Il nostro Andrea ha preso alla lettera “Pizza & Investigation” per cui oggi ci parlerà di Tales of Evil di Antonio Ferrara, abbinandoci la ricetta della pizza 😉
Cari lettori e lettrici di Houseofgames, eccoci di nuovo qui su “Giochi… a tavola”, la rubrica curata dal blog “Giochetti e Sfizietti” – qui su Houseofgames – che vi propone un’avvincente accoppiata tra gioco da tavolo e ricetta golosa!
E’ passato da poco Halloween e, anche se non è stato possibile festeggiarlo al meglio per via del CoVID, in molti hanno cercato di “festeggiarlo” in casa, magari gustandosi un buon film horror o aguzzando la propria inventiva: mia madre ha voluto decorare la casa a tema – comprando addirittura i dolcetti – anche se ben consapevole che non sarebbe passato nessuno a fare il classico “Dolcetto e Scherzetto”…
Ma un altro modo per onorare questa festa è attraverso i giochi da tavolo: tantissimi, infatti, sono i titoli con ambientazione Horror; basti pensare alla nuova edizione “Le Case della Follia”, che è riuscita a portare i sapori lovecraftiani perfino in digitale! Tuttavia, oggi non vi parlerò di quest’ultimo, ma di un altro altrettanto accattivante – di un autore italiano – che è stato pubblicato grazie ad una campagna Kickstarter: signore e signori, vi presento “Tales of Evil”, un gioco per 1-6 giocatori di Antonio Ferrara, della Llama Dice Games.
La scatola di Tales of Evil è piena stracolma di componenti – infatti la scatola pesa parecchio! – ma grazie ad un organizer davvero ben pensato, riuscirete a non confonderli troppo. Quindi, all’interno troverete diversi fascicoli (Regolamento, Libro della Storia, Libro degli Eventi, Libro “Il Ragazzo Disperso e Altre Storie), 5 Dadi, 6 Plance, 7 Schede Investigatore (con altrettante Sagome Personaggio, Basi), una Plancia degli Avvenimenti, 216 Carte e più di 150 Segnalini di vario genere (tra cui Segnalini Corpo, Mente e Spavento).
Piccola Nota: In questo articolo non descriverò ogni singola regola, ma darò piuttosto un’idea chiara e completa. Lo stesso autore, tra l’altro, consiglia di utilizzare il “Regolamento” più come una guida, lasciando al giocatore di vivere appieno l’esperienza del gioco: perciò, voglio mantenere questo suo desiderio…
Ispirato al mondo della serie Stranger Things, in Tales of Evil i giocatori vestiranno i panni di “piccoli investigatori” che affronteranno varie avventure ricche di suspence, brivido e creature misteriose. Questa gang – la “Pizza & Investigation” – dovrà quindi affrontare, di volta in volta, la missione che si troveranno di fronte, portandola a compimento e sperando di rimanere in vita!
Per iniziare a giocare, basta fare questo setup:
Come accennato prima, su ogni carta Status di un Personaggio sono indicati il numero di partenza dei segnalini Corpo, Mente e Spavento. Durante la partita – a causa di fallimenti di prove – il giocatore potrebbe perdere uno o più di questi segnalini (che vanno semplicemente scartati). Se il giocatore termina i segnalini Corpo e Mente – ed il giocatore ne dovrebbe perdere altri – allora si iniziano a scartare i segnalini Spavento.
Una volta perso tutti i segnalini Spavento, il giocatore deve scartare l’attuale carta Status e leggere le indicazioni della carta Status successiva, che riporta il nuovo numero di segnalini Corpo, Mente e Spavento (recuperando i rispettivi segnalini). Se il giocatore scarta l’ultimo segnalino Spavento della carta Status 4, tale giocatore sarà fuori gioco per il resto dell’avventura.
Dopo aver letto la carta Capitolo, il giocatore con il segnalino Walkie Talkie inizia per primo. In base alla situazione, il giocatore può compiere una o più di queste azioni:
Scegliere
Dopo aver letto un determinato capitolo, i giocatori potrebbero trovarsi di fronte a compiere una scelta, come prendere un determinato Oggetto, scegliere dove andare o quale Indizio raccogliere. In base alla situazione, tale scelta può ricadere in tre casi:
Nel corso della partita, il giocatore (o i giocatori) dovranno affrontare una serie di prove – come guadagnare una determinata carta Ritrovamento, oppure superare un ostacolo – la cui riuscita verrà deciso dal lancio di uno o più dadi “speciali”.
Ogni dado, infatti, riporta le seguenti facce:
Quindi, al giocatore può essere richiesto di effettuare una prova in una delle caratteristiche che possiede (es Percezione), chiedendogli di raggiungere un numero minimo di Successi (es: Percezione 3+). Se riesce a raggiungere abbastanza Successi, il giocatore ne uscirà illeso; in caso contrario egli subirà un danno – togliendosi un segnalino Cuore – per ogni successo non raggiunto.
Attaccare e Difendere
Allo stesso modo, l’avventura potrà mettere di fronte ai giocatori dei reali pericoli, come spaventose creature. In quel caso, il giocatore lancia tanti dadi quanti sono quelli indicati sulla propria carta Status alla voce “Attacco”, più eventuali dadi aggiuntivi grazie all’effetto di carte Ritrovamento/Equipaggiamento che possiede. Ogni risultato “Centro” corrisponde ad un danno a tale creatura (sottraendogli i segnalini Cuori sulla creatura).
