Recensione Barrage: Un titolo che attendevo da tempo!

In una distopica belle époque, la rivoluzione industriale ha spinto il consumo di risorse fossili fino al loro completo esaurimento.

Ecco, è giunta l’ora di parlare del titolo del momento… Ovviamente parliamo di Barrage, del trio Luciani, Battista, de Luca, edito da… Cranio Creations, e tralasciando tutte le questioni relative al progetto Kickstarter, concentriamoci subito sul gioco.

Arrivato 5 giorni fa, non ho esitato ad aprirlo. Era da Gennaio del 2018 che attendevo questo momento, cioè da quando ho avuto modo di provare la versione beta con il suo autore ad una nota convention italiana. Mi era piaciuto molto già allora, ma poi non ho più avuto modo di giocarci (neppure a Play 2019). La lunga attesa, e l’innegabile ansia, ormai è finita. La mia paura era che fosse cambiato qualcosa al flusso di gioco rispetto ad allora, ma devo dire, per quanto mi possa ricordare, che sono stato smentito.

Veniamo al dunque:

Nella pesante scatola trovano posto plance, plancette, tabelloni, e millemila pedine tra macchinari, monete e costruzioni… niente di nuovo quindi. Tutto ha un suo preciso utilizzo, è solo questione di tempo.

la plancia personale

Ci troviamo nelle Alpi francesi del primo dopoguerra, in un mondo distopico, in cui siamo chiamati a costruire dighe per raccogliere l’acqua che scende a primavera dalle montagne, realizzare condotte per il trasporto e centrali elettriche che dovranno trasformare l’acqua in energia per soddisfare i contratti dei nostri clienti al fine di raccogliere PV ed avanzamenti sul tracciato elettrico.  Per fare tutto questo saremmo aiutati dai nostri 12 ingegneri, i quali dovranno unirsi per costruire, produrre, acquistare e lavorare.

Il gioco pertanto è un “semplice” piazzamento lavoratori, nel senso, piazza un lavoratore, fai l’azione e passa il turno.

la plancia azioni

 

il tabellone

Il nostro tabellone è suddiviso in 3 macro-zone orizzontali: montagna, collina e pianura, tutte a sua volta con 3 o 4 bacini idrografici pronti ad accogliere le nostre costruzioni, che saranno erette dai nostri ingegneri che avranno “investito” le risorse per costruirle.

Inizieremo la nostra avventura con un numero ristretto di risorse (4 betoniere e 6 escavatori) e con ben 6 monete. Tutte le costruzioni hanno un tassello azione ed un costo in risorse, che rimarrà “impegnato” assieme alle risorse; mentre i soldi, servono principalmente per acquistare nuovi macchinari, nuove azioni, e far “girare” la ruota, oltre che per pagare un “diritto” per eseguire un’azione già svolta precedentemente da un altro giocatore.

Le nostre risorse di partenza

Ed ora la novità del gioco: le risorse utilizzate non andranno perse, ma investite, nel senso che saranno momentaneamente indisponibili fintanto che la nostra ruota di lavoro, sulla quale andranno posizionate le risorse, non avrà fatto un giro completo. La velocità con cui torneranno disponibili dipende solo dai noi, e non dal turno di gioco. Ebbene si, questa cosa vi farà scervellare per bene le vostre meningi.

Nell’esempio dell’immagine sono state eseguite tre azioni di costruzione: il rialzo, la base e la condotta. Come si vede, le risorse sono impegnate nel tempo e pertanto indisponibili.

La ruota girerà di uno scatto, solamente con una nuova costruzione, oppure con l’azione apposita presente sulla plancia azioni; in alternativa, ma più incontrollabile, sui contratti sono talvolta presenti alcuni movimenti.

Una volta costruito le nostre infrastrutture, oppure utilizzando dighe neutrali e/o condotte avversarie, possiamo produrre la nostra energia. L’azione presente sulla plancia azioni, ci permette di aprire le valvole della condotta e far fluire l’acqua presente nella nostra diga fino alla nostra centrale collegata alla diga. Il valore di produzione dipende dalla condotta e varia da 1 a 5 per ogni goccia che vi transita. Dopo ogni produzione posso soddisfare un solo contratto ed avanzare sul tracciato energia in base alla produzione appena fatta.

