Un gioco semplice ma intenso, arricchito da una componentistica accattivante.
Quando giochiamo ad un gioco da tavolo, c’è quasi sempre un particolare di esso che tendiamo a ricordare meglio, magari perché ci ha colpito particolarmente nel corso delle partite. In Gizmos, pubblicato in Italia da Amsodee, non abbiamo nessun dubbio che ricorderete benissimo il “generatore”: una struttura trapezoidale in cartone dalla quale escono sei piccole sfere colorate, che basta osservare per un attimo per ripensare alle biglie e tornare subito bambini.
Il gioco ha delle premesse molto semplici: da 2 a 4 giocatori si affronteranno per diventare gli scienziati più abili, cosa che dimostreranno costruendo quanti più gadget tecnologici (i “gizmo” del titolo) possibili, rappresentati da carte di tre livelli differenti.
Durante il proprio turno sarà possibile scegliere tra quattro azioni, tutte molto rapide e riassunte sulla plancia personale. L’azione più semplice è quella di prendere una delle già citate sfere colorate (che rappresentano l’energia necessaria per costruire i gizmo); le altre azioni sono quella di archivio, che permette di prendere una carta gizmo e porla nel proprio deposito in attesa di costruirla durante un altro turno, quella di ricerca, per cercare le carte direttamente nei mazzi coperti, e quella di costruzione, ovvero l’azione principale che serve a costruire i gizmo spendendo un determinato numero di sfere di energia di un certo colore.
Il tutto non finisce qua. Perché sì, all’inizio del turno è possibile scegliere di eseguire una sola tra le azioni appena dette, ma ogni carta gizmo costruita durante la partita possiede un’abilità che potrebbe permettervi di attivare subito un’altra azione, generando così una reazione a catena che vi porterà ad eseguire sempre più azioni durante un singolo turno.
Tali reazioni a catena sono il vero e proprio cuore del gioco e guideranno la vostra tattica durante la partita, in quanto converrà sempre costruire una carta che vi permetta di concatenarsi con quelle già costruite. Per fare un esempio, verso la fine della partita sarà più che probabile decidere di costruire una carta gizmo e ritrovarsi ad avere persino più risorse di quante se ne avevano prima!
Come detto in apertura, quello che non manca a Gizmos è il colpo d’occhio, perché il generatore con tutte le sfere colorate sono un’idea meccanicamente molto semplice ma altrettanto efficace, che riesce a gratificare psicologicamente il giocatore. Certo, il cartone con cui è costruito potrebbe mostrare qualche segno di usura neanche dopo troppe partite, ma per fortuna la scatola del gioco è organizzata in modo tale da poterlo rimettere nella confezione senza doverlo smontare del tutto.
Insomma, la struttura di base potrebbe ricordare per certi versi il più famoso Splendor, ma l’aggiunta di varie idee (sia di gameplay, sia di design) arricchiscono l’offerta considerevolmente!
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