“The Orc and the Pie”, il piccolo GdR di due ragazzi portoghesi – registrati come “Mare Baixa” su itch.io – che riesce a supportare un party di massimo cinque giocatori, più il Dungeon Master (o DM).
Cari lettori e care lettrici, eccoci di nuovo qui su Houseofgames! Oggi nuovo appuntamento con la rubrica “Giochi… a tavola”, dove solitamente vi porto sia un gioco da tavolo, sia una ricetta da sperimentare… ma in questo ventesimo articolo della rubrica, voglio proporvi qualcosa decisamente diverso dal solito, un qualcosa di “inusuale”: al posto della recensione di un gioco da tavolo, oggi vi parlerò di un Gioco di Ruolo (o GdR)…
Per chi segue assiduamente la pagina di Giochetti e Sfizietti, sa che esiste una rubrica dedicata ai Print & Play e che – ultimamente – sto seguendo itch.io, noto sito che raccoglie giochi indie di varia tipologia, tra cui anche giochi da tavolo (sempre in P&P). Ebbene, ho scoperto da poco che su itch.io ci sono anche vari strumenti utili per chi fa giochi di ruolo e, addirittura, dei “micro-RPG”- o Giochi di ruolo minimali – piuttosto interessanti: vi dico solo che ho fatto provare il titolo di oggi al mio party – così si chiama il gruppo di giocatori in un GdR – e gli è piaciuto molto!
Non voglio farvi attendere oltre e ve lo presento: signore e signori, ecco a voi: “The Orc and the Pie”, il piccolo GdR di due ragazzi portoghesi – registrati come “Mare Baixa” su itch.io – che riesce a supportare un party di massimo cinque giocatori, più il Dungeon Master (o DM).
Essendo un gioco di ruolo – specie quelli gratuiti – non va proprio “costruito” (come invece gli altri titoli di questa rubrica), ma voglio comunque darvi qualche suggerimento su come realizzarlo:
Anche se sono consapevole che molti di voi lettori già sanno che cosa sia un Gioco di Ruolo, voglio comunque spiegarvi che cos’è: un Gioco di Ruolo – o GdR – è un gioco in cui i vari Giocatori assumono il “ruolo” di un personaggio. Questo personaggio – solitamente con una propria scheda che ne definisce caratteristiche e poteri – sarà uno dei protagonisti di un racconto preparato da un altro giocatore, il Dungeon Master, il quale descriverà cosa sta accadendo ed i singoli eventi da affrontare. Il party, quindi, dovrà agire “nei panni dei propri personaggi” e risolvere di volta in volta la situazione – attraverso anche l’utilizzo di dadi – fino alla conclusione della storia.
Perciò, in “The Orc and the Pie” – che in realtà si è ispirato al “The World’s Shortest (Yet Technically Complete) Adventure di Monte Cook, uno degli autori della terza edizione di Dungeons & Dragons – la quest principale è piuttosto semplice: un Orco ha rubato la torta del vostro Re e voi siete gli eroi che dovranno riportargliela, a tutti i costi!
Il setup – come la costruzione di “The Orc and the Pie” – è molto elementale:
Prima di iniziare, ogni giocatore si sceglie uno tra i cinque personaggi presenti in scheda (tra Maga, Orchessa, Guerriero, Borsaiolo e Bardo) e gli affida un nome di fantasia. Ogni personaggio ha alcuni tratti:
Inoltre, ogni personaggio avrà un punto Salute (a prescindere dalla scelta fatta).
Il Dungeon Master, invece, avrà il compito di guidare la storia in base anche alle azioni svolte dal party, chiedendo eventualmente di lanciare i dadi, per vedere se tali prove abbiano avuto successo o meno. Inoltre, il DM controlla anche il nemico da sconfiggere di questa avventura: un Orco che adora le torte e che non ha intenzione di far toccare la “sua” torta a nessuno… perciò, se un altro personaggio dovesse riuscire a prendere la torta all’orco, quest’ultimo farà di tutto per riprendersela!
A differenza dei personaggi, l’Orco inizia con tre punti Salute.
Scelti i personaggi, il DM illustra ai giocatori la situazione, con una specifica introduzione “Siete in una stanza…ed in quella stanza c’è un orco ed una torta. Che cosa fate?”
I giocatori, a questo punto, si confrontano e si mettono d’accordo su come agire, scegliendo anche chi – uno solo – svolgerà la singola azione; che dovrà poi lanciare i dadi per determinare successo o fallimento. Quindi, il DM stabilisce (e lo comunica al party) in quale delle cinque caratteristiche ricade l’azione che si sta per svolgere (in ordine sono: Forza, Resistenza, Intelligenza, Destrezza e Abilità sociali).