Nell’esempio a fianco abbiamo un contratto da 6 produzione di energia e uno da 5. Nel gioco abbiamo contratti da 2 a 15, e con al massimo tre gocce nella diga e una condotta da 5 arriviamo giusti a 15. In realtà sono disponibili dei bonus o degli sconti che ci permettono di arrivarci con un po’ di margine, ma non rilassatevi troppo…

Le condotte hanno un costo elevato, in quanto dobbiamo spendere, oltre agli ingegneri, ben 2 macchinari per ogni valore di produzione, il che significa che una condotta da 5 costa 10 macchinari e partiamo con solo 6.

Le azioni di ogni giocatore si susseguono fintanto che tutti i giocatori non hanno finito i loro “ingegneri” dando luogo alla fine del turno. Saranno svolte altre due fasi, prima di ricominciare il turno successivo, in particolare, la fase dell’acqua e la fase dei punteggi intermedi.

Nella fase dell’acqua, che si può immaginare come la primavera, le nevi cadute durante l’inverno si sciolgono, ed inizia a scorrere l’acqua lungo i torrenti montani, fino ad arrivare agli sbarramenti che abbiamo costruito durante finora. A seconda dell’altezza della diga si fermerà un quantitativo di acqua variabile da 1 a 3 gocce, mentre l’acqua in esubero tracima e continua il suo decorso naturale fino al prossimo sbarramento o fino alla fine del fiume (uscita dal tabellone e perdita di acqua).

La situazione dopo la fase di discesa dell’acqua

Successivamente, durante la fase dei punteggi, tutti i giocatori ricevono punti in base alle tessere bonus e in base al loro avanzamento nel tracciato dell’energia effettuato durante il turno in corso, per poi azzerarlo e cominciare una nuova “scalata”. Chi più produce avrà guadagnato più PV, ma sarà inevitabilmente ultimo nel turno successivo. Sta a voi decidere quanto e quando produrre…

Inizierà quindi un nuovo turno con le medesime modalità, per un totale di 5 turni, alla fine del quali sarà decretato il vincitore.

Il gioco si presenta con poche regole e azioni ben definite. Non lascia adito a incomprensioni nelle azioni, ma solo sporadicamente a momenti di “silenzio” per pensare alle conseguenze della propria azione. La parte difficile di questo gioco è l’approccio alle azioni stesse, che a mio avviso è molto profondo, nel senso che già alla prima mossa, guardando la configurazione iniziale, mi chiedo… e adesso cosa faccio, come lo faccio, quando lo faccio? Durante la vostra prima partita vi troverete ben presto senza soldi e senza risorse, con la conseguenza di dover rinunciare ad azioni per recuperare soldi e/o risorse. La questione della ruota è probabilmente la più ostica da digerire, in quanto solitamente i gestionali, hanno risorse che vanno dapprima recuperate, poi spese e successivamente recuperate nuovamente, mentre in Barrage, le risorse da acquistare hanno un costo non indifferente, e risulta impossibile pensare di acquistarne così tante da poter costruire ogni turno, senza contare che serve pure il tassello costruttivo adeguato, e di cui ne abbiamo solo uno per tipologia all’inizio. Il gioco è maledettamente esoso da un punto di vista di risorse e questo ci impone di studiare nei minimi dettagli come investire al meglio le risorse ed i soldi a disposizione. Non so se il fare cassa nei primi turni possa ripagarsi nei turni successivi, ma dopo un paio di partite mi viene da smentire categoricamente questa ipotesi.

Risulta molto importante capire il concetto di produzione che regola l’intero gioco, e cioè:

la propria centrale elettrica per produrre energia ha bisogno di acqua proveniente da una diga neutrale o di proprietà e di una qualsiasi condotta.

Non serve quindi avere un trittico centrale-condotta-diga, ma serve sicuramente la centrale; la diga solo se non possiamo, o vogliamo, usufruire di una delle tre neutrali, mentre la condotta potrebbe rimanere un optional, e in tal caso dovremmo pagare un “affitto” in punti e monete al proprietario della condotta.

