori, poi riprendi… ma non riesci a passare oltre. E penso che sia sbagliato. Le persone vanno rieducate in tal caso e non ignorate o continueranno a far sentire la loro voce belante e berciante sui social network. I miei modelli sono Burioni e Mentana per intenderci. Se non hai competenza, non hai ragione, io te lo dirò. Anche perché sono il primo che di fronte a miei errori o sviste, ho sempre rimediato chiedendo scusa e correggendo pubblicamente.

Direi che te la sei cavata alla grande con la nostra scatola nera e condivido ogni singola parola da te detta.

Spesso nei tuoi video recensisci escape room sia da tavolo che quelle vere e proprie, qui entra in gioco la mia deformazione professionale visto che ci lavoro. Cosa ne pensi di questo trend? E qual è la miglior avventura che ti è capitata di giocare in scatola?

Come tutti i trend, ci sono esperienze migliori e peggiori. A livello di feeling al tavolo ma anche di design. Alcune le ho trovate con enigmi impossibili perché mal posti o non ben studiato l’elenco degli indizi per essere certi di avere tutto in mano prima di affrontarli. Altre invece sono molto piacevoli. Al momento è balzata al primo posto la serie Exit (che era partita in sordina per me) scalzando Deckscape, perché il feeling legacy per risolvere gli enigmi, le strade a bivi e le tipologie DAVVERO diverse di ragionamento per risolvere la “room” ci stanno ogni volta stupendo. Il consiglio che do è però di assaggiarle tutte prima di decidere. Escludendo le fatte male, tra deckscape, exit e unlock ci sono skill diverse da mettere in pista e complessità diverse.

Ti capita mai di guardare una videorecensione di un altro utente con oggetto lo stesso gioco recensito da te per fare un confronto costruttivo oppure per semplice curiosità?

Sì, mi piace ascoltare cosa ha colpito gli altri. E’ quello anche che sollecito dopo ogni partita dai miei compagni di gioco: preferisco che siano prima loro a darmi le impressioni per evitare di influenzarli in positivo o negativo.

Quanto tempo serve in media per girare e montare una videorecensione per il tuo canale?

Una Minuta (quindi sui 6 minuti di montato) mi prende tra le 3 e le 4 ore tra scaletta, inquadrature, registrare, montare, articolo, pubblicare. Per i vlog c’è da aggiungere almeno 1 ora per il montaggio. Ci sono settimane che davvero si fa fatica a trovarle queste ore!

Con questa domanda si chiude anche il secondo capitolo di questa intervista, è il momento di aprire l’ultimo.. ormai siamo verso la fine.

FUTURO

E’ il momento di guardare dentro la sfera di cristallo e vedere cosa ci riserveranno gli avvenimenti futuri.

Iniziamo con la classica domanda: Progetti futuri? Cosa bolle in pentola?

Ho già un paio di anteprime tra kickstarter ed edizioni italiane che sono sul mio tavolo e che devo a breve iniziare a giocare (preferisco non dire nulla, perché potrebbero non superare la soglia del “ne faccio una recensione”). Con Agzaroth stiamo tentando di mettere in piedi un hangout abbastanza corposo sui difetti dei giochi ma siamo un po’ incartati con gli ospiti. Ho in ballo almeno 10 print and play già stampati da provare/rigiocare per fare la solita puntata  ma è davvero impossibile trovare il varco di farlo.

Qual è il tuo sogno nel cassetto? Magari tra 5 anni ci risentiremo per commentare questa tua risposta…

Beh, chiaramente sarebbe poter vivere di quello che faccio. Trovare il modo di raccogliere abbastanza soldi da potermi permettere di dare le dimissioni al lavoro. A quel punto diventerebbe questo il mio lavoro e sarei appunto disposto ad investire le 8 ore giornaliere in ciò. Pubblicherei anche 3 o 4 video a settimana, approfondimenti… e metterei in piedi il progetto “bomba” che consisterebbe nel girare TUTTE le realtà di gioco in Italia e presentarle con le loro particolarità, giocatori, giochi e … cibo!

Che consiglio daresti a chi, come me, vuole davvero andare oltre la scatola e capire tutto il mondo che ci sta dietro?

La prima cosa da fare è: capire che gli Editori sono una Ditta. E come tali vanno guardati. Vero che sono tutti anche appassionati di gioco, ma la maggior parte delle volte si valutano le loro produzioni o le loro espressioni (in fiera, ecc) come se fossero degli appassionati da migliorare. Già questo approccio migliorerebbe di molto il capire cosa “ci sta dietro”.
Il secondo consiglio è di imparare a giocare in maniera consapevole, ovvero, se il tuo obiettivo è fare una recensione, allora non devi “goderti la partita” o almeno non devi godertele tutte. Se non hai mai visto perseguire una strategia, se nessuno ha mai fatto un’azione X al primo turno, se non hai mai giocato in 2 ad un titolo, eccetera, allora DEVI farlo tu. Anche a costo di perdere malamente la partita e anche a costo di trovarti in una situazione in cui sarai incastrato con gli altri al tavolo. Se c’è un qualcosa, allora deve esserci un motivo. Oppure no, è un “errore”, ma devi esserne cosciente per decidere se e come parlarne.