A questo punto, il giocatore che compie l’azione lancia due dadi, tranne in due casi:
Quindi, il giocatore lancia i dadi ed in base ai valori ottenuti si decreta il Successo/Fallimento:
Ad esempio, il Bardo Khalmar vuole distrarre l’Orco con una canzone in suo onore: il DM stabilisce che tale azione rientra nella caratteristica “Abilità Sociali”. Quindi, il giocatore lancia tre dadi, poiché è la sua Caratteristica Migliore: avendo almeno un 6 nel suo lancio, l’azione ha successo e l’Orco si distrae, gongolando per il fatto che abbia un suo ammiratore…
In base all’azione compiuta – ed al suo successo o fallimento – il DM può decidere di assegnare delle ferite sia all’Orco – mettendo una croce sulla sua Barra della Salute – sia ai personaggi: in quest’ultimo caso, se un personaggio viene ferito – visto che ha un solo punto Salute – sviene e resta fuori dalla partita, almeno finché qualcuno dei suoi compagni non lo voglia salvare (come se fosse una prova qualsiasi).
La partita termina non appena il party riesce a sconfiggere l’Orco – facendogli finire i suoi punti vita – oppure (ma accade raramente) se l’intero party viene sconfitto.
Che cosa ne penso io?
Regolamento semplice ma contiene tutto ciò che serve in un gioco di ruolo, se poi tropp semplice, uno può aggiungere altre piccole regole o se si vuole allungare mettere degli ostacoli prima di arrivare all’orco (ex l’orco è scappato in un bosco
Consigliato ai giocatori novizi (i giocatori esperti potrebbero storcere il naso), piuttosto che spiegare semplicemente cosa è un gdr, glielo fate provare dierttamente… tanto non dura molto, per i Master, invece, questo può essere un esercizio di roleplaying, ma magari difficile per i master novizi: non essendoci una linea guida per il master, il gioco regge soprattutto sull’estro del DM… piuttosto meglio iniziare da un gioco di ruolo (più costruito) e poi provare questo… chi invece non è a digiuno, nn dovrebbe avere problemi
Come ormai avrete capito, “The Orc and the Pie” ruota tutto intorno ad una torta: non viene specificato di che tipo di torta si tratti – anche se per “pie” si intendono in realtà quelle di frolla o brisè, lo stesso termine si utilizza per indicare anche i pasticci di carne! – né gli ingredienti, ma una cosa è certa… è una “pie” deliziosa, di cui il nostro caro Orco ed il nostro Re non possono fare a meno!
E allora, per mantenere viva l’ambientazione del gioco, oggi vi propongo una “pie” piuttosto classica – di derivazione americana – anche se in una versione particolare: solo per voi, vi presento le “Apple Pie Cookies”, ovvero delle Torte di mela in miniatura! La ricetta l’ho presa direttamente da GialloZafferano – grazie Sonia! – a cui ho fatto giusto qualche lieve modifica.
Per preparare gli Apple Pie Cookies, si parte prima dall’impasto:
Diversi sono i motivi per cui le Apple Pie Cookies si abbinano perfettamente a questo “micro Gdr”: infatti come “The Orc and the Pie” permette di dare un piccolo ”assaggio” dei giochi di ruolo, così anche queste mini torte alla mela possono farvi assaporare – in piccolo – la tradizionale torta di mele americana. Inoltre, questa ricetta potrebbe anche essere una “inusuale” soluzione alla quest proposta proprio in “The Orc and the Pie”: basta darne un biscotto ad ogni avventuriero per giocatore, due al Master (corrompere i master è sempre cosa buona e giusta), due al Re (per completare la missione) e tutte le altre all’Orco (per saziare il suo enorme stomaco)… così siamo tutti contenti!
Bene, siamo giunti alla fine di questo nostro appuntamento: spero di avervi incuriosito su un qualcosa che – in questa rubrica – ancora non avevo trattato; oltre che a spingervi a provare una nuova e deliziosa ricetta. Voglio anche ringraziare Daniele per avermi offerto questo spazio e ricordarvi che – se volete – potete trovare altri articoli sul mio blog personale, Giochetti e Sfizietti. Con questa rubrica, invece, ci rivedremo tra circa un mese… Ora resta solo che augurarvi “Bon jeu et bon appétit!”