Giochi… a tavola 20: The Orc and the Pie/Apple Pie Cookies

“The Orc and the Pie”, il piccolo GdR di due ragazzi portoghesi – registrati come “Mare Baixa” su itch.io – che riesce a supportare un party di massimo cinque giocatori, più il Dungeon Master (o DM).

Cari lettori e care lettrici, eccoci di nuovo qui su Houseofgames! Oggi nuovo appuntamento con la rubrica “Giochi… a tavola”, dove solitamente vi porto sia un gioco da tavolo, sia una ricetta da sperimentare… ma in questo ventesimo articolo della rubrica, voglio proporvi qualcosa decisamente diverso dal solito, un qualcosa di “inusuale”: al posto della recensione di un gioco da tavolo, oggi vi parlerò di un Gioco di Ruolo (o GdR)…

Per chi segue assiduamente la pagina di Giochetti e Sfizietti, sa che esiste una rubrica dedicata ai Print & Play e che – ultimamente – sto seguendo itch.io, noto sito che raccoglie giochi indie di varia tipologia, tra cui anche giochi da tavolo (sempre in P&P). Ebbene, ho scoperto da poco che su itch.io ci sono anche vari strumenti utili per chi fa giochi di ruolo e, addirittura, dei “micro-RPG”- o Giochi di ruolo minimali – piuttosto interessanti: vi dico solo che ho fatto provare il titolo di oggi al mio party – così si chiama il gruppo di giocatori in un GdR – e gli è piaciuto molto!

Non voglio farvi attendere oltre e ve lo presento: signore e signori, ecco a voi: “The Orc and the Pie”, il piccolo GdR di due ragazzi portoghesi – registrati come “Mare Baixa” su itch.io – che riesce a supportare un party di massimo cinque giocatori, più il Dungeon Master (o DM).

The Orc and the Pie, il titolo che verrà trattato

Essendo un gioco di ruolo – specie quelli gratuiti – non va proprio “costruito” (come invece gli altri titoli di questa rubrica), ma voglio comunque darvi qualche suggerimento su come realizzarlo:

  • Andate su itch.io e cercate “The Orc and the Pie” – (oppure andate direttamente qui)
  • Scorrendo verso il basso, cliccate sul pulsante “Download”: troverete una lista delle varie versioni, divise sia per lingua, sia distinguendo tra “versione originale” (con immagini a colori, ad alta risoluzione), sia “Printer Friendly” (stesso file in bianco e nero, più facile e meno dispendioso da stampare);
  • Basta scaricare e stampare la versione più consona a voi: scheda personaggio e regolamento sono contenute in sole due pagine (o un foglio, se stampate fronte e retro); ma vi consiglio di stampare almeno una copia “originale” per il master e tante copie “printer friendly” per i giocatori;

Alcune schede di gioco di “The Orc and the Pie”

Anche se sono consapevole che molti di voi lettori già sanno che cosa sia un Gioco di Ruolo, voglio comunque spiegarvi che cos’è: un Gioco di Ruolo – o GdR – è un gioco in cui i vari Giocatori assumono il “ruolo” di un personaggio. Questo personaggio – solitamente con una propria scheda che ne definisce caratteristiche e poteri – sarà uno dei protagonisti di un racconto preparato da un altro giocatore, il Dungeon Master, il quale descriverà cosa sta accadendo ed i singoli eventi da affrontare. Il party, quindi, dovrà agire “nei panni dei propri personaggi” e risolvere di volta in volta la situazione – attraverso anche l’utilizzo di dadi – fino alla conclusione della storia.

Perciò, in “The Orc and the Pie” – che in realtà si è ispirato al “The World’s Shortest (Yet Technically Complete) Adventure di Monte Cook, uno degli autori della terza edizione di Dungeons & Dragons – la quest principale è piuttosto semplice: un Orco ha rubato la torta del vostro Re e voi siete gli eroi che dovranno riportargliela, a tutti i costi!