Per gli step invece su come essere un recensore, ho scritto una trilogia di articoloni sulla Tana qualche anno fa. Ti linko il terzo che ha i rimandi ai primi 2: https://www.goblins.net/articoli/editoriale-ruolo-del-recensore-parte-3

E’ arrivato il  momento IMPREVISTI E PROBABILITA’: Il concetto è semplice, ti metterò di fronte ad un’ ipotetica situazione, cosa  faresti?

SITUAZIONE: La tua casa va in fiamme, hai la possibilità di prendere 3 oggetti ( uno, e uno soltanto deve essere un gioco) prima di scappare via indenne dall’incendio: Cosa porteresti in salvo?

P.s. Ovviamente familiari, parenti, cani, gatti, pappagalli e criveti vari sono già in salvo…e tutti sono a mani vuote!

Mah, probabilmente porterei via solo l’Hard Disk delle foto. Più che altro perché è la Moglie a gestirlo e so quanto lei ci tenga (abbiamo detto che è uscita a mani vuote, no?). Le foto non si possono ri-scattare e, anche se io non penso le riguarderò mai, lei ogni tanto lo fa. Per il resto, non ho praticamente affezione verso gli oggetti e forse è per questo anche che vendo senza pietà, gioco sbustato, eccetera. Gli oggetti sono solo rimandi ai ricordi per me e quelli li ho comunque in testa.

Oltre ai giochi da tavolo hai molte altre passioni come la cucina ed il basket: come pensi evolveranno queste ultime due nel tuo futuro?

La cucina resta comunque un punto fisso. Quando invitiamo amici o semplicemente abbiamo un po’ più di tempo, come nei weekend, cuciniamo e ci divertiamo anche se non sempre esce il risultato sperato (ultimamente sono diventato fortissimo con un risotto radicchio e scamorza affumicata; me lo ripropongo almeno 1 volta al mese).
Il basket è un qualcosa che ho iniziato in 2° superiore, mi ha portato alla serie D dove ho capito che con la mia altezza non avrei potuto aspirare a categorie più alte. Ora è diventato un semplice tenersi in forma ed è un modo decisamente divertente. Il fatto di essere coach mi permette di viverlo un po’ come un GdT, con l’invenzione di schemi o modificando le tattiche in partita in funzione delle mosse avversarie. Non saremo sempre la squadra più temibile  ma un primo posto in campionato ce lo siamo anche portati a casa 2 anni fa (e quest’anno siamo arrivati ai playoff).

Siamo arrivati ahimè alla parte finale di quest’intervista: il  massacrante FUOCO DI FILA!

Avrai due opzioni, dovrai scegliere quella che più ritieni vicina a te senza però aver la possibilità di argomentare la tua decisione, l’importante però è scegliere sempre…

Allora 3…2..1…VIA!

Giochi o cucina?

giochi

Astratti o deduttivi?

astratti

Dolce o salato?

salato

Patchwork o Cottage Garden?

patchwork

Cioccolato fondente oppure al latte?

fondente

Unlock oppure Deckscape?

deckscape

Gioco cooperativo oppure gioco in solitario?

cooperativo

Primavera oppure autunno?

autunno

Legacy: si o no?

(vorrei) sì

Materiali eccellenti ma prezzo alto oppure materiali di bassa qualità ma con un prezzo abbordabile?

La seconda

Sherlock Holmes consulente investigativo oppure Time stories?

Sherlock Holmes

E con questo termina la nostra intervista, spero tu ti sia divertito e ti ringrazio davvero tanto per esserti messo in gioco con me. Spero di replicare al più presto!

La tua non è stata un’intervista ma un sezionarmi minuziosamente! Le domande erano tantissime e spostavano un sacco di volte il bersaglio! Bravo! Mi ha messo alla prova in maniera decisamente stimolante! Ciao a tutti e grazie di aver letto le mie sproloquiate fino a qua!

Con questo è tutto e per citare TeOoh non mi resta che salutarvi dicendo  “Ciao! E alla prossima! “.

 

 

 

 

 

 

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Stefano Stievano

Mi sono avvicinato a questo mondo fin da piccolo ma solo da qualche anno ho deciso di accostarmi in maniera diversa ai giochi da tavolo. Dopo aver creato qualche prototipo, inventato cene con delitto, costretto i miei amici a fare da cavie tra giochi, quiz tv e quant'altro ho deciso da un po' di tempo di unire la passione per la scrittura e quella dei giochi da tavolo. Mi piace raccontare me stesso attraverso loro, le mie esperienze, i miei amici, la mia vita e la mia quotidianità. I miei giochi preferiti sono quelli tematici o deduttivi, meglio se con un pizzico di bluff e con ruoli segreti... ma difficile scegliere una categoria.... Spero un giorno di riuscire a coinvolgere il maggior numero di persone possibile dentro al nostro folle e divertente mondo. Buon viaggio!

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