Tuttavia, anche la creatura potrebbe attaccare a sua volta: in tal caso, il giocatore lancia tanti dadi pari al valore su “Difesa” – sempre sulla carta Status – più dadi aggiuntivi da carte Ritrovamento/Equipaggiamento. Ogni risultato “Centro” permette di ridurre di 1 il numero di danno che tale giocatore subirebbe; perdendo invece un segnalino Cuore per ogni danno che non riesce a respingere.
Se nell’area in cui si trova il gruppo presente uno o più segnalini Ricerca (simbolo Pizza), chi possiede il Walkie Talkie può effettuare una ricerca: quindi, il giocatore dovrà pescare una Carta Ritrovamento, leggerla per intero ed eventualmente superare la prova indicata sulla carta, oppure fare una scelta; subendo eventuali effetti positivi (es. recupero Cuore) o negativi (es. perdita di oggetti). In ogni caso, la carta Ritrovamento non deve essere scartata e resterà al giocatore – salvo indicato diversamente dalla carta – che potrà utilizzare più avanti (se lo permette) o come merce di scambio per le carte Equipaggiamento.
A volte – mentre il giocatore sta leggendo un paragrafo o una carta – ci si potrebbe imbattere in un “Evento” (che ha il simbolo del Jolly-pagliaccio) e rappresentano gli eventi e le creature che possono capitare agli investigatori: infatti, appena accade – anche a metà di un paragrafo – i giocatori devono interrompere ciò che stanno facendo per pescare una carta Evento, leggerla e subirne gli effetti positivi o (è più probabile) negativi, superando eventuali prove richieste. Una volta letta ed eseguita la carta, essa va scartata ed i giocatori possono tornare a seguire l’avventura principale.
Inoltre, è possibile incontrare la dicitura “Fusion” durante la lettura di una carta o di un paragrafo, a cui viene associata una prova: in quel caso, il giocatore non dovrà lanciare dei dadi per superare tale prova, ma dovrà compiere delle azioni “nella vita reale”, interagendo eventualmente con oggetti o situazioni dal vivo (come ad esempio, andare a prendere un determinato oggetto, compiere realmente un salto, etc…). Il giocatore avrà, quindi, il tempo di una clessidra per portare a termine tale prova, subendo eventuali effetti positivi e/o negativi in caso di superamento o fallimento.
I giocatori continuano a leggere paragrafi e a giocare finché non incappano in una di queste tre situazioni:
Che cosa ne penso io?
Tales of Evil può essere davvero apprezzato se viene preso più come un’esperienza, che come un classico gioco da tavolo: rifacendosi a titoli come Le Case della Follia, in Tales of Evil è la narrazione a farla da padrona, in una via di mezzo tra un racconto a bivi ed un libro game. Le meccaniche principali sono già viste e ben rodate e non richiede grande sforzo per apprenderle: per questo motivo, vi consiglio di buttarvi a capofitto con la Missione Tutorial; poiché questa piccola missione vi permetterà di conoscere tutte le meccaniche del gioco, in modo decisamente più fluido e coinvolgente di un banalissimo regolamento.
Altri sono i piccoli dettagli che ho apprezzato di questo titolo: ad esempio, l’utilizzo dei segnalini Fiammifero di varia lunghezza – per sorteggiare un membro del gruppo – oppure i vari riferimenti al mondo degli anni Ottanta e Novanta (come il D&D ed il VHS); ma l’elemento che più mi ha incuriosito è il Fusion System che – soprattutto quando è ben inserito nella narrazione – permette ai giocatori di vivere “nella realtà” le stesse avventure della “Pizza & Investigation”.
“Pizza & Investigation” è il nome della gang di questi ragazzini un po’ scalmanati e scapestrati, pronti a svelare ogni mistero: infatti, i protagonisti di questo titolo hanno voluto unire due elementi a cui sono molto appassionati, le indagini e la pizza. Quindi, sarebbe risultato strano se oggi vi avessi proposto una ricetta diversa da quella di oggi: l’italianissima ed intramontabile Pizza Margherita.
Perciò, oggi vi presento la ricetta della pizza, ma di certo non la troverete in nessun blog di cucina: questa, infatti, è la ricetta della mia famiglia, tramandata da ormai due generazioni, al quale io sono particolarmente legato anche da un punto di vista sentimentale.
Per realizzare la “nostra” versione della pizza, basta seguire questi passaggi:
Non credo serva sottolineare quanto la ricetta ed il titolo di oggi siano in simbiosi: gli stessi protagonisti sono molto ghiotti e adorano questo piatto italiano, a tal punto da averlo inserito nel nome della propria gang! Inoltre, la pizza è uno tra i piatti completi più deliziosi e corroboranti – capace di accontentare quasi tutte le persone – e un pasto simile è perfetto quando ci si deve approcciare ad un titolo che vi impegnerà almeno 2-3 ore della vostra serata… lo so, lo so, sulla scatola c’è scritto 60 minuti, ma su giochi di questa tipologia il tempo vola davvero, ma vi posso assicurare che non ve ne accorgerete neanche!
Bene, siamo giunti alla fine di questo articolo, che spero sia stato di vostro gradimento. Come sempre, ringrazio il buon Daniele di Houseofgames per averci permesso di “condurvi” nei piaceri della buona tavola e dei bei giochi. Ci rivediamo al prossimo appuntamento e, mi raccomando, ricordatevi il motto di questa rubrica “Bon jueu e bon appetit!”