La quest principale – in un semplice fumetto – presente sulla scheda di gioco

Il setup – come la costruzione di “The Orc and the Pie” – è molto elementale:

  • Per prima cosa, vi serve solo una combriccola di avventurieri/giocatori, magari provvisti di patatine e bibite, vera linfa dei giocatori di ruolo;
  • Come suggerito in precedenza, stampate le schede personaggio/regolamento;
  • Procuratevi un po’ di dadi a sei facce ( almeno tre per giocatore, ma potreste tranquillamente giocare con soli tre dadi per tutti);
  • Procuratevi almeno una penna e – se volete – una matita per giocatore ed una gomma: non sono fondamentali, ma in un Gdr non dovrebbero mai mancare!

Setup per una partita in quattro giocatori (tre avventurieri più il master)

Prima di iniziare, ogni giocatore si sceglie uno tra i cinque personaggi presenti in scheda (tra Maga, Orchessa, Guerriero, Borsaiolo e Bardo) e gli affida un nome di fantasia. Ogni personaggio ha alcuni tratti:

  • (Simbolo cuore): La personalità o il suo modo di agire [ex: la Maga è una “codarda pacifista”];
  • (Simbolo Pollice Su): La sua caratteristica migliore [ex: l’Orca ha un’ottima “Forza”];
  • (Simbolo Pollice giù): La sua caratteristica peggiore [ex: il Guerriero ha una pessima “Intelligenza”];
  • (Simbolo Stella): I suoi elementi peculiari, cose ed azioni che riesce a fare solo lui e che lo rendono unico [ex: il Borsaiolo sa essere “Silenzioso” e “Scaltro”);
  • (Simbolo Bersaglio): L’Obiettivo personale [ad ex: il Bardo deve “raccontare la storia della torta”].

Inoltre, ogni personaggio avrà un punto Salute (a prescindere dalla scelta fatta).

I cinque personaggi disponibili, ognuno con i propri punti di forza e di debolezza.

Il Dungeon Master, invece, avrà il compito di guidare la storia in base anche alle azioni svolte dal party, chiedendo eventualmente di lanciare i dadi, per vedere se tali prove abbiano avuto successo o meno. Inoltre, il DM controlla anche il nemico da sconfiggere di questa avventura: un Orco che adora le torte e che non ha intenzione di far toccare la “sua” torta a nessuno… perciò, se un altro personaggio dovesse riuscire a prendere la torta all’orco, quest’ultimo farà di tutto per riprendersela!

A differenza dei personaggi, l’Orco inizia con tre punti Salute.

“The Orc and the Pie” in versione Lego!

Scelti i personaggi, il DM illustra ai giocatori la situazione, con una specifica introduzione “Siete in una stanza…ed in quella stanza c’è un orco ed una torta. Che cosa fate?”

I giocatori, a questo punto, si confrontano e si mettono d’accordo su come agire, scegliendo anche chi – uno solo – svolgerà la singola azione; che dovrà poi lanciare i dadi per determinare successo o fallimento. Quindi, il DM stabilisce (e lo comunica al party) in quale delle cinque caratteristiche ricade l’azione che si sta per svolgere (in ordine sono: Forza, Resistenza, Intelligenza, Destrezza e Abilità sociali).

Sezione della scheda, che sintetizza cosa possono fare i giocatori ed eventuali dadi da lanciare

A questo punto, il giocatore che compie l’azione lancia due dadi, tranne in due casi:

  • Se la caratteristica che si sta lanciando è la “Caratteristica Migliore” del personaggio (simbolo Pollice su), il giocatore lancia invece tre dadi;
  • Se la caratteristica che si sta lanciando è la “Caratteristica Peggiore” del personaggio (simbolo Pollice giù), il giocatore lancia invece un solo

Quindi, il giocatore lancia i dadi ed in base ai valori ottenuti si decreta il Successo/Fallimento:

  • Se almeno un dado riporta un 5 o un 6, l’azione ha avuto Successo ed avviene come è stata descritta dal giocatore;
  • In caso contrario – non ci sono 5 o 6 nel lancio – allora l’azione ha avuto Fallimento ed il DM può aggiungere delle complicazioni alla vicenda.

Ad esempio, il Bardo Khalmar vuole distrarre l’Orco con una canzone in suo onore: il DM stabilisce che tale azione rientra nella caratteristica “Abilità Sociali”. Quindi, il giocatore lancia tre dadi, poiché è la sua Caratteristica Migliore: avendo almeno un 6 nel suo lancio, l’azione ha successo e l’Orco si distrae, gongolando per il fatto che abbia un suo ammiratore…

In base all’azione compiuta – ed al suo successo o fallimento – il DM può decidere di assegnare delle ferite sia all’Orco – mettendo una croce sulla sua Barra della Salute – sia ai personaggi: in quest’ultimo caso, se un personaggio viene ferito – visto che ha un solo punto Salute – sviene e resta fuori dalla partita, almeno finché qualcuno dei suoi compagni non lo voglia salvare (come se fosse una prova qualsiasi).

La partita termina non appena il party riesce a sconfiggere l’Orco – facendogli finire i suoi punti vita – oppure (ma accade raramente) se l’intero party viene sconfitto.

Anche se il guerriero del gruppo è stato sconfitto, alla fine il Mago è riuscito a carbonizzare il nostro povero Orco con una strabiliante Palla di Fuoco… rendendo anche la torta ben cotta!

Che cosa ne penso io?

Regolamento semplice ma contiene tutto ciò che serve in un gioco di ruolo, se poi tropp semplice, uno può aggiungere altre piccole regole o se si vuole allungare  mettere degli ostacoli prima di arrivare all’orco (ex l’orco è scappato in un bosco

E se l’orco fosse fuggito con la torta e si fosse rintanato nella sua casa, oltre il bosco? Come faranno i nostri eroi a raggiungerlo?

Consigliato ai giocatori novizi (i giocatori esperti potrebbero storcere il naso), piuttosto che spiegare semplicemente cosa è un gdr, glielo fate provare dierttamente… tanto non dura molto, per i Master, invece, questo può essere un esercizio di roleplaying, ma magari difficile per i master novizi: non essendoci una linea guida per il master, il gioco regge soprattutto sull’estro del DM… piuttosto meglio iniziare da un gioco di ruolo (più costruito) e poi provare questo… chi invece non è a digiuno, nn dovrebbe avere problemi

Sembra che qualcuno abbia già mangiato la torta!

Come ormai avrete capito, “The Orc and the Pie” ruota tutto intorno ad una torta: non viene specificato di che tipo di torta si tratti – anche se per “pie” si intendono in realtà quelle di frolla o brisè, lo stesso termine si utilizza per indicare anche i pasticci di carne! – né gli ingredienti, ma una cosa è certa… è una “pie” deliziosa, di cui il nostro caro Orco ed il nostro Re non possono fare a meno!

E allora, per mantenere viva l’ambientazione del gioco, oggi vi propongo una “pie” piuttosto classica – di derivazione americana – anche se in una versione particolare: solo per voi, vi presento le “Apple Pie Cookies”, ovvero delle Torte di mela in miniatura! La ricetta l’ho presa direttamente da GialloZafferano – grazie Sonia! – a cui ho fatto giusto qualche lieve modifica.

Ecco le Apple Pie Cookies, appena usciti dal forno!