A mio avviso, questo è il fulcro del gioco, e se viene applicato con dedizione, si può pensare di gestire buona parte della partita facendo la sanguisuga, utilizzando le condotte degli avversari e qualche diga sporadica. Questo approccio vale ovviamente nelle prime partite, o fino a quando non avete capito come piazzare strategicamente le vostre dighe/condotte. Quando tutti i giocatori sono abili ingegneri idraulici, il gioco diventa un bagno di sangue (si, c’è anche interazione indiretta sul tabellone, la quale potrebbe creare delle situazioni particolari risolvibili solo a caro prezzo, ma non vi anticipo nulla. Giocando lo capirete).

Dopo tre partite in due giorni, posso dire che ha confermato le mie prime impressioni: un gioco di peso medio/elevato che non lascia molto spazio ad errori e distrazioni. I soldi sono pochi e le azioni disponibili pure, in quanto chi prima arriva meglio alloggia, ed il costo per ripetere l’azione “persa” è alto sia in costo di ingegneri, sia in termini economici. Nel primo turno bisogna assolutamente produrre per completare contratti e recuperare risorse/monete, senza le quali ci troveremo a breve in uno stallo. Poi lo sviluppo della partita dipende da cosa ci si trova davanti.

La questione della produzione energetica è un’arma a doppio taglio: più produco, più PV guadagno, ma sarò l’ultimo a scegliere la prima azione del turno successivo… devo pianificare bene quando pagare questo scotto. L’alternativa potrebbe essere di stare nel mezzo, ma sarà ripagato sul lungo termine? Questa domanda non ha una risposta immediata, dipende da più fattori: i contratti, i bonus di fine round, lo sviluppo delle dighe/condotte/centrali durante la partita, e se, chi è prima di noi può produrre con la stessa acqua con cui produrrei io. Durante la vostra prima partita sarete spaesati e capirete il know-how del gioco solo alla fine, quando ormai i giochi sono irrimediabilmente chiusi, ma avrete fatto tesoro di molte nozioni, che applicherete con successo nella vostra seconda partita.

Non è un gioco da intavolare alla leggera, ma neppure un gioco cervellotico da uscire con la testa fumante: è semplicemente da capire.

 

Concludendo

Pros:

– linearità del regolamento e del flusso di gioco

– regole brevi, semplici e concise… senza sottoregole

– longevità alta per merito del setup casuale e delle plance “Ufficiale esecutivo”

 

Ufficiale esecutivo

 

Cons:

– ergonomicità delle risorse (acqua, betoniere e macchinari) troppo piccole e quantità insufficiente

– colori dei giocatori discutibili (rosa, turchese, bianco e nero)

– le dighe costruite sono sensibili agli spostamenti: legno su legno scivola troppo

– le gocce d’acqua dietro le dighe non si vedono in quanto coperte anche dalle condotte e bisogna spostarsi per vederle

– componentistica di cartone lascia un po’ a desiderare (motivo già ampiamente discusso su KS ed altri canali)

Ottimo gioco, ma prodotto con grande superficialità (peccato)

 

Profondità 8.5/10

Giocabilità 7/10

Longevità 7/10

Componentistica 5/10

Giudizio complessivo 7.5/10

 

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immagine-profilo

Luca "Jedgoshi" Cericola

Luca "Jedgoshi" Cericola Anno 1973; studi tecnici di Geometra ed Ingegneria civile strutturale. Appassionato fin da piccolo a giochi di logica, di fumetti e di musica. Il primo passo come molti è stato il sempreverde "Topolino" e successivamente gli scacchi. Inizialmente i fumetti avranno la meglio, esplorando vari mondi tra cui Marvel, Manga e svariati fumetti a striscia. Poi arriva Carcassonne, ed è l'inizio della fine.... La vita è un gioco, un gioco d’azzardo. Non è obbligatorio partecipare, anzi è persino possibile rimanere seduti a guardare gli altri mentre si divertono. La decisione di lasciarlo fare agli altri oppure di partecipare sta a voi.

Una risposta a “Recensione Barrage: Un titolo che attendevo da tempo!”

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