Per preparare gli Apple Pie Cookies, si parte prima dall’impasto:

  • In un mixer (con le lame da farina), unite la farina, il burro a pezzetti (deve essere freddo), un pizzico di sale ed un pizzico di cannella; poi frullate il tutto per qualche secondo;
  • Aggiungete l’acqua ghiacciata e continuate a lavorare l’impasto – sempre nel mixer – per ancora un paio di minuti;
  • Trasferite poi l’impasto su una spianatoia e lavoratelo un poco, giusto per dargli la forma di panetto;
  • Avvolgete l’impasto in una pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per 40 minuti;
  • Nel frattempo che si riposa l’impasto, iniziate a preparate il ripieno di mele: sbucciate e tagliate le mele a dadini; poi trasferitele su una padella in cui avrete già fatto sciogliere del burro;
  • Mantenendo il fuoco medio, aggiungete anche la scorza d’arancia, lo zucchero ed il succo d’arancia (precedentemente filtrato) e continuate la cottura per 10 minuti; lasciandole poi raffreddare per bene.

La dadolata di mele che sta terminando la cottura

  • Recuperate l’impasto dal frigo e stendetelo sulla spianatoia, mantenendo uno spessore di circa mezzo centimetro;
  • Con un coppa pasta o uno stampo per biscotti, ricavate 32 dischetti con un diametro di 6 centimetri, cercando di utilizzare tutto l’impasto ed eventualmente stendendolo una seconda volta;
  • Spennellate i bordi di un dischetto con un po’ d’acqua; posizionate mezzo cucchiaino di ripieno al centro del dischetto, chiudendo il tutto con un altro dischetto di impasto;
  • Sigillate per bene il bordo del biscotto: potete sia pizzicarlo e manipolarlo fino a creare un bordo spesso; oppure anche premendo con una forchetta; quindi, trasferite il biscotto su una teglia foderata con la carta forno;
  • Ripetete i punti 9-10 finché non avrete tutti i biscotti sulla teglia;
  • Su ciascun biscotto, incidete la superficie con la punta di un coltello, creando dei raggi; quindi aggiungete sopra ognuno una noce di burro ed una spolverata di zucchero di canna;
  • Cuocete i biscotti in un forno statico a 200° per 25 minuti; una volta sfornati, lasciateli raffreddare prima di servirli.

Farcitura e chiusura delle Apple Pie Cookies in corso…

Diversi sono i motivi per cui le Apple Pie Cookies si abbinano perfettamente a questo “micro Gdr”: infatti come “The Orc and the Pie” permette di dare un piccolo ”assaggio” dei giochi di ruolo, così anche queste mini torte alla mela possono farvi assaporare – in piccolo – la tradizionale torta di mele americana. Inoltre, questa ricetta potrebbe anche essere una “inusuale” soluzione alla quest proposta proprio in “The Orc and the Pie”: basta darne un biscotto ad ogni avventuriero per giocatore, due al Master (corrompere i master è sempre cosa buona e giusta), due al Re (per completare la missione) e tutte le altre all’Orco (per saziare il suo enorme stomaco)… così siamo tutti contenti!

La soluzione a “The Orc and the Pie” a portata di mano!

Bene, siamo giunti alla fine di questo nostro appuntamento: spero di avervi incuriosito su un qualcosa che – in questa rubrica – ancora non avevo trattato; oltre che a spingervi a provare una nuova e deliziosa ricetta. Voglio anche ringraziare Daniele per avermi offerto questo spazio e ricordarvi che – se volete – potete trovare altri articoli sul mio blog personale, Giochetti e Sfizietti. Con questa rubrica, invece, ci rivedremo tra circa un mese… Ora resta solo che augurarvi “Bon jeu et bon appétit!”

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Andrea De Carolis

Andrea De Carolis, classe 1988, si presenta come il classico Nerd di provincia, con capigliatura arruffata ed occhiali con miopia annessa, ma ha anche il cuore da “bambino” (non in senso letterale!). Appassionato di giochi da tavolo, giochi di ruolo e LARP, da un anno gestisce il blog “Giochetti e Sfizietti”, di cui ne va fiero (contento lui!). Poi ogni tanto tenta di inventare qualche gioco da tavolo, sperando di creare “Il Gioco dell'Anno”: per ora ha fallito miseramente, ma un giorno ci riuscirà … forse